Sono morbosamente attratto dalla morte e dall’autodistruzione. La mia ragazza mi considera un vero pervertito perché amo il grottesco, specie quando discuto con gusto di scenari di terrore con tanto di corpi mutilati. Nel pc salvo spesso immagini di persone uccise nei modi più indicibili. Nonostante la mia emofobia fisso con la bava alla bocca (come un cane affamato che non mangia da mesi) ritratti di poveri diavoli seviziati, umiliati e ammazzati solo per soddisfare spettatori e attori del teatro chiamato Morte.
Non preoccupatevi, mi faccio schifo e parecchio. Mi faccio talmente schifo che è la prima cosa che mi dico sempre allo specchio quando mi alzo:
-Tu mi fai schifo!
-Anche tu!
-Ma io sono tu…
-E tu sono io…
Tempo addietro scaricai Confessions, film giapponese datato 2010, attratto un po’ dalla colonna sonora che vede all’opera i miei amati Boris e un po’ per la trama:
Una professoressa tiene l’ultima lezione alla sua classe, ma prima d’andarsene decide di confessare un terribile segreto: due suoi studenti, che chiameremo alunno A e B, hanno ucciso sua figlia. Lei li conosce e non ne dirà il nome (direttamente) né farà riaprire il caso ormai chiuso. No, lei decide sottoporre loro a una vendetta ben peggiore della morte stessa.
-Continuate a leggere solo se vi volete rovinare il film oppure andate alla prossima indicazione in grassetto-
Gli confessa d’aver infettato il loro latte con il virus dell’HIV. Terrore e panico tra gli studenti; non preoccupatevi gli unici infetti sono i colpevoli di questo sceneggiato macchiato del colore della vendetta, pietanza che si raffredderà non prima della fine del film e che poi vi sarà servita in un piatto d’argento umido del vostro sudore e delle vostre lacrime.
-Ecco, ora potete tornare a leggere-
Ora un classico blog di film et similia, quelli indecenti, inizierebbe a raccontarvi la trama rovinandovi la visione come un tipo che esce dal cinema alla fine di Seven e vi dice la scena del finale.
Stavo dicendo, concluso il film sono dovuto correre in bagno per vomitare tutto ciò che avevo mangiato a pranzo. Vi piacerebbe, eh? No, ho chiamato la mia ragazza ricordandole quanto l’amo. Mi sono lavato i denti. Ho aperto winamp e ho fatto partire Absolutegodei Boris.
Raramente sono stato messo così a dura prova dalla visione d’una pellicola.
Se un uomo commette un peccato chi è che può decidere per lui la sua punizione?
Niente è più spietato di quello che accade sulla terra. Non esiste inferno peggiore di quello che ci attende al di fuori delle mura delle nostre case, eppure le sue fiamme sono così infime che ci raggiungono e s’annidano fin nei pori della nostra pelle. Non siamo poi così diversi dai mostri che leggiamo sui giornali, o vediamo in TV.
Non criticate come sempre la recitazione orientale, perché esistono casi come questo dove non c’è niente da invidiare a quella più blasonata dagli americani.
Pochi personaggi s’intrecciano raccontando ognuno la sua confessione, legandola in modo distorto a quella di chi ha già parlato, ancora e ancora e ancora, senza freno né inibizioni figlie d’una società (quella giapponese) che non punisce i suoi piccoli diavoli quando questi infrangono le regole.
Tutti sono colpevoli ma… forse sto dicendo troppo e rischio di anticiparvi segreti che dovrebbero rimanere tali.
Chi è padre o madre dovrebbe guardare a fondo questo film, come chi è vittima di bullismo, o malato senza ormai più speranza.
Questo è un film consigliato a chi sopratutto ha preso distacco dalla vita quotidiana, vivendola come fosse uno spreco di tempo; una lenta autodistruzione.
-Però è inquietante pensare che a una parte di me non è importa se Werther muore-
(Ruggiero Musciagna)