Del perché io mi sia ritrovata a lavorare con i Destruction parleremo più avanti. Forse mai.
Comunque eccoci qui. A Palermo. Sotto una pioggia che sembravano due! E la Psychopatica in aeroporto che mi dice al telefono : ma non so… qui vedo lui (Schmier) che va su e giù. Mi sa che hanno perso tutto!
Chi presterà le mutande al povero Schmier ora? Ignazio (gli Eversin mi hanno seguito anche qui) le ha già prestate al suo chitarrista che a sua volta si è perso la pedaliera con dentro le sue mutande (non fate domande…) quindi Schmier andrà in giro senza mutande (uhm…) a me e alla Psychopatica ci vien caldo al solo pensiero.
La seconda telefonata della Psychopatica dice pressappoco così: senti qui ce n’è uno tutto buttato per terra ma ora arriviamo.
“Ora” in siciliano significa TRA un’ora. E infatti dopo un’ora arrivano.
Due convenevoli e poi spariscono probabilmente in camera per lavarsi.
Dopo un minuto sentiamo una flebile voce che dice: my guitar…where is my guitar? ” è un esserino disperato con le mani nei capelli lunghi e ricci, il chitarrista dal nome impronunciabile (non lo scrivo perché non mi ricordo come si scrive). La chitarra è nello sgabuzzo della reception. Poverina. E poverino.
Okay. Si va al Krust. Il Krust è un posto carinissimo che si trova a Palermo. E’grande un metro per due ma è magistralmente gestito da Vicè e i suoi fratelli e quella sera c’era tutta la crema (e anche dello yogurt scaduto a dir la verità) del metal ad attendere i Destruction.
Io chiamo il mio Paride e gli dico: vedi che stiamo arrivando. Non facciamoci riconoscere. Non saltategli subito addosso…
“Ma no Titti, figurati! Già da un’ora gli dico che arrivano quindi non mi credono più”.
Meno male. Arriviamo. Io scendo con il mio fare da figa e dietro di me la Psychopatica e gli Eversin.
Una voce si leva dal locale: DIRETTAMENTE DALLA GERMANIA I DESTRUCTIOOOOON!
La signora di fronte ha sentito. Ne sono sicura. Sai Marcy (Marcel) ..in Sicily funziona così.
Pizza, arancine, foto. E gin lemon tirati giù come acqua. Così.
Ho iniziato a chiedere di andare via dopo 10 minuti. Siamo andati via dopo 3 ore. Solo Giangabriele degli Eversin (ma che cazzo pure qui?????) mi capiva. Entrambi con gli occhi chiusi, lui con la birra in mano io con l’acqua gassata. Che vita mondana!
Poi si fece giorno. IL giorno. Sabato 25 gennaio.
E andiamo al locale va’. Buttiamoci nella bocca del drago. Ho cominciato a farmi venire la febbre quando ho sentito una voce dirmi: we need to talk… che non prometteva niente di buono.
Da quel momento ricordo che non ho mangiato nulla. Che pioveva. Che faceva freddo. Che non si trovavano i vestiti di Schmier e io gli ho detto che per me poteva suonare nudo chè io ero contenta.
Poi ricordo che ho apparecchiato con una tovaglia vera mentre la Psychopatica cercava tovaglie che invece erano asciugamani. Ricordo che avevo lo stomaco chiuso.
E che è arrivata la sicurezza ed io ho chiesto subito chi fosse quello più cattivo per piazzarlo davanti al camerino. Ricordo che ho trovato da dire con il loro responsabile che mi trattava come se fossi la figlia cattiva di Totò Riina e anche il responsabile del service mi ha trattata peggio ancora.
Ricordo che ogni tanto appariva un Eversin ed io non sapevo perché. Poi ho visto il biglietto e mi sono accorta che suonavano anche loro.Mi ricordo il freddo. Cazzo. Il freddo. Non come quello del giorno dei Satyricon e Cradle Of Filth ma tanto freddo. Poi mi ricordo che c’era il meet & greet e che lo volevo anche fare ma non aveva senso.
Poi ricordo distintamente della Psychopatica: da questo momento COORDINIAMOCI.
Tipo: chi si fa gli Eversin e chi i Destruction? – Ah per me è uguale – Allora te ti fai i Destruction – Fino alla frase: ricordiamoci di raccogliere gli asciugamani (meglio conosciuti come tovaglie) sembrava una conversazione ambigua.
Poi a un certo punto si ode una voce bellina e dolce dolce (duci duci come dicono qui) che urla: APRIAMOOOOOO. E abbiamo aperto.
Io però non c’ero. Sentivo gli Slayer ma erano i Bloodred.
Poi stavo piangendo e il mio uomo di fiducia (Mik Grieco) mangiava la pizza con il salame piccante cercando di capire perché ogni volta che mi vede io piango. Io bevevo acqua tonica da buona metallara.
Poi a un certo punto dei rutti infiniti, dei rigurgiti, dei ragli, dei grugniti. Incontro un Eversin (guarda caso) e gli chiedo “cos’è?” indicando il palco dove ci sono 4 figuri, uno che sembra cugino It ma si chiama Tony. Ignazio mi risponde: è Paride.
Il mio Paride? Il mio nipotino cucciolino paperellino pupattolino? Quella cosa sul palco che grugnisce così è Paride? Cioè il “cantante” dei Cadaver Mutilator. Ma no! Ma come, io ho la lacrimuccia. Cioè sono riusciti a farmi piacere per una frazione di secondo ‘sta “musica” di merda perché i miei paperini sono immensi sul palco. I-M-M-E-N-S-I.
Fortunatamente non ho potuto ascoltare troppo, ma che belli, che bravi. E il io amico Tony…che meraviglia… Gianni Celeste sarebbe orgoglioso di averlo nella sua band, ho i lucciconi agli occhi sul serio.
Poi la pace. E’finito.
Sento una voce (qui sono in molti a “sentire le voci” così mi adeguo) che dice: dove la metto la tovaglia di Angelo? Prima di tutto chi è Angelo? Ah il cantante degli Eversin. Secondo, non so se vuoi apparecchiare la spia e la base del microfono, asciugamani pronti invece. Acqua. Oddio che emozione. Gli Eversin. Quasi quasi piango un altro po’. Ma (s)fortunatamente mi chiamano e devo lasciare la Psychopatica al palco ad assisterli.
Ma torno in tempo per fare qualche commento su questa esibizione molto muscolare (TIE’ COLLEGA RAVEN DI METALLIZED T’HO FREGATO! CIAPA LI’) e cruda. Cruda. Come cazzo mi è venuta questa. Comunque sì Cruda. Come le cose da mordere. E insomma diciamocelo, io non è che impazzisca per loro ma porca puttana son bravi. Cioè il batterista a parte che è un ologramma nella vita reale, sul palco è una macchina, è bravissimo. Il bassista pure. Il chitarrista pure. Il cantante al contrario di quello che mi aspettavo mi è pure piaciuto. Se trombano come suonano sono contenta per le morose.
E via, mettiamo pure l’asciugamanino, anzi il tovagliolo ^^ e prepariamoci ai Destruction.
Anzi preparati Psychopatica che io ho da fare una rissa (nulla. mi illudono sempre che c’è qualcuno da menà e non è vero). Arrivano i Destruction e cosa sia accaduto non lo so. Ma so che la gente era contenta e uno piangeva (la mia anima gemella forse?). E loro tre erano bravi. Lui era figo e ha detto : suca! (chissà chi glielo ha insegnato!). Qualcuno (..) gli aveva fatto un cartello tipo gobbo con le cose da dire in italiano e sotto c’era scritto: when you dont know what sayin..say SUCA!
Gli avevo, ehm… qualcuno gli aveva insegnato anche a dire MINCHIA ma non l’ha detto. Mi sa.
Ho sentito anche un brano dei Venom e visti i miei trascorsi tra un po’ vomitavo. Ma non ho vomitato (ho dovuto aspettare stamane per farlo). Lo show è finito. Uno show della madonna. E’finito ed io sono a pezzi.
E Marcy ha pure il coraggio di dirmi: vieni con me in aeroporto domani mattina ALLE SEI?
LA MINCHIA vengo in aeroporto. C’è il runner. Giulio. Bellino e paziente. Ci viene lui.
Però Marcy, mi dispiace che ve ne andiate. Ma ci rivediamo presto. Senza tovaglie però.
(Titti Angeramo)