METAL IS RELIGION #06: L’incontentabilità della fede!

  Noi metallari siamo incontentabili! Non lo dico io, ma il web. Stavo aspettando con impazienza il nuovo parto dei Rotting Christ, mangiandomi le unghie un centimetro al giorno appena saputa la data d’uscita come un padre in attesa che nasca il primo figlio fuori dalla sala parto in un episodio dei Flintstones.

La recensione di Brutal Crushè stata stimolante e in tono con il mio stesso parere sul lavoro di Sakis& Themis, sopratutto nel  titolo: In fondo a noi non ci sta mai bene un cazzo! Perché è questo che siamo noi metallari. Durante un concerto vedrai gente divertirsi mentre il gruppo di turno promuove il suo nuovo album, ma qualcuno sarà li crogiolandosi nel suo disprezzo come un pollo che cuoce nel suo grasso… mmm… pollo, mi è venuta fame. Una coscia me la gusterei volentieri, ma so già che qualcuno avrà da criticare la mia scelta, perché siamo tutti saccenti con la puzza sotto al naso anche in fatto di alimentazione ipercalorica. Io stesso non ho diritto di parola, perché recensisco album, quindi li disseziono per convincere prima me e poi il pubblico cosa ascoltare. Io no, sono diverso perché mi piace tutto, anche ciò che non mi piace e vengo/verrò criticato, perché non è normale che mi piaccia tutto. Allora cosa cazzo devo fare?

  Ho criticato i Lamb Of Gode continuerò a farlo fino al giorno della mia morte, o quella di Randy che mi dispiace non sia finito in carcere a raccogliere saponette e curarsi le emorroidi, però ho il fiato sul collo di chi non è d’accordo con me; meglio che non gli dica allora che i Meshuggah li uso quando soffro d’insonnia. La stessa persona ovviamente dirà che Randy era colpevole e che la scusa sulla quale s’è aggrappata la difesa non ha senso, perché non può essere facilmente irascibile e non saper controllare la sua rabbia così da dare ‘una ragione’ al suo comportamento che ha portato alla morte del ragazzo. Coerenza? Allora torna ad ascoltare il nuovo album, però non ti piace perché hanno cambiato stile. Torna ad ascoltare i vecchi, ma non ti piacciono perché non hanno il giusto mordente magari. Ma cosa cazzo vogliamo? Il caso Rotting Christ ne è un esempio. Leggo la recensione: divina. Ascolto l’album: divino. Vado nella rete e sento criticare l’evoluzione del gruppo sulla base di cosa, tradimento?

Come quando senti criticare i Darkthrone per essere passati dal black all’heavy/punk. Se rimani uguale sei morto, se ti evolvi sei un traditore. L’ascoltatore medio non sa essere felice; come si dice in rete il trolling è forte in lui e ripensando a oggi, cinque marzo, con l’uscita del nuovo EP dei Pig Destroyer, che vorrei sottolineare che come doomster l’ho trovato un doloroso ascolto e non rimpiango i 25 minuti di vita che mi ha rubato, non capisco perché la gente ha voluto criticare il passaggio nato da Phantom Limb e il nuovo Book Burner, quando nel mezzo hanno saputo estrapolare una perla come Natasha che però era stata concepita prima quindi vale come passaggio di mezzo?

L’entrata di Adam Jarvis è stata tanto apprezzata quando disprezzata. Ha portato un tocco di Misery index cosa che i puristi hanno criticato. ‘Il suo tocco non è come quello di Brian Harvey‘ e sti cazzi lo credo bene, mica è Brian, è Adam. Evoluzione o involuzione. Morte o rinascita? Chi non la pensa come me è solo un’idiota.