Io Claudia Gerini non l’ho mai presa in considerazione. Tutto il mondo intorno a me ripeteva ossessivamente che era una bonazza indubitabile, eppure a me non smuoveva la pelvica, vattelappesca perché. Forse il perché ce lo so invece, di solito quello che mi frega è il cocktail “film che mi piace + attrice bella”, a quel punto mi scatta l’innamoramento e non c’è verso di farmi cambiare idea, anche se l’attrice (secondo me) bella è in realtà un cofano di una Dacia.
Claudia Gerini me l’ha rovinata Verdone. Una volta visto Grasso, Grosso e… Verdone, per me è diventata Jessica, un tutt’uno inscindibile, quella ciancicosa, coatta, sdrucita, che ripete ossessivamente di “farlo strano”, per non parlare della telefonata al cellulare che contiene sistematicamente la formula d’esordio “A Stronzi! Ndo state? Che fate? ‘Ndo annate?“. Prima non l’avevo mai notata, o forse non avevo mai visto un film con la Gerini. Mi si è materializzata nel cervello con quel ruolo lì, e le mie sinapsi l’hanno subito bollata snobisticamente come “litter”.
Scorrendo la sua filmografia, a tutt’oggi, va anche detto che questi grandi film la Gerini non li ha fatti; cose carine, magari alcune possono anche essere piaciute (ognuno ha i suoi gusti), però oggettivamente il film 4 stelle ancora le manca in carriera. Da un punto di vista artistico è come quelle grandi promesse del calcio che però devono ancora esplodere; sicuramente potrebbe fare 10 volte tanto, se solo capitasse nelle mani del regista giusto, col film giusto, al momento giusto.
E intanto intorno a me tutti ripetevano che la Gerini era una gran figa, e ammazza quanto è bona, eccetera eccetera. Ma io, nella mia beata ottusità, non vedevo, non capivo, non sapevo. Ok, altri film con Verdone (visti però sempre sonnecchiando, perché a me il Verdone “maturo” fa venire il latte alle ginocchia….e così mi sono perso anche le mise super sexy di Sono Pazzo di Iris Blond), Pieraccioni, Ceccherini (esticazzi), la Gialappa, Castellitto e Rubini (due palle), Tornatore (sempre due palle, anche se non si può dire), il cartellino timbrato con Mel Gibson ne La Passione, e Fausto Brizzi, che fa film talmente scemi che aiutami a dire scemi. Insomma, anche se ce l’avevo lì, davanti agli occhi, io non la vedevo.
Poi un giorno mi guardo Tulpa (in bluray per altro) e suonano 812 campane. Nel mio cervello (forse anche altrove), tutte contemporaneamente. Cazzo, la Gerini! Ho scoperto la Gerini. Dice: “guarda che saranno anni che te lo stavamo a di’….aò, ‘a gggerini è forte!“. E ce lo so, mortacci, avete ragggione, però io dormivo, mi succede. Per fortuna poi mi risveglio pure però.
Sempre i soliti, dicono: “Perché magari ti è pure piaciuto Tulpa di Zampirone….!?? Che fa schifo da vergogna“. Embé si, a me Tulpa (che avrà anche anta e anta difetti) è piaciuto molto, e comunque il punto non è quello, non apriamo la diatriba che tanto non finiamo più. Detesto Zampaglione non meno di voi, però obbiettivamente devo dire che Tulpa mi piace, lo ammetto, che devo fare, è la tulpe realtà. Fatto sta che la Gerini in quel film è totale. Praticamente per me è come fosse nata ieri, io l’ho realizzata da Tulpa, prima per me era sempre e soltanto Jessica col cellulare.
Sarà anche che, secondo me, entrata in età milf, ci guadagna tantissimo, prima era più acerba, bella donna, ma un po’ acerba. In Tulpa ha quell’aria matura, un po’ perversa, è truccata da Dio, e non sbraca, non è che vedi quelle robe da porno macelleria amatoriale; per quanto il battage pubblicitario abbia annunciato Tulpa come un coacervo di scene bollenti e ai limiti dell’hardcore, la Gerini ha addirittura una certa “classe” nel suo farsi vedere/non vedere, e l’erotismo scatta prepotente.
Pertanto, faccio mea tulpa….pardon, culpa, ammetto le mie responsabilità, e includo immantinente la Gerini di diritto (ma anche di rovescio volendo) tra le sdanghere categoria “nostrane, ruspanti, deluxe”. E almeno questa l’amo rimediata.
(Marco Benbow)