I Bullet For My Valentine sono una band perfetta per finire a far la tappezzeria nella cameretta di milioni di ragazzine in preda agli ormoni, hanno quell’aria da fichetti palestrosi e suonano lo strumento come autentici secchioncelli. Qualcuno dice che rientrano nel genere metalcore e qualcun altro dice che non rientrano neanche nel metal. A sentir loro si sentono più metallari di Pippo e Paperino messi insieme, amano i Metallica, i Nirvana e Justine Timberlake, quindi credo facciano sul serio. La loro musica mi fa venire in mente i film slasher (quelli con l’assassino mascherato che uccide cinque o sei giovani di cui si salva solo la vergine che non si droga e non beve. Forse per via dell’aria così ggggiovane e cool, degna della colonna sonora di uno di quei film, che di solito ospitano il rock e il metal più modereccio e decomponibile che ci sia) Questo preambolo idiota per depistarvi e prendervi alla gola con un’affermazione di cui forse tra un paio di anni mi pentirò: “Temper Temper” è un gran bel disco! I Bullet fanno il metal melodico più cazzuto e coinvolgente insieme a Trivium e Avenged Sevenfold e per quanto la loro musica mi faccia sentire un vegliardo, quando ascolto “True Hearts” o “Temper Temper” mi esalto e sfodero le cornine neanche fossi Bargone quando si sente gli Iron Savior ogli Iced Earth.
Se solo non cercassero di scalare le classifiche e inumidire le passerine di tante adolescenti con due brani deprimenti e patinosi – “Tears Don’t Fall, part. 2”e “P.O.W.” sarebbe ancora meglio, ma mi rendo conto che a questi livelli non si può fare i puri di cuore, a meno che tu non sia gli Slipknot. Il resto comunque è puro metal fuccoso. Su Metallus dicono che la band sia in declino perché non si nota la spontaneità e che si scalderanno solo i fan dell’ultima ora. Ok, allora io sono calda e pronta a prenderli tutti e quattro! Se questo è il declino non riesco a immaginare cosa ci sia lì dietro e come mai i metallari di tutto il mondo non si siano strappati il cervello dagli occhi per la lussuria di tanta fertilità creativa. Insomma, c’era una festa e me la sono persa. L’unica cosa che manca in questo disco non è la spontaneità ma la fica. Sì, gradirei che costoro mi facessero davvero eccitare e ci mettessero un po’ di sesso nella loro mistura. Se ci pensate, anche i gruppi più deprimenti degli anni 90 erano sensuali e la cosa che i Bullet mi permettono di denunciare tra queste nuove leve del metal è che sono tutti carini e brillanti ma ignorano completamente l’aspetto sessuale nella musica (non mi auguro lo facciano nella vita). È un peccato considerando che ormai a parlarci di tette siano rimasti solo Lemmy e Nikki Sixx, i Crashdiet e i Darkness.
(Francesco Ceccamea)