Heavy Eva e gli Dei del Black Metalz

Il sangue di Satana ricada sulle vostre teste! Quello che non cade bevetelo tutto. Satana è il mio pastore e con lui non manco di nulla. E se mi mancherà un caprone lo troverò dai Venom.
Non è che io abbia un cattivo rapporto con il Black Metal ma dopo un po’Satana e le sue legioni iniziano un tantino a rompermi. E considerato che i Satyricon sono la band più odiosa che abbia mai incontrato nella mia vita (capaci quasi di farmi rimpiangere i Manowar) quando mi rompo, mi rompo, ecco!
I Satyricon non sono normali. O meglio lui, “Strillo marcio”, il cantante, non lo è. 
Gli altri non esistono.
Già a uno che vuole il camerino da solo io darei le crocchette per cani dicendogli che sono cereali, ma se ci aggiungiamo che è talmente rompicoglioni (ma talmente) è presto detto perché avrei rinunciato perfino all’Agglutination (che io adoro) quando si paventava l’ipotesi di averli intorno.
Una sera, era un 8 dicembre, me lo ricordo bene, il tour manager mi disse: guarda che questi sono accaniti con il vino!
Che vuoi che sia? Ho asciugato il sudore di Joey De Maio riconoscendo il suo asciugamano dall’odore; sono caduta sotto il palco dei Judas Priest sommerda dalla giacca del sig.Halford che pesava tipo 14 kg; ho assistito alla scomparsa di 600 birre con i miei adorati Dark Tranquillity; decisamente il vino non mi spaventava. 
E infatti “non mi spaventaVA” fino a quel giorno lì.
Quando ogni 5 minuti qualcuno entrava a chiedermi QUEL vino, che non c’era… Perché non è che i Satyricon hanno venduto milioni e milioni e milioni di cd e quindi tu gli compri un vino da 400€ perché te lo chiedono, ma certo non gli dai nemmeno il Tavernello. Ma QUELLO no. Quel vino lì che volevano loro, proprio non c’era.
Ok, non lo abbiamo trovato. Ok lo andiamo a comprare. Peccato, oggi in Italy is holiday quindi negozi chiusi (figuriamoci, sotto Natale!). Allora troviamo questo. E’sempre l’8 dicembre, capito?
Sempre Holiday…
Ok. Troviamone uno in un bar, uno che gli piaccia, purchè non entri più da noi a chiedere vino.
Trovato. Si spengono le luci. 
Prima band (rimossa) on stage. Cominciano ad arrivare donne vestite da Morticia, ometti imbiancati, volano pizzi e new rock, oh va’ che un po’ di gente c’è…
Tok.Tok. Bussano. A quest’ora della sera e chi sarà mai? 
Andiamo a vedere. Troppo tardi ha già inzuppato la testa dentro la stanza. 
“Posso avere il decanter?”. 
Ok. Chi ha portato il decanter? Non facciamo scherzi, eh? Non è che perché sei in cassa non mi puoi dire chi ha il decanter…
Gelo. 
Ehm, ma noi il dacanter non ce l’abbiamo. 
“E ma noi ve l’abbiamo detto”. 
Sì, ho capito, ma non ce l’abbiamo.
Chiamare l’agente perché non abbiamo il decanter mi pare un tantino esagerato. Ma tant’è…
“No cara Eva” (è la mia amica DebbieS che mi parla) “Il decanter tocca trovarlo, è scritto in NERETTO! Altrimenti questi non salgono sul palco! 
“QUESTI NON SALGONO??????” 
“MA SE STAI A STRILLARE PER UN’ORA “SATANSATANSATAN, adesso mi devi rompere le palle sataniche perché non puoi far decantare un vino? Mettilo in un bicchiere! Sguardo inceneritore! 
Ok. Troviamolo. 
Non so ancora se sia stato Astarotte o Astianatte a farlo comparire ma qualcuno lo ha portato. E concerto fu! 
L’ultimo dei Satyricon per quanto mi riguarda.
Prima ancora ci furono i miei cari Cradle Of Filth con i miei adoratissimi (ma proprio issimi) Gorgoroth.
Andiamo per ordine. 
Al mattino le transenne erano attaccate dal ghiaccio. Dentro il POLOnord (feat.palanord) la temperatura era di circa ¾ gradi sotto zero (non sto esagerando) per cui cappello, sciarpina, giacca a vento e guanti. Ero immersa nelle mie essenze alla vaniglia (del perché avessi scelto la vaniglia per l’area dei Cradle Of Filth) parleremo nella puntata “follie da innamorata”) e impegnata ad accendere 59 (si cinquantnove) candele, nonché a sistemare i vestiti di Dan che proprio non me ne ero accorta, ma in terra c’erano quattro croci.
Si quattro croci. Sono rimaste lì fino al tardo pomeriggio. 
Un pomeriggio cruento, tra l’altro. La ragazza del catering arrivò con una maglietta a pancia scoperta rischiando l’assideramento e mentre tagliava il pane, probabilmente avendo perso l’uso delle mani, si tagliò e il sanguè ruscellò nella zuppa dei Gorgoroth. Giuro che ho fatto cambiare il piatto e non gliel’ho fatto passare per pomodoro. Giuro. Inoltre io mi aggiravo con un colbacco di fortuna che trovai in ufficio produzione e i Cradle of Filth avevano talmente gradito il profumo di vaniglia che non li vedemmo fino all’ora di ginnastica di Dan. Esatto, lui fa un’ora di ginnastica.
bleaaaaaah!
E così arrivò il momento dei Gorgoroth. Cielo due uomini nudi e anche due donne! Ecco a cosa servivano le croci, a crocifiggere quei quattro figuranti che furono perfino incappucciati. 
Ancora un tantino shokkata mi sento un colpetto sulle spalle. Mi giro e non c’era nessuno. 
Ops, no, eccolo laggiù, c’era Dani Filth.
“Dimmi”. 
“Allora, Eve, io salgo di qua, il mantello lo tolgo dopo Cruelty Brought Thee Orchids
“Ok”. 
“Bene” 
“Ma cos’è quella?” 
Sembrava la sega elettrica di “non aprite quella porta”. 
“Oh, well, sì la porto su e poi va in quell’angolo. 
“Ah okay. Un giocattolo” 
“Chi ha umani nudi crocefissi in terra e chi ha seghe elettriche” 
“Ehm, ecco… Io la prendo e ci sego la croce durante ‘Iscariot’”
“Ah, ok”
“Certo che sembra proprio vera…” gli faccio.
Lui annuisce, tira la catenella e bam! l’accende. La prova e l’aria si riempie di fumo e scintille. Cazzo ma è vera! 
“Ehi, ma sei fuori, figurati se io sto al lato palco con te che smanetti con una sega elettrica più grande di te per segare un crocifisso! 
“Ma perché?” dice lui infuriato.
Perché UNO chi lo dice a mia madre, dopo che le ho promesso che non avrei mai più ascoltato i Venom? E DUE, non voglio essere ricordata come l’assistente del “massacro del Polonord”! 
Intanto lui ha ripreso a fare ginnastica, saltella, fa le flessioni! Hop hop!
Ok salgo lo stesso. Ma appena prende la sega scendo. Il mantello se lo toglie prima o dopo la sega? E se se lo toglie dopo e nel frattempo mi ha fatto a pezzi? 
Fu così che fino a Wacken di quest’anno, con i COF, non ci ho più lavorato. Poi complice un’attrazione sessuale per James McIlory e visto anche che alla fine non mi hanno fatta nemmeno a pezzi, ci siamo salutati e perfino baciati tipo quando vedi lo zio.
Lo zio. 
Quando ero moooolto più giovane costrinsi mio zio ad accompagnarmi a vedere i Deicide. Da allora ha perso l’uso della parola e si è ritirato in un monastero. Io restai affascinata dal batterista (e lì iniziarono i problemi!) Steve Asheim se non ricordo male. Ma più che altro rimasi affascinata dalla croce marchiata a fuoco sulla fronte di Glen e dal fatto che avrebbe chiamato (o aveva già chiamato) quella povera creatura di suo figlio DAMIEN!
Molti anni dopo, un paio di anni fa, il padre dell’anti-cristo è sceso dallo sleeper con le infradito nere e la tuta nera. E i capelli non proprio tutti neri.
Mi presento: sono Titti e lui risponde “oh, I know why” e mi guarda le tette. Sta cosa mi sa da Sebastian Bach e non da Glenn Benton. Vabbè. 
A un certo punto mi chiede un bagno schiuma. Certo io ho le auto-cisterne di bagnoschiuma, figurati! 
“Ho messo diversi saponi in bagno” dico (ingenua)
“No grazie, ho già la pelle che tira” fa lui.
La pelle che tira. 
Il padre dell’anti-cristo ha la pelle che tira e in quel momento si sarebbe fatto la doccia con il bagnoschiuma alla ciliegia piuttosto che usare il sapone senza un quarto di crema idratante dentro!
Ma come? La croce? Burn for Satan? Master Satan Rise? 
La pelle che tira. 
Supero questa coltellata e alla fine dello show mi avvicino a lui e gli dico “nice show” (falsa come Giuda, non si sentiva un cazzo e lui non ha più voce) Lui, con le ciabattine e i capelli legati, mi dice “E’il mio lavoro” 
Altra coltellata. 
Raccogliamo gli asciugamani e non ci pensiamo più.
 
Heavy Eva