LE CAZZARECENSIONI – “METALLICA: CHE VE SIETE CALATI?”

Con un evento dalla portata irripetibile, i quattro ex-cavalieri dell’Apocalisse di Frisco (ora rinomati bagnini di Cesenatico) hanno assalito le sale cinematografiche per ben due giorni, per presentare ai cittadini del mondo, ma soprattutto di centri abitati minori come Chianale, Portobuffole e Morimondo, il film Trough the Never, diretto da Nimrod Antal – quello di Predators, colui che ha fatto palestrare Adrien Brody per farlo combattere contro cani alieni e non se ne vergogna – che li ritrae in pose buffe e mentre fanno le facce brutte facendo finta di suonare come al loro solito. Ma non è tutto. Le immagini dei nostri mentre s’atteggiano sul palco sono infatti alternate a una sorta di interminabile videoclip che è un esempio raffinato di cinema sperimentale: si tratta infatti del primo film la cui sceneggiatura è stata realizzata dopo l’assunzione congiunta di LSD e peperonata alla pajata.

Ma andiamo per gradi. Sul piano concertistico-musicale, nulla da eccepire. Come sapete Jason Newsted è stato da tempo sostituito da Robert Trujillo e Lars Ulrich da Carlo Verdone, ma i cambi di line-up non hanno minimamente sminuito l’impatto del playback dei nostri.

Il polso di James Hetfield si muove sempre come quello di un onanista in astinenza e Kirk Hammett usa sempre con maestria le molle per sturare gli scarichi in luogo della parrucca.

Insomma, anche se l’età avanza, i Metallica restano ancora una delle band più apprezzabili in assoluto dopo gli Iron Maiden, gli Slayer, i Sepultura, i Megadeth, i Ramones, i Sex Pistols, i Cugini di Campagna, gli Squallor e i barboni ubriachi che cantano ‘Vitti ‘na crozza’ nel vicolo sotto casa mia.

Veniamo al film. Il protagonista si chiama Trip (e già il nome è tutto un programma) ed è un macchinista che lavora per la troupe dei Metallica (capito la raffinatezza?). Siccome però è un lavativo dimmerda, invece di fare quello che gli dice il suo capo, arrivato sul posto si unisce al pubblico del concerto e inizia a cantare Creeping Death agitandosi come un vibratore impazzito. Il superiore lo becca e gli fa un mazzo tanto, intimandolo di andare a rifornire con una tanica di benzina un camion della crew rimasto senza carburante in un sottopassaggio. Convinto di essere un personaggio di Matrix, Trip ingolla una pastiglia di Dixan. Strano, con quel nome, non l’avrei mai detto. Per trasgredire di più, dopo essersi drogato si mette alla guida. Probabilmente beve anche del whisky, guarda giornali di donne nude e asini, spalma l’insalata russa sul pandoro e sale con le scarpe su diversi divani, ma questo il film non lo mostra, perché ci vuole sintesi. Ancor più stranamente, dato che era lucidissimo, infrocia contro un’auto e il furgone gli si ribalta.

E qui inizia tutta una roba strana che pare un sogno ma poi alla fine non si capisce che probabilmente è lui che è morto e si immagina tutto, dando per scontato che i fan dei Metallica siano dei cavernicoli sufficientemente illetterati da non aver mai letto Accadde sul ponte di Owl Creek né visto Allucinazione perversa, The Others e Il sesto senso, e restare quindi affascinati e allibiti di fronte a questo spettacolare snodo narrativo. Intanto i Metallica mica stanno fermi eh. Nel mondo reale, continuano a suonare tutti i loro classici: For Whom the Bell Tolls, Ride the Lightning, One, Battery, Enter Sandman, alternandoli a exploit più recenti come Cyanide, The End of the Line, All Nightmare Long, The Head of the Necromancer, The Electrician that bangs your Grandma, Fourty-four cats in line for three and two remaining…

Per la cronaca, gli ultimi tre titoli li ho inventati. Ma tanto non ve ne siete accorti perché i titoli dei brani di Death Magnetic non ve li ricordate, non dite cazzate. Ah, m’ero scordato di dirvi che è tutto in treddì, che è bello perché fa ancora più lisergico. E insomma, Trip esce dal furgone e si rende conto che la città è stata invasa da Beppe Grillo e dai suoi seguaci. Grillo è a cavallo ed è armato di un grosso martello che cattura la gente mediante un laccio e la impicca a dei lampioni.

Sarebbe una buona idea fuggire, ma Trip è troppo intelligente per abbassarsi a fare una cosa simile, e dunque attira l’attenzione di Beppe Grillo, che prima non lo cagava di striscio, lanciandogli un mattone. Stranamente, questi lo insegue. Messo alle strette dai Cinque Stelle, Trip realizza quello che è l’evidente desiderio del regista dopo essersi reso conto di ciò che sta facendo, e si dà fuoco. Purtroppo per tutti, lui compreso, non muore, ma si risveglia sul tetto di un edificio. Cioè, avete capito? Era tutto un sogno!

Ma forse no. Beppe Grillo infatti lo insegue anche sul tetto, ma Trip riesce a sottrargli il martello e a colpire il pavimento, cosa che, secondo un logicissimo principio di causa/effetto, provoca la disintegrazione immediata di Grillo e del suo cavallo. Ma non provateci nella realtà, che tanto non funziona. Questo, sempre per il logicissimo principio di cui sopra, provoca inoltre un’onda d’urto anche nel mondo reale, permettendo ai Metallica di mettere in scena il loro classico teatrino in cui, con un simpatico scherzo, danno fuoco a un membro della troupe. Ovviamente tutti pensano che sia un trucco realizzato da uno stuntman, ma non è vero. Il tizio è un povero cristo che ha preso veramente fuoco, ma non frega un cazzo a nessuno e poi una volta aveva detto che Mechanix è meglio di The Four Horsemen, e in fondo se lo meritava.

Dopo aver fatto finta di valutare il danno, il concerto riprende, e come da tradizione i nostri si raccolgono al centro del palco per suonare Hit the Lights. Tagliata, per ragioni di lunghezza, la scena in cui arrangiano Master of Puppets per un coro di rutti. Probabilmente la vedremo tra gli extra del DVD. (Andrea Guglielmino)