I videogame horror non spaventano più. La saga di Silent Hill è andata a farsi benedire già da anni, quella di Resident Evil? Seppur non nego che il quarto capitolo sia un cazzo di capolavoro, di certo non mi ha fatto saltare dalla sedia come i predecessori. Potrei continuare per ore e finirei sempre per dire ‘i giochi non fanno più paura’. Poi c’è il mercato indie (no, non la scena musicale), dove produttori amatoriali si spingono oltre il mercato normale soddisfacendo quella nicchia d’utenza che non ha paura d’usare il pannolone la sera. I giapponesi poi quando si tratta di farti cagare in mano e ringoiare l’urlo sono dei veri geni. Provate a giocare la saga di Project Zero e tornate da me senza un capello bianco se ne siete in grado; vi sfido. In Giappone esiste una foresta conosciuta col nome di Aokigahara (青木ヶ原), ma anche col nome di Jukai (樹海 lett. “Mare di alberi”). Ampia 35 km quadrati e situata alla base nord-occidentale del Monte Fuji. Cosa ha di particolare questa foresta? È una meta rinomata per suicidarsi. Altro che vedi Napoli e poi muori. Che la foresta sia forse infestata? La storia vuole che nel XIX secolo venisse praticata l’Ubasute, letteralmente abbandonare una vecchia donna. Le famiglie disagiate accompagnavano i loro anziani lì e li abbandonavano al loro destino. Le anime non trovando pace si trasformarono poi in yurei, ossia spiriti arrabbiati che si dice tutt’ora infestino la foresta. Ok, io non credo in ‘ste panzane, sono più ateo di uno iscritto alla chiesa di Satana, ma è vero che il tasso di suicidi in quella foresta è astronomico: parliamo d’una media di 30 corpi recuperati ogni anno e non sono mica tutti. E vero che in Messico ne ammazzano il quintuplo al giorno, ma qui parliamo di suicidi. Cosa spinge le persone a entrare in quel luogo e non far più ritorno? Forse verrà spiegato nel gioco di prossima produzione indipendente intitolato Sea of Nooses.
Sea of Nooses è un Unity3D Horror Game ispirato alla famigerata foresta di Aokigahara in Giappone. Il gioco sfrutterà meccaniche simili a Slender: The Arrival’s Scrapbook. Sarai in grado di ascoltare le registrazioni e vedere i nastri ritrovati tra i cadaveri o nelle camere distrutte.
La storia:
Guardate attraverso la vita di Seicho Rye, un ex ufficiale di polizia. Nell’Ottobre del 2001, sua sorella è stata data per dispersa nella foresta di Aokigahara. L’investigazione non ha portato a nulla e alla fine il caso è stato chiuso come suicidio. Rye vuole tornare indietro e investigare, ma a modo proprio. Mesi dopo che è andato in pensione, ha deciso di tornare nella foresta per documentare cosa trovare… lui vuole solo una prova evidente che la sorella sia viva o morta. Nel 2003 decide finalmente di andare nella foresta di Aokigahara, spendendo ore durante il giorno senza raccapezzarci nulla… fino a quando non si perde al calare della notte. I cappi sugli alberi cominciano a cadere e gli occhi penetrano tra i rami… un colpo di pistola in lontananza rompe il silenzio.
Per chi è nuovo alle meccaniche di gioco, Slender è un horror game con visuale in prima persona il cui scopo e ritrovare dei bigliettini sparsi nella foresta, cercando di sfuggire al mostro inseguitore, appunto, Slender. Più ci si avvicina alla vittoria, tanto più il mostro si avvicina a noi. I produttori però assicurano che le meccaniche di Sea of Nooses saranno completamente diverse. Solo il tempo saprà dargli ragione. Per maggiori dettagli, rimanente sintonizzati sul sito IndieDB.
[youtube=https://www.youtube.com/watch?v=l-LBMSSssZQ]