FUCK THE HUMAN RACE, HUMAN TRADE & more

 
Vi piace il grind ma siete analfabeti? Ma il grind è un genere per ignoranti! I Fuck The Human Race infatti sono troppo intelligenti. Anal Phabet: gioco di parole che ti strappa ben più d’un sorriso. Due minuti esatti divisi nelle ventisei lettere dell’alfabeto, cantate ognuna proprio come le filastrocche della scuola materna. Io sono andato dalle suore e vi giuro che me l’hanno insegnato proprio così. Ho i segni delle bacchettate sulla schiena che lo dimostrano. Mi hanno detto che l’album va a finire con la Z.

Per i nostalgici c’è pure la cover di You Suffer dei Napalm death. Sfido chiunque a non riconoscerla.

 
 
Spacchiamoci uno split, perché così ne abbiamo due al prezzo di uno. Human Trade & PlasticBag FaceMask. I primi fanno quello che vogliono, quando lo vogliono e come lo voglio: del fottuto grind rumoroso e veloce. Se vi volete sverginare le vostre orecchie loro sono il dildo di cui avete bisogno. I secondi si proclamano amanti del deathcore (eresia!) e grindcore. Hanno una bella discografia alle spalle e quando non esagerano ricordano pure i primi Dilliger Escape Plan. Quando esagerano invece sembrano degli schizzati scappati dal manicomio dove tenevano dei pazzi tipo il Joker di Batman con una chitarra scordata e quattro pedane di legno per fare la batteria. Consigliati per sbattersi la testa contro un muro e vedere se fa male.
 
 
Proprio come piace a me: semplicemente buon vecchio goregrind. No, non è la cover band extreme di Richard Benson dei Buon Vecchio Charlie, anche se l’idea non sarebbe male. Pancreatectomie, gli strambi di Columbus. Vi piacciono i Last day Of Humanity? Pure a loro, ecco forse da dove prendono maggiori influenze. Io ci aggiungerei pure un po’ di GUT e di Regurgitate. Se anche quest’anno non riuscite ad andare all’Obscene Extreme, invitate a cena in casa vostra le vostre band preferite con Food. 19 tracce, 3 delle quali cover, di purulento goregrind old school; di quello che persino i Carcass oggi si vergognano d’aver dato parto. Non un singolo testo è stato scritto per questi pezzi. Goregrind Forever!
 
(Ruggiero Musciagna)