E in fondo non è così evidente ciò che Michael Monroe sia riuscito a trasmettere a quei pischelli devastati dalle droghe degli anni 80. Nemmeno a loro. Il sound degli Hanoi sembra un misto di punk, new wave, rockabilly, reggie, con quel sax che ogni tanto si libra e traccia i confini invalicabili tra le vere grandi escort del glam metal e le marchettare da marciapiede. Ecco, in tutto questo la pesantezza del chitarrone di Slash cosa c’azzeccherebbe? Nulla, ma infatti mi chiedo quanto Slash stravedesse per Monroe e gli Hanoi Rocks…
Comunque sono passati tanti anni, troppi, per sperare in una riscoperta definitiva di questa band sebbene tutti noi che li amiamo continueremo a scriverne e tentare di invogliare i lettori internettari che magari si scaricheranno in un colpo solo l’intera discografia e in un altro colpo solo la cestineranno, perché ormai siamo subissati dagli stimoli e questo pezzo in fondo non è altro che l’ennesimo consiglio su cosa sentire, cosa comprare e come fottere il tempo (ma non il sistema, andiamo). Poco importa che io stia per dirvi di uno dei migliori album del 2013 perché voi non avrete tempo di sentirlo visto che dovete correre dietro a decine di novità, tipo il nuovo NIN o magari l’ennesima incarnazione degli Steel Dragon. Ma se amate il glam, lo street metal, il rock and roll puro, concentrato, che vi brucia il palato e vi elettrizza lo scroto allora fermi, segnatevi questo disco e andate a comprarlo e fatelo perché vale la pena. Dimostra come dicono i Jokers nel loro recente, rinunciabilissimo nuovo album, che il Rock And Roll Is Alive!
Siete rimasti delusi dall’ultimo dei Motley Crue, dall’ultimo dei Guns ‘n’ Roses, dall’ultimo Aerosmith o l’ultimo di qualsiasi cariatide degli anni 80 tornata nel raggio di cinque anni a questa parte? non desistete perché il nuovo Michael Monroe è davvero la dimostrazione che il rock non muore. Stupisce come questo signore di 51 anni riesca ancora a scrivere musica così energica, a cazzo dritto, fresca, esuberante. Vero Mara?