Il tunnel dell’orrore di Dean Koontz

Il Tunnel dell’Orrore – Dean Koontz

Tratto dalla sceneggiatura dell’omonimo film e scritto sotto pseudonimo, questo romanzo nella vasta e popolarissima carriera letteraria di Dean Koontz, rappresenta un episodio misconosciuto, ma assai particolare. In più di un’occasione lo stesso scrittore ha ammesso senza tanti giri di parole di aver accettato di scriverlo solo per il lauto compenso che ne derivava, pur trovando intrigante la sfida di trasformare un film in un libro, anziché il contrario, come sempre avviene.

Il Tunnel dell’Orrore in realtà deve poco o nulla alla pellicola di Tobe Hooper. Koontz infatti crea un romanzo in gran parte nuovo, indipendente e per giunta più avvincente e spaventoso del film stesso. Del resto, l’incubo di quattro ragazzi intrappolati in un gigantesco tunnel dell’orrore con un freak enorme e pieno di cattive intenzioni è una storia ideale per il cinema, da sviluppare in 90 minuti e passa, ma per un romanzo è poco o nulla. Il libro parte infatti da molto lontano, un prologo agghiacciante, un infanticidio che trasforma la vita di una ragazza in un incubo da cui fuggire per tutta la vita e sviluppa una vicenda di odio, follia e disperazione adolescenziale fino alla mattanza finale rappresentata anche nel film.

Conrad Straker, l’imbonitore, padre di Freak terribili e guizzanti malvagità fin dentro la culla, è un uomo affamato di violenza e legato da paterno amore al suo mostruoso figlio Gunther. Il freak violenta e smembra ragazze, guidato da un appetito sessuale insaziabile e protetto da quel padre folle che vuole usare la forza e la malvagità del pargolo per ripagare di un torto subito la prima moglie, rea di aver ucciso Victor, il loro bambino, solo perché anormale.

Colpisce, nel romanzo, oltre alla prosa scorrevole e ispirata, una ricostruzione del Luna Park e della sua gente, basata su un lavoro di ricerca e documentazione molto approfondito. Koontz offre al lettore una visione inedita e affascinante di un mondo diviso da tutto, con le sue tradizioni, il gergo, le leggi e il folklore.

Le difficoltà della crescita in una famiglia che si regge sul silenzio e sulla bottiglia, i rimorsi e l’incapacità di esprimere i sentimenti, sembrano provenire invece dall’esperienza diretta dell’autore, figlio da una situazione famigliare disastrosa, a detta di lui stesso. La madre alcolizzata che sale in camera del figlio più piccolo e lo accarezza cantilenando di doverlo uccidere un giorno o l’altro, è forse una delle cose più inquietanti dell’intera storia e attraverso il personaggio di Joey, fratellino della protagonista, mostra un ritratto dell’infanzia come momento ingiusto e spaventoso dalla vita, dove i film di mostri possono rappresentare un rifugio da orrori ben più reali.

Il Tunnel dell’Orrore è una storia sul difficilissimo rapporto padri e figli, sull’arida e disperata vita nella profonda provincia americana, con tutti quei ragazzi che sognano di fuggire in California e non indugiano nell’uso dei mezzi estremi, quando si tratta di riparare a un ‘danno’ o di ricorrere alla prostituzione per ovviare al problema dei soldi. Tutto pur di evadere da una realtà che non offre nulla, a parte sogni su sogni e gravidanze inattese.

La religiosità esasperata della madre di Amy, nutrita da anni e anni sprecati a custodire una colpa inconfessabile, si contrappone al satanismo convinto dell’imbonitore alimentato dalla fame di vendetta. Il loro duello a distanza, trasforma un normale slasher in qualcosa di più profondo, complesso e intrigante.