INCONTRI RAVVICINATI – MOVIMENTO D’AVANGUARDIA ERMETICO

IL RILUCENTESOLE NERODEI
MOVIMENTO D’AVANGUARDIAERMETICO
 
Avvertenza:
Questa non è solo un’intervista di musica. Questa non è solo l’anteprima al nuovo splendido e fortemente consigliato disco dei M. A. E., qui c’è Pensiero… Movimento… Azione! Nelle parole di Ans dilaga quell’Idea – Forza, virile, uranica e solare ormai dimenticata nei secoli e repressa nelle genti. Da non confondere il suo antico demone lucente dei Nostri Padri coi demoni tellurici di origine giudaica, adorati infantilmente, e solo a parole, dalla massa informe di adepti del genere musicale al quale i M. A. E. appartengono. Agire senza Agire, secondo la dottrina del Tao Te Ching, è questa la valenza delle parole qui pronunciate, nietzscheano superamento continuo di sé, di tutto, di tutti contro le aridità materialistiche della società moderna che nasconde dietro la terminologia accomodante della tolleranza, democrazia e la peggiore di tutte: progresso, un imbastardimento ed un impoverimento civile ed individuale. Basterebbe porsi una domanda, direi terrificante per qualsiasi coscienza che abbia un minimo di ‘scienza’, che non si pone alcuno né più gravemente questi miserabili politicanti dediti all’ignoranza e all’accattonaggio più bieco e che invece dovrebbero farci da guida verso un sistema migliore: come sarà il Nostro Paese, la Nostra Europa, perfino il Nostro Mondo tra 50, 100, mille anni? Terribile il responso… scatta la scintilla… si moltiplica…  si trasforma in fuoco ardente… è l’ora, sempre lo è stata, di una spirituale rivolta interiore se non altro per salvare quel che ci rimane della nostra Anima, con la ribelle speranza che la rivoluzione si estenda con furia, senza controllo, su ognuno e su ogni cosa per un ritorno alla polarità. Ecco perché i M. A. E. sono Artisti con la A maiuscola, non per quello che suonano che comunque è di buona qualità e al di sopra di molto altro, sebbene l’unica forma superiore musicale sia e rimarrà quella classica, ma per quello che pensano, per quello che muovono e smuovono in loro e in chi ha gli strumenti o la volontà di ascoltare.
Flavus
“Di fronte al caos della modernità, unica salvezza è la forma”
J. Evola
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INTERVISTA AI MOVIMENTO D’AVANGUARDIA ERMETICO
(a cura di Flavus)

1) Intanto è doveroso oltre che un estremo piacere porgere un sincero saluto ai Signori del Movimento d’Avanguardia Ermetico. Per favore per prima cosa presentatevi al nostro pubblico. E anche se so che ormai uno solo ne è rimasto, continuerò in questa intervista a darvi dell’aristocratico Voi. 
Ti ringrazio per questa introduzione che mi inorgoglisce. Questo progetto musicale è nato nel 2005 tra persone che avevano già una certa esperienza e che volevano fondere le loro influenze in qualcosa di avanguardista eppure esoterico al tempo stesso. Non ci ispiravamo ad una scena o ad un gruppo in particolare, volevamo solo esprimere la nostra particolare visione musicale, le nostre radici ed il modo in cui progettavamo una certa visione arcaica del futuro. Movimento d’Avanguardia Ermetico è una realtà forse persino indipendente dai suoi componenti e credo non abbia mai perso la propria particolarità nonostante i numerosi cambi di formazione. Oggi, pare, della formazione iniziale, sia rimasto solo il sottoscritto, ma ripeto, credo esista qualcosa di sottile, impersonale e superiore alle individualità dietro questo nome, che conserva una sua dimensione sacra, slegata dal contingente.

2) Perdonatemi la curiosità, ma che tipo di lavoro possono mai fare Artisti con la A maiuscola come voi?
Ti ringrazio per questa definizione di “artisti” che certamente ci lusinga e che personalmente ritengo forse superiore al nostro effettivo valore. I vari musicisti che nel passato hanno contribuito a questo progetto sono artigiani, altri preparatori atletici oppure lavorano alle poste.
Ad ogni modo io mi occupo di controllo di gestione in un’azienda, in passato ho fatto da consulente in ambito economico, settore il quale non incarna certo i miei interessi profondi, anzi aborro l’economia contemporanea.
Dunque ritengo che non sia tanto importante di cosa ci occupiamo nel mondo profano, ma cosa sappiamo esprimere nell’ambito sacro della musica che proponiamo.  Certo, credo che ognuno di noi anche al lavoro abbia una propria identità differente rispetto alla massa, all’italiano medio che concepisce solo il lobotomizzarsi davanti alla televisione sprecando la propria vita nel consumismo e nel conformismo.

3) Che cosa è cambiato dal precedente “Stelle senza luce”?
“Stelle senza Luce” è un viaggio nell’abisso, gli spiragli di luce sono pochissimi, quasi assenti come il titolo suggerisce. Il freddo e la solitudine sono evidenti all’interno di quell’abisso stigeo musicale. Da un punto di vista profondo non cambia nulla, la nostalgia e la violenza, l’azione e l’interiorità rimangono le stesse. Soltanto lo stile si fa più acustico in “Lacrime degli dei”, più recitato e forse ancora più atmosferico. Ma ritengo che alcune tracce come “Solo il mio passo risuona nell’oscurità” siano decisamente violente e grezze così come accade dai tempi di “Alle frontiere dell’Anima”.

4) “Stelle senza luce” è un album straordinario, quando uscì, ascoltandolo, rimasi molto sorpreso per l’originalità musicale e lirica proposte. Come è andato quell’album? Quanto ha venduto? Che riscontro ha avuto insomma in Italia e fuori?
Buoni riscontri direi, è praticamente sold out, ha sempre ricevuto recensioni positive e mi ha inorgoglito vedere che etichette che ci avevano sempre snobbato finivano per distribuire il nostro disco tessendone le lodi.
Una etichetta ci scrisse di non inviargli neppure le demo, erano privi di qualsiasi interesse nei nostri confronti. Mesi dopo vendevano “Stelle senza Luce” indicandolo come un grande debutto.
Come ho detto precedentemente è un disco molto gelido, grezzo, abissale e condensa 10 anni di mie composizioni, dal 1999 al 2009 ed è per questo che si apre con un pezzo volutamente autobiografico “Decade di Isolamento e Aristocratico Distacco”. Alcuni recensori si sono spinti a definirlo con termini altisonanti e ha ottenuto spazio anche su alcune riviste patinate, seppure noi non disponiamo né di una management né di una autentica campagna di promozione. Dunque tale spazio lo abbiamo ricavato senza uscire dal più autentico spirito underground.
5) Questo nuovo cd mi sembra molto più parlato, recitato… 
Il disco ha due differenti cantanti: Yog, batterista storico della band e Agilulf, amico di vecchia data, membro di Saghnagel e che si è prestato come session alla voce. Credo che citazioni, samples e parti parlate facciano ormai parte del nostro modo di esprimerci, d’altro canto sin dai tempi di “Guerriero” e “Chi sa dove ha sede il Sole”.
6) 9 tracce lunghe e complesse sia per i testi che nella musica, 66 minuti per un cd in digipack in tiratura limitata a 500 copie per ora, e un cofanetto speciale in legno marchiato a fuoco contenente una maglietta e appunto il disco. Be’ per essere il secondo album in studio mi sembra che ci sia stato un certo impegno perché no anche giustamente pretenzioso vista la qualità. 
Stiamo parlando di circa tre anni di lavoro, un impegno importante anche se certo non stancante. Abbiamo osato molto anche se non penso sia un disco “pretenzioso”, piuttosto a tratti direi “coraggioso”. Non è un disco scontato e ha parecchie “sorprese” persino per i nostri fan della prima ora. Per esempio il breve contributo di piano al brano “Marcia del Sole Notturno” composto da un pianista torinese, autentico artista dedito alla combinazione tra una visione della vita etrusca e la spiritualità gnostica. 
Eppure ogni passo fatto è lungo una Via intrapresa sin dall’inizio: quella di coniugare tradizione e avanguardia, innovazione e vero spirito underground. Inoltre per quanto sia mia intenzione continuare a suonare tutta la vita, nello scrivere questo disco ho come avuto l’impressione che si chiudesse un ciclo concettuale, iniziato con “Alle frontiere dell’Anima” ed anche per questo abbiamo deciso di pubblicare una parte dei testi e di offrire degli stessi una piccola spiegazione.
7) Alcuni vi paragonano ai compianti Spite Extreme Wing. Che legame c’è concreto, ideale e musicale con loro? 
 Altri vi associano parzialmente ai Burzum… in realtà quali sono le vostre influenze musicali? 
A dire il vero possiedo solo due titoli degli S.E.W: Il primo demo e “non ducor duco”. E’ una band che rispetto ma non la definirei una mia influenza; infatti mentre la loro demo mi piace molto le loro successive produzioni non mi hanno mai del tutto conquistato.
Inoltre il forte richiamo a Evola, così presente in certi dischi di SWE, era presente già nel mio precedente progetto musicale underground, Sarghnagel in cui confluirono i miei primi interessi tradizionali maturati nel biennio 1998-1999.
Al contrario Burzum è uno dei progetti musicali a cui sono maggiormente legato, soprattutto sino a “Filosofem”, disco che personalmente trovo, dopo 16 anni dal primo ascolto, davvero irripetibile e certamente molto influente sul sottoscritto. Eppure “Movimento d’Avanguardia Ermetico” per me è un progetto che gode di un proprio sound e di una propria personalità, non così facilmente riconducibile ad un progetto musicale precedente.
Piuttosto, soprattutto durante la composizione dell’ultimo disco, l’influenza prevalente è sorta dall’ascolto di progetti tra il depressive e il post Black Metal, il tutto ovviamente reinterpretato nel nostro stile. Genericamente parlando le mie influenze musicali hanno solide radici nel Black Metal norvegese e francese, nonché in alcune band svedesi, penso ad esempio agli Arckanum. A queste influenze affiancherei l’apporto incredibile dato dalla prima scena polacca, penso a Capricornus, Kataxu, Thunderbolt, Selbsmord, Fullmoon, Graveland e tantissimi altri. Fuori dal metal ascolto parecchio industrial, dark ambient e neo folk.
9) Con grande orgoglio e grande piacere oggi posso dire che fu il sottoscritto a parlar di voi in modo entusiastico a Domenico Tozzi, il titolare dell’etichetta “The Oath” con la quale siete stati messi successivamente sotto contratto. Intanto vi auguro che i rapporti proseguano proficuamente ma con la vecchia etichetta cosa era successo? Come è possibile che il vostro progetto fosse, diciamo così, vacante senza che qualcuno vi promuovesse dopo l’ottimo “Stelle senza luce”?
La nostra band è abbastanza fuori dai soliti circuiti del metal e spesso siamo stati senza etichetta. La Kunsthauch russa è stata una ottima label, ci hanno contattato nel 2009 per un disco e noi eravamo pronti a farlo uscire, poi il rapporto si è concluso, nella massima serenità. 
Ho contattato una decina di etichette di buon livello durante la fase di registrazione di “Lacrime degli Dèi”, nessuna mi ha dato la possibilità neppure di mandare una demo o un preview del disco. Il loro comportamento l’ho trovato incredibilmente differente da quello dei primi periodi del Black Metal, in cui il tape trading era doveroso tra tutte le band, piccole o grandi che fossero.
Dopo due anni di lavoro in cui non avevamo nulla di firmato siamo stati contattati dalla The Oath e così  è iniziata la nostra collaborazione con Domenico.
Ci sono giunte altre proposte, ma tutte nei mesi successivi alla firma del contratto. Ringrazio comunque tutte le realtà che si sono proposte, il loro interesse è per noi motivo di orgoglio.
Molti si stupiscono di questa mancanza di rapporti con le grandi etichette, io ne prendo semplicemente atto. Ci tengo però a sottolineare la mia gratitudine verso le etichette con cui abbiamo lavorato: AMF. Prod, War Kommand, Algiz Art (che proprio in questi mesi ha realizzato sia le toppe che le maglie nere di MDAE), Kunsthauch, Slava Satan, Natura Morta e ovviamente The Oath.
10) Di chi è la voce sul pezzo “Passo”? Che cosa dice di preciso?
La prima frase è tratta dal film “L’uovo del Serpente” di Ingmar Bergman, regista molto influente sul sottoscritto. Preferisco consigliare a tutti la visione del film piuttosto che trascriverla in questa sede. La seconda frase è una reinterpretazione della frase di Bergman in chiave di alchimia interiore, di piccola e grande guerra santa.
11) Si dice che Torino è una delle tre porte magiche d’Europa, e in effetti voi almeno in parte rispettate questo luogo comune col vostro lirismo ermetico/esoterico. Ermetici, d’avanguardia, esoterici, mi fate venire inevitabilmente in mente l’immensità poetica di Ezra Pound. Forse è solo una mia illusione ma avete a che fare qualcosa con la sua imperscrutabile poesia? 
Ezra Pound è stato certamente un poeta il cui valore è stato troppo spesso non considerato da parte dell’establishment culturale in ragione della sua adesione politica. Ma meglio non curarsi troppo di cosa dice l’establishment culturale! Certamente ci sono forti elementi letterari nella nostra musica, ma più che a Pound guarderei a Pessoa e a Borges, oppure al “Trattato del Ribelle” di Ernst Jünger. Senza dimenticare la profonda influenza di elementi poetici antichi e medioevali come Omero e Dante.
La mia famiglia è originaria del Monferrato, la terra che sento più mia, quella che identifico in prima istanza come terra intrisa del sangue degli antenati. Mi sono trasferito a Torino per viverci da solo nel 1999 e da allora il mio rapporto con il capoluogo piemontese è ambivalente. Da una parte ne ho sempre assaporato il fascino, la malinconia, la tristezza e certamente il mistero.
D’altro canto però è una città di grandi conflitti, di fuoco sempre vivo sotto le ceneri degli scontri, dove non sempre ci si può sentire “a casa”.
Al di là di tale dicotomia Torino è l’unica città in cui vivrei, non amo infatti i grandi agglomerati urbani tanto che nel fine settimana cerco di recarmi o in Monferrato o in montagna.
12) E invece legami col suo ideale politico al contrario molto diretto, tanto che senza fronzoli pagando poi a caro prezzo la scelta fatta, aderì al fascismo prima e alla Repubblica Sociale Italiana, denunciando nei suoi radio discorsi la pazzia del sistema capitalistico – giudaico – americano, fondato sull’usura, sulla bancocrazia, la massoneria, lo sfruttamento, la menzogna e il ricatto? 
Forse questa mia risposta ti deluderà, ma nonostante il rispetto per questa figura non posso dire di conoscerla approfonditamente e quindi non oso entrare in un campo che non padroneggio. Molto mi ha colpito però l’intervista di Pasolini a Pound, forse proprio per l’accostamento di due personalità con retroterra apparentemente così differente.
13) Che ne pensate della crisi di oggi, che più che morale è ormai si può dire pure secolare ma non solo economica, poiché in primis è soprattutto morale? Ezra Pound come Evola, Guenon, Spengler, Nietzsche e tanti altri in fondo non avevano poi torto no? 
Certo che non avevamo torto ! Anzi si sono prefigurate tutte le loro intuizioni e le loro premonizioni più fosche. Con Mario Monti le banche di investimento internazionali legate al sionismo hanno preso il potere in Italia, sfruttando abilmente il vuoto di potere creatosi ad opera della corruzione partitocratica.
Gli autori che hai citato però non parlano tanto di una crisi morale, quanto piuttosto di un vuoto spirituale riferendoci al caso di Guenon e Evola, di una carenza di volontà di potenza per Nietzsche. Anzi è proprio l’uomo della morale giudaico cristiana quello che per Nietzsche porta avanti la decadenza, anche se a dire il vero tale “decadence” per il filosofo tedesco inizia con Socrate.

Non credo infatti che sia l’arma della morale da utilizzare contro la decadenza, bensì proprio l’imperio, il costituirsi di una elite sia materiale che spirituale, per ricreare principi che sopravvivano alla catarsi distruttiva verso la quale il mondo contemporaneo si sta precipitando, come un treno in folle corsa verso il baratro.

Ad ogni modo è molto probabile che contemporaneamente stia per avvenire una nemesi storica molto importante: le forze dell’idiozia, della subumanità, dell’inferiorità e dell’ignoranza che la cristianità ha utilizzato per distruggere il mondo sacro, aristocratico e pagano dell’impero romano ora si ribellano anche contro la cristianità stessa di cui non hanno più bisogno poiché la morale semita/cristiana è divenuta la moralina della tolleranza e dell’accoglienza, oppure è divenuta consumismo e lobotomizzazione mediatica. In ogni caso si tratta di lotte intestine tra semiti, dove evidentemente la compagine finanziario/consumista è la più bassa e ripugnante, oltre che quella attualmente al potere tramite i vari usurai come Monti, Napolitano, Fini e gli altri sgherri della commissione Trilaterale.
14) A proposito di Pound, ma di Casa Pound cosa ne pensate?
Rispondendo a titolo personale preferisco mettere in luce gli elementi più vicini al mio modo di essere rispetto a quelli lontani da me, che pure ci sono. In questo senso le attività del gruppo escursionistico montano di C.P.; “La Muvra”; per la loro prevalenza di azione, rispetto al mero parlare di politica, incontra il mio consenso e tutto il mio rispetto. Ma ci tengo a sottolineare che a me sono vicini tutti coloro che non smettono di mettere alla prova se stessi, che non hanno paura di confrontarsi con le imprese più estreme, meglio ancora se in ambiente alpino.  L’attività politica (soprattutto intesa come raccolta firme, elezioni, propaganda, ecc. ecc.) in senso stretto è decisamente lontana dalle mie attività; piuttosto è l’azione continua su di sé è il vero motore della mia vita interiore ed esteriore.
15) “Oltre la falsa speme dell’uomo massa sorge già il seme, della nostra razza oseremo andare, dove i più non sanno dove riluce indomita, la vera forza che conduce, oltre la folla morta…”, se la rivoluzione è come il vento quando arriverà il vento della rivoluzione? Ci sono le condizioni affinché una qualche elite aristocratica e realmente nonché nettamente superiore possa riprendere in mano le redini della civiltà Occidentale e strapparla alla sua immane decadenza? Oppure aveva ragione l’insigne professore V. Beonio Brocchieri quando per la pubblicazione italiana, nel 1934, di “Anni decisivi” del grande filosofo Oswald Spengler, sosteneva ciò che segue: “Prepariamoci dunque a sparire dalla faccia del mondo. Contro il destino è impossibile andare. Questione di battersi con onore nell’ultima battaglia. Questione di raccogliere le forze supreme e di mostrare in faccia ai negri, ai gialli, che c’è ancora gente, che ci sono ancora popoli e razze, e nazioni in questa vecchia, schifosa, marcia, decomposta, incancrenita Europa, capaci di sentire con orgoglio, con fierezza, con dignità, con titanico stoicismo l’impegno assunto di fronte alla tradizione avita”? 
Prima di parlare di qualsiasi tipo di “rivoluzione” è necessario ricordare che la prima vera forma di tale “rivoluzione” è quella di carattere interiore e spirituale, senza la quale qualsiasi tipo di vagito esterno è destinato al fallimento. Si tratta di un punto nodale, di cui troppo spesso ci si dimentica, anche e soprattutto nel mondo della musica estrema.
Detto ciò, al momento, non si vede ancora una autentica aristocrazia in grado di porsi come esempio. Ritengo che non manchi una qualche forma di risveglio in taluni. Esistono quindi alcune condizioni affinché nonostante tutto un determinato tipo umano superiore riemerga.
E’ interessante notare che in una minima parte la musica estrema ha la possibilità di suscitare delle emozioni, degli stimoli, delle fascinazioni tali da far nascere una scintilla tra i suoi ascoltatori: ma questo non basta. E’ necessario che alla fascinazione iniziale segua un’applicazione costante, con coerenza ma non con ottusità, con gusto, modi, forza e volontà superiori alla massa. In questo senso mi sento di indicare l’interessante scritto di L. L. Rimbotti “Rock duro anti sistema – Heavy metal, Tradizione e Ribellione” in cui si legge a proposito del Black Metal: “Saccheggiare le norme estetiche e pervertire i canoni acustici assodati diventa in questi casi un segno quasi evoliano di accelerazione dello sfaldamento di ogni certezza, secondo quella che sembrerebbe una disperata volontà di nichilistico lavacro […]. La brutale alterazione di ogni residuo canone d’ordine: ultima manifestazione della disintegrazione culturale europea o piuttosto avanguardia di una nuova, jungeriana, Gestalt nichilistica, che può nascere solo dando fondo con i modi di un oscuro visionarismo allo scatenamento  del Caos ?”.
16) Il vostro retaggio culturale, che poi è anche il mio, è a me piuttosto chiaro. Ma vorrei che voi faceste una summa di tutti i nomi dimenticandone il meno possibile, di intellettuali, politici, artisti, filosofi e combattenti, dottrine, religioni, ideologie della storia che fanno da sostegno alla vostra cultura.
Per quanto riguarda le personalità cercherò di stupirti, nominando personaggi non così scontati: il Barone Von Ungern Sternberg per la sua lotta all’insegna della restaurazione di un impero sacro erede di quello di Gengis Kahn; Pio Filippani Ronconi per essere stato sia uomo di studio  – come orientalista – sia un coraggioso combattente; Meister Eckhart per la sua concezione di Dio come assoluto distacco che gli valse l’accusa di eresia; Rutilio Namaziano che faceva parte di quell’aristocrazia romana che si voleva diga rispetto alla corruzione spirituale dilagante del primo cristianesimo; Widukind che combatté attivamente le conversioni forzate al cristianesimo della sua gente. Ognuno di loro in qualche modo ha agito e spesso ha pagato per il fatto di essersi esposto, nonostante pericoli di ogni genere, per quello che era una lotta contro la storia intesa come decadenza. Per citare una donna appartenente a questa compagine voglio sottolineare l’esempio fornito dalla vita di Ipazia di Alessandria: il film spagnolo “Agorà” rende giustizia di questa figura di martire, uccisa dalla nascente cristianità. Molto interessante l’attività di boicottaggio effettuata rispetto a questo film da parte della critica e del mondo cinematografico. Infatti il film seguendo la vicenda che riguarda la vita della filosofa mostra i cristiani come reietti della vita, degenerati e ignoranti che arrivando nella biblioteca di Alessandria, una delle più importanti della storia dell’umanità, la distruggono completamente. D’altro canto la maggior parte di loro neppure sapeva leggere.
Un importante punto di riferimento è la c.d. “Rivoluzione Conservatrice” tedesca, in particolare ancora oggi sono molto ispirato dal fenomeno dei Wandervoegel e a testi quali “Der Arbeiter” e “Die waldang” di Ernst Jünger. Sempre a livello di visione del mondo è stato molto influente il testo di G. Faye “Archeofturismo”, per la sua capacità di coniugare tradizione e futurismo in una nuova dirompente sintesi.
Cito poi quelle forme di spiritualità come quelle proprie alla religiosità vedica, al tantrismo e al paganesimo indoeuropeo, per esempio mediante lo studio dei lavori di G. Dumezil, Ronconi, Eliade, Polia, Romualdi, Günther e davvero tanti altri. Avevamo citato tali influenze sulla nostra pagina internet ed in conseguenza di tali menzioni una parte del pubblico metal mise in dubbio le nostre possibilità intellettuali di aver letto o compreso Dumezil. Il fatto che il gregge subumano abbia trovato modo di polemizzare contro di noi anche da questo punto di vista mi rende particolarmente fiero, significa che la nostra lotta contro gli inferiori fa paura o quantomeno da fastidio. Ottimo. 
17) Il 21 dicembre è il giorno più unico del nostro anno solare anche se in molti non lo sanno. Il nostro vero capodanno, quando la fine corrisponde ad un nuovo inizio. Quando il nuovo è la Tradizione. È l’iniziazione nel giorno più rappresentativo di una Europa che ha dimenticato le proprie origini pagane, sostituendole con quelle cristiano – semitiche. È il solstizio invernale e per questo giorno avete preferito che uscisse “Lacrime degli dei”. Tutto torna in voi. Nulla è casuale. Quale altro significato attribuite a questo giorno e all’uscita della vostra nuova opera in questa giornata?
Il solstizio d’inverno è morte e rinascita, in questa data è già uscita la ristampa su CD della demo “Ignis”, così come nel sosltizio d’estate sono usciti “Alle frontiere dell’Anima” e “Stelle senza Luce”. E’ una data anche fortemente connessa alla cosiddetta ipotesi iperborea, quella di una terra quella di Thule, situata all’estremo nord e “Urheimat” patria originaria degli indoeuropei.
18) In Italia c’è una scena black metal molto diversa da quella estera, molto più musicalmente sofisticata e meno immediata, liricamente più impegnata e forbita, e più politicamente ma anche seriamente esposta. Gruppi come il vostro, gli Absentia Lunae, gli Janvs, i Frangar, i purtroppo defunti Spite Extreme Wing, stanno creando un movimento di tutto rispetto. Che rapporti avete con gli altri gruppi? In genere con questa scena e i suoi esponenti? 
Non conosco nessuno dei componenti delle band da te citate. Apprezzo moltissimo la primissima demo degli Janvs intitolata “Nigredo”, che considero decisamente superiore alla produzione successiva della band ed apprezzo inoltre il primo disco degli Absentia Lunae. Altresì concordo con  l’analisi da te espressa in merito ad uno stile tutto sommato particolare che caratterizza alcuni progetti musicali italiani, anche se ritengo che molta strada debba ancora essere percorsa per potersi accostare a scene come quella francese (pensiamo a Deathspell Omega, Mutiilation, Seigneur Voland, Kristallnacht), oppure a certe band tedesche come Klage, Kargvint, Nyktalgia, solo per citare degli esempi. Dunque se è vero che si sta affermando un buon livello qualitativo è anche vero che è necessario perseverare. Mi piace pensare però anche a band italiane forse sottovalutate come i Nocturnal Degrade, Enthroning Silence, Vacuum, Hakenkreuz Nocturna, Huginn, Skoll, oppure i primi Tronus Abyss, i primi Adversam ed i primi Handful of Hate. Questi progetti per me sono stati molto importanti come sprone.
19) Lo split del 2008 con gli italiani Via Dolorosa e Gaszimmer e i bulgari Paganblut, tre gruppi ostentatamente nazisti, fu una scelta radicale. La rifareste oggi? E cosa ne pensate di queste tre band? 
In quell’anno, grazie alla distribuzione della nostra prima demo offertaci da War Kommand e Algiz Art fummo in grado di farci conoscere nonostante il nostro non appartenere ad alcuna cricca. Quando War Kommand mi chiese di partecipare ad uno split, vista la stima che provavo per il cantante dei Via Dolorosa e per i componenti di Gaszimmer mi resi dunque immediatamente disponibile e non sono minimamente pentito di questo. Suono Black Metal, non musica politically correct per masse decerebrate. Se fossimo una cover band degli Africa Unite forse sarebbe stata una scelta difficile, ma non è evidentemente il nostro caso.
La nostra band infatti, a differenza della maggior parte dei progetti italiani, è contestata da non pochi anni, apertamente, è stata accostata a varie forme ideologiche e addirittura si è parlato di una nostra presunta affiliazione alla massoneria (!!!?!?!?). Accostamenti a tal punto ridicoli che evidenziano l’incredibile necessità da parte del gregge di etichettare tutto e di sottoporre ad una ipoteca morale un fatto artistico come la musica. Cito tali esempi per fare capire quale ampio raggio di polemiche e accuse il nostro progetto è stato in grado di suscitare. Ascolto Metal dal 1992, Black Metal dal 1995, anni in cui molti dei nostri accusatori neppure erano nati.
Vorrei però sottolineare che ci sentiamo sempre più lontani e liberi dalle opinioni degli altri, ci accusino di quello che vogliono, rimaniamo coerenti con il nostro spirito Aristocratico, ci sentiamo irrimediabilmente lontani da qualsiasi tipo di proselitismo.
Ovviamente, giova ripeterlo, rifarei quello split per il quale siamo stati così tante volte osteggiati, criticati e boicottati. Siamo al di fuori di qualsiasi mafia, di qualsiasi cricca, ci prendiamo la responsabilità delle nostre scelte. D’altro canto le polemiche per la nostra partecipazione a quello split nascono, da esigenze moraliste le quali nulla hanno a che fare con lo spirito genuino del Black Metal. Un genere estremo, sia nei fatti che nelle idee, estremo come sensazioni che suscita, non fatto per compromessi e pruriti buonisti. Forse è il caso di sottolineare come proprio la morale monoteista tanto osteggiata, almeno in teoria, dal black metal, sia poi sottostante alla morale egualitarista, antieroica e inquisitoria di chi ci accusa di essere “troppo estremi” nell’aver partecipato a quello split. Decisamente contraddittorio no ?
Mi chiedo poi come possano ascoltare generi derivanti dal Rock questi metallari moralisti e devoti al politically correct che ci accusano. Infatti se non erro ci sono foto di membri dei Rolling Stones vestiti da SS, Lemmy dei Motorhead sale spesso sul palco con croci di ferro e medaglie rigorosamente originali che colleziona da una vita, ci sono state accuse per gli Slayer, persino per i Kiss; Sid Vicious si faceva ritrarre spesso con maglie ben poco “politicamente corrette”, come pure i Dead Boys e non solo. Dunque ritengo che chi ci accusa, dovrebbe cominciare ad ascoltare esclusivamente Pop. Meno che mai il genere di musica suonato da Burzum, Darkthrone, Taake o Graveland.
20) il vostro logo è intriso di una simbologia acaica, archetipica, che contiguità c’è nel mettere assieme l’Uroboro, simbolo dell’eterno ritorno, lo Schwarze Sonne simbolo polare e solare, e l’Irminsul che segna il legame tra il terreno e il celeste, tra l’uomo e il sovraumano, la divinità?
Il simbolo principale del nostro logo è l’Irminsul, l’albero cosmico probabilmente venerato nell’Extersteine. Qui ancora oggi sopravvive un bassorilievo che mostra il cristianesimo trionfante piegare l’Irminsul. E’ dunque un simbolo di quelle radici profonde dell’Europa pagana che dignificano il nostro passato e in qualche modo influenzano ancora il nostro essere. Dunque l’eterno ritorno di archetipi che la degradazione umana non è ancora riuscita a piegare. Ma tutto ciò non ha alcun valore se non viene sperimentato, applicato costantemente nella vita quotidiana, in quell’ordalia che è l’unico vero stile di esistenza per chi non è disposto a cedere alle masse, al loro cattivo gusto, ad una vita lo ripeto sprecata della degradazione fine a se stessa.
21) A proposito dello Schwarze Sonne/sole nero un segno che N. Goodrick Clarke, lo storico recentemente scomparso specialista di nazismo esoterico, fa risalire ad epoca medievale ma che a mio avviso potrebbe essere molto più antico; è diventato un vessillo politico molto adottato da una certa area politica, studiato approfonditamente quanto fantasticamente dal coltissimo intellettuale di punta del neonazismo Miguel Serrano, un simbolo ripreso dal cuore dell’ordine delle SS nel castello di Wewelsburg. Cosa mi volete dire riguardo ciò?
Ho visitato personalmente il castello di Wewelsburg così come quasi tutti i luoghi che ritenevo centrali per una ricerca esoterica, pagana, spirituale; tra cui anche le Extersteine, Stonehenge, le necropoli etrusche, templi greci e romani, innumerevoli Cromlech, Menhir e Dolmen in Irlanda, Inghilterra, Galles, Cornovaglia, senza dimenticare l’altare salasso della “pera cunca” nei boschi di Viverone in Piemonte.
Non c’è solo Wewelsburg quindi nel nostro itinerario sacro eppure il sole nero, forse dal punto di vista dell’artigianato germanico, effettivamente solo nel medioevo assume la sua attuale conformazione. Eppure a livello simbolico ed esoterico di Sole Nero parlano gli Alchimisti e certamente i cabalisti. Ho visto “soli neri” incisi o dipinti in alcune meridiane in paesi di montagna, senza contare swastika un po’ ovunque anche in Italia e non solo. Ritengo che la sua interpretazione si possa prestare a vari livelli di comprensione, uno di tipo storico artistico, uno all’interno della storia della filosofia e della religione (per quanto riguarda gli accenni che se ne fanno nell’alchimia e nel cabalismo), uno, quello più profondo nell’esperienza personale di nigredo. Mi chiedo oggi quanti abbiano davvero affrontato questa visione del sole nero mediante una rigorosa pratica nigredea.
22) Che altro dire… concerti dal vivo? Prossimi progetti?
I concerti sono difficili da realizzare per il fatto che abbiamo una line up molto ridotta, inoltre l’ipotesi di realizzare un unico concerto per i fan storici è attualmente di difficile concepimento, sono infatti rimasto l’unico membro attivo della band. Ora dopo tre anni di lavori con MDAE voglio provare a togliermi qualche soddisfazione con altri progetti artistici che ho concepito. Vedremo.
Inoltre una parte considerevole del mio tempo viene spesa tra le montagne, a correre, fare escursioni, impratichirmi con le tecniche di arrampicata e alpinismo, nelle quali ho ancora molto da imparare. Poi c’è l’attività giornaliera di allenamento funzionale o quella per la boxe, senza dimenticare la pratica dello Yoga, una via realizzativa per me molto importante e per la quale ho ampi margini di miglioramento.
23) In conclusione ma non alla fine, che altro volete aggiungere?
Invito quanti ascoltano Black Metal ed altri generi estremi di ispirazione simile a non smettere di lottare in primis contro il borghese che è in loro, invito chi ci ascolta a trovare le risposte a millenni di labirinti cavillosi fatti di moralismo e istinto del gregge, invito chi ha letto questa intervista a far sì che le parole non siano mero orpello ma guida per una autentica rivoluzione interiore.