Thanx List – Una riflessione

Sono solo io che mi fermo curiosamente a spulciare le thanx e credits list dei cd? E’ un po’ da malati paranoici, me ne rendo conto, ma con quello che costa un cd, quando lo acquisto me lo leggo tutto, come fosse un romanzo; che nulla rimanga inesplorato! Anche perché spesso capita che quella lettura sia molto indicativa sullo spirito e l’atteggiamento dei gruppi, magari anche più dei testi (che nel metal, diciamolo… anzi lo dico io così voi non avete responsabilità, sono carta da parati, corredo folcloristico, difficilmente apprezzabili sopra i 15 anni e mezzo compiuti.)
 
Ci sono quelli che nella “lista” si limitano a ringraziare tutti quelli che li conoscono e li supportano, magari il boss della label che li ha prodotti, magari il tecnico del suono, e immancabilmente la fidanzata, che sennò li lascia. Poi ci sono quelli che esplicitano qualche nome in più, amici, parenti, il cagnolino. Poi quelli che ci mettono dentro un po’ di band, quelle con cui hanno suonato assieme, o che sono state preziosa fonte di ispirazione. I cavillosi cominciano a fare i distinguo, ringraziano i
Maiden ma solo dall’80 all’88, i Celtic Frost dall’84 all’87, i Metallica dall’83 all’88, dal 1° gennaio del 1989 niente ringraziamenti, gnegne.
 
(abbottonati quei pantaloni e poi forse, dico forse, ti ringrazio)

L’altro giorno me ne è capitato uno fenomenale, metal band italiana, anche discreta musicalmente, età media – a giudicare dalle foto – circa 20 anni; il cantante nella sua lista personale ringrazia l’Unione Sovietica e la DDR….l’Unione Sovietica e la DDR??? Brava testa di gulag, ti hanno aiutato a produrre un disco migliore? Quando è caduto il muro di Berlino con ogni probabilità non eri manco nato, ma hai sentito questa insopprimibile necessità di ringraziare due nazioni intere, anzi due regimi, due ideologie politiche, perché quello sono. Ok, per carità, ci sono le band black metal naziste polacche (nazismo e Polonia, praticamente un ossimoro), ci sono i project apocalyptic folk nostalgici del Duce, figuriamoci se uno non può ringraziare Baffone e la DDR, ma è il senso che sfugge, considerando che accade in una thanx list di un cd musicale (heavy metal per altro, cioè quelli “anticonformisti”, “libertari”, “individualisti”…e certamente l’individualità era ampiamente coltivata nei regimi totalitari come l’URSS, è noto). Che razza di senso ha?
 
(chiedilo a Nina Hagen quanto erano fighe l’URSS e la DDR….)
 
Piantare la bandierina, mettersi in mostra, dipingersi con l’evidenziatore per urlare al mondo che te non sei come “quelli lì”, perché appartieni a “quelli là”, che si sappia, che sia chiaro, che non ci sia ombra, anzi onta, di confusione. Esisti perché ti differenzi da. E questo è molto metallaro. Da una parte c’è il resto del mondo, che ascolta musica dimmmerda, dominata dal business e dalle multinazionali, gente che evidentemente non è dotata di encefalo; dall’altra ci sei tu e la purezza sacrale del metal, come i Manowar con i loro 722 dvd ti hanno insegnato, non si fa nulla per il il vile commercio, ma tutto per l’Arte e per il Dio Thor.
 
Secondo molte band, la thanx list è un specie di pagina della Smemoranda, un diario nel quale tu metti tutti i tuoi segni distintivi, le medagliette, tipo scheda del personaggio del gioco di ruolo, ciò che vuoi che gli altri sappiano e pensino di te. E infatti, dopo le persone fisiche e tutt’al più le band, inziano persino a comparire luoghi, filmografie, attori morti (per dire: “si stava meglio quando si stava peggio…“.), fiori, frutti e città. “Thanx to Blade Runner“…. eh?! Nemmeno Ridley Scott, o Harrison Ford, no, proprio “Blade Runner”.
Poi c’è tutto il capitolo pornostar e gnocche, mettere una pornostar tra i ringraziamenti fa figo, porta bene, ti dà un certo tono di uomo vissuto, e però è inversamente proporzionale alla presenza della tua ragazza nella lista, se c’è lei non c’è la pornostar, e viceversa. Per i più fortunati le due coincidono, e il problema è risolto. I più “umili” (o ruffiani, scegliete voi) ringraziano chi ha comprato quel cd, ma i più sprezzanti, al contrario, ringraziano chi ha sempre osteggiato la band, perché quei “nemici” hanno permesso loro di fortificarsi e dare il massimo sul campo di battaglia. Dio e Satana non sono trattati in egual misura, Dio non c’è mai, pena l’abbassamento della reputazione, Satana presenzia più spesso, vedi quanto detto per le pornostar.
 
Concludo questa dissertazione salutando tutti quelli che mi conoscono, Maria, Platinette, il mio gatto, Ritorno al Futuro, i Pestilence (ma solo il biennio ’88-’89), Selen, Shub Niggurath.

(Marco Benbow)