Uh…adesso muoio! – Luisa Ranieri

Uh…adesso muoio!“, come già chiarito in altri post della Serie, è quel momento (nel mio caso, di ambito “filmico”), nel quale le immagini che scorrevano sullo schermo mi hanno causato una vampata di calore vulcanico generando tutta una reazione a catena che è poi culminata “nel treno che si infila in galleria, lo spumante che sgorga dalla bottiglia, la pompa petrolifera che zampilla verso l’alto, il pistone che stantuffa….” eccetera, eccetera, a buon intenditor poche parole.
Dopo il Caligola di Brass (…che poi non è di Brass ma è di Brass), un altro caso nel quale mi si è verificata questa fenomenologia termico-lussuriosa a carico dell’epidermide e di altre zone del corpo è quello di SMS, il film di Vincenzo Salemme (2007). Salemme è sposato con Lucrezia Lante della Rovere, che in realtà se la intende con Panariello, la cui moglie è Luisa Ranieri, segreta amante di Salemme; commedia degli equivoci, letti e tradimenti e bon, solita solfa italiana insomma (però almeno  stavolta divertente, fatta bene e assai poco triviale). Il punto però è Luisa Ranieri; i livelli di fighèscion che la Ranieri raggiunge in questo film sono oltre i confini di Altroquando, superano i Bastimenti di Orione e riconfigurano la Quarta, la Quinta e la Sesta Dimensione.
Io sono impazzito quando, a un certo punto, c’è la scena di Salemme che va all’appuntamento amoroso con la Ranieri sullo yacht, 3 minuti scarsi di lingerie e grazie in trasparenza di Luisella che sbriciolano qualsiasi timida opzione di resistenza maschile eterosessuale, normodotata, compresa tra i 12 e i 107 anni. A mio parere quei fotogrammi sono di un erotismo pazzesco, benché inseriti in un contesto da commedia e non in una pellicola codificata ufficialmente come “erotica”. Eppure pochi secondi bastano a incenerire buona parte della produzione filmica apertamente “carnale” in circolazione. Non c’è verso, non esiste rimedio, antidoto, stratagemma; capitolate, tutti, sbaaaaaaam….a terra, mascella spalancata, bava a fiotti, occhi vitrei, rantoli sonori molto simili al “dooooh” di Homer Simpson.
E’ una roba che la Pietà di Michelangelo, la Gioconda di Leonardo o le cascate del Niagara assomigliano a una foto di Scampia o dello Zen di Palermo, sembrano un congiuntivo di Di Pietro o un’intervista della Toffanin a Verissimo. Giuro, si prova dolore fisico, come fosse un rituale voodoo sul quale non hai potere, lo subisci finché dura e non puoi sottrarti. Ho dovuto rivedere quel pezzetto per dovere di cronaca, ma a mala pena mi sto riprendendo, dopo svariate camomille corrette col bromuro. Non esistono Megan Fox, né Scarlett Johannsson, né farfalline argentine, la Ranieri è un tronco di figliola che Zingaretti dovrebbe baciare a terra ogni passo che fa perché Dio gliel’ha mandata nel talamo. Femmina devastante. Le chiacchiere stanno a zero, vedere per credere ….e attenti che parte l’embolo, è statistica, nel 99,99% dei casi; se non succede vi servite dallo stesso parrucchiere di Malgioglio.

(Marco Benbow)

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