Questa rubrica vi dirà la verità (la verità vera) su come si deve fare per tirar su un blog di successo; anche le cose orribili che si è costretti a fare, se si vuol raggiungere un numero di visite rimarchevole. Parleremo soprattutto di quelle: le visite e le schifezze da fare per ottenerle.
Prima che iniziate a bofonchiare sciocchezzuole moralistiche vi fermo con una domanda: volete combinare qualcosa con il vostro piccolo e miserabile blog? Ci tenete a trasformarlo in un posto fico e rinomato dove la gente passi ogni giorno a insultarvi e venerarvi? Allora seguite ogni regola che vi darò, altrimenti potete anche togliervi di torno, andare a cercarvi in qualche sito di cucina i consigli di nonna Abelarda su come fare dei biscotti deliziosi e magari strozzarvici. Questa è una roba per gente determinata e senza scrupoli. Perché è così: se si vogliono raggiungere traguardi decisivi sull’internetto bisogna darci dentro, a testa bassa, sprezzando le conseguenze.
Tanto nessuno vi farà nulla, il pubblico è talmente rimbecillito a passare tra un post e l’altro sul proprio smartphone che magari infila nel frigo i figli e accompagna a scuola la bottiglia del latte. Ciò che farete sarà frainteso, sempre, nel bene e nel male. Qualcuno vi approverà in ogni caso e comunque si dimenticheranno di voi prestissimo, fino al prossimo post.
Ogni vostro articolo potrà e dovrà quindi suscitare grande attenzione con ogni mezzo, sarà l’equivalente dei fuochi d’artificio per le scimmie. Tutto quello che rimarrà poi saranno solo pochi secondi pieni di mugugni indecifrabili e occhi impallati… ma avrete i “Mi piace” e le “Condiviosioni” sui social e sono queste le cose che contano: i numeri, i risultati. Solo con quelli il vostro blog diventerà celebre e vi renderà ricchi e famosi.
Di cosa vi arricchirà ne parleremo in seguito, quello che ora serve è che concentriate ogni sforzo nel raggiungimento dei lettori, o sarebbe più esatto definirli visitatori. Potete illudervi che sia la stessa cosa ma non è così. Come del resto, il vostro blog non sarà mai un capolavoro letterario a puntate, una rivista digitale importante, una fanzine notevole. Dimenticate la carta e tutti gli usi che la gente è solita farne da secoli. Il blog non sostituisce libri e riviste, è altro. Spesso viene visto ma non letto, citato ma non seguito, condiviso ma non approvato. Più di tutto: è usato e mai comprato.
Il blog è qualcosa che non si capisce ancora bene che cosa sia, quali siano le sue potenzialità effettive e i suoi limiti. Se vi dicono che come genere di scrittura e intrattenimento intellettuale è già morto, non vi scoraggiate poiché ogni forma di comunicazione inizia a vivere e prosperare solo quando qualcuno dice che è spacciata. Guardate i romanzi e il cinema, nonostante i necrologi argomentati dai critici negli anni sono ancora lì a far girare la grana e smuovere i cuori. Anche i blog producono denaro, che ci crediate o no. Se vi interessa far soldi vi conviene crederci.
Prima regola: non avrete altro blog all’infuori del vostro blog.
Capita soprattutto all’inizio di aprire più di un blog o sperperare energie con dei post in quelli dei vostri “bloggeramici”. L’impressione è che sia utile a guadagnare lettori. Sbagliato. Il blog in realtà è come un orto. La vera fatica per coltivarlo non si sente subito. All’inizio è facile tracciare dei solchi poco profondi con la zappa in un piccolo perimetro. Se avete a disposizione otto appezzamenti di terra di venti metri ciascuno, in un solo giorno potete preparare otto orticelli, infilarci le piantine e gettar sopra pochi secchi d’acqua per irrigare, ma la dedizione che vi chiederanno in seguito sarà stroncante e non vi basterà un giorno intero solo per annacquarli e strappar via le erbacce. A quel punto capirete che un solo orto/blog è sufficiente a soddisfarvi e per crescere necessita di manutenzione/pubblicazioni costanti, a volte i contenuti saranno ricchi e altre più brevi e immediati ma dovrete necessariamente occuparvene tutti i giorni se vorrete mantenere da subito una buona media di visite e farla crescere. Ecco che allora portare avanti più di un blog vi toglierà troppe energie, riducendo la qualità degli articoli e privandovi della lucidità necessaria per imbeccare gli argomenti giusti in grado di accalappiare l’interesse pigro e viziato del grande pubblico a cui mirate.
Se non avete ancora aperto un blog e intendete farlo datevi da fare ma cercate di non essere troppo specialistici. Scegliete un nome che non identifichi i contenuti con qualcosa di preciso e selettivo. Presto vi verrà voglia di parlare anche di altro e se avete intitolato il vostro piccolo piedistallo con una parola che rimandi alla letteratura piuttosto che al cinema o alla politica, non potrete occuparvi che di quello. Per quanto oggi si vada tutti verso la monomania tematica, presto o tardi vi stancherete di affrontare tutte le mattine lo stesso argomento e a quel punto sarete costretti ad aprire un altro blog selettivo e chiudere o trascurare il vecchio. Il blog dovrà calzarvi bene ed essere così elastico da contenere ogni vostra bizza, variazione o cambiamento. Sarà il vostro mondiciattolo, fatelo abbastanza grande per espletare ogni vostro bisogno. Siate lungimiranti e cercate di non ingannarvi. Siete volubili, come tutti e tutto. Il pubblico che desiderate lo è di sicuro.
Talvolta anche ciò non vi impedirà di muovere altrove i vostri sforzi, magari su una webzine che vi mandi i libri gratis se li recensite o su un blog di un amico che ha più visite del vostro. Non muovetevi da dove siete. Sarà tutto inutile. Se resterete fermi e vi impegnerete, presto potrete ricevere libri gratis lo stesso e i vostri amici vi invidieranno per i risultati ottenuti, chiedendovi ospitate (che rifiuterete dicendo di non avere tempo e ringraziandoli lo stesso umilmente per l’onore). Scegliete un punto dell’oceano di internet e fatevi trovare sempre lì. Solo in questo modo potrete prosperare come bloggerz, capito? Alla prossima.