lavorare

Lavorare is a really heavy thing

Non dovrei scrivere più su quest’argomento ma è più forte di me, non ce la farei a parlarvi di nient’altro, metal, politica, terrorismo, l’indegna pratica delle scommesse sui cavalli o magari qualche nuova tendenza pornettara. Sto alla fame, cazzo, di che altro dovrei dirvi? Sopravvivenza, ecco il punto, mia e dei miei famigliari.

Mi dispiace dover riportare tutte le difficoltà che sto avendo perché immagino che il mio ex datore di lavoro se ne compiacerà. Mi legge con avidità, una mano sul cellulare, chiedendosi se non sia il caso a ogni riga di chiamare l’avvocato e far partire la denuncia. Poi però pensa che ho due figlie, niente soldi e dopotutto mi leggono quattro cani, tra cui illo, quindi meglio lasciar perdere. Se mi leggessero milioni di segugi probabilmente la faccenda delle mie due figlie non basterebbe più per avere pietà di me, povero capofamiglia costretto a umiliarsi davanti al suocero, agli amici, ai parenti elemosinando un impiego o qualche soldo.

Comunque sia…

Succede questo. Ci siamo rivolti mesi e mesi fa al sindacato. Non vi dico quale, tanto cosa pensate che cambi? Abbiamo fatto partire un decreto ingiuntivo che da settembre è arrivato a dicembre. Poi abbiamo avviato un pignoramento sul nulla, perché l’azienda in cui lavoravo non ha nulla da pignorare. Nel mentre io e mia moglie ci siamo licenziati per giusta causa (otto mesi senza stipendio non sono niente male come motivo, no?). Dopodiché abbiamo chiesto la disoccupazione che l’avvocato ci aveva assicurati sarebbe arrivata a breve tempo. Abbiamo dato l’ok per avviare la vertenza su tutte le mensilità, il TFR.

Dopo qualche tempo ho chiamato personalmente l’avvocato del sindacato e scoperto che ancora non aveva avviato il pignoramento perché l’avvocato della controparte aveva fatto sapere che i dipendenti intendevano aspettare… Mi sono arrabbiato moltissimo perché prima di accettare una simile notizia avrebbe dovuto in effetti chiedere conferma ai dipendenti se fosse vero e non affidarsi alla dichiarazione dell’avvocato avversario. Va beh, via con sto cazzo di pignoramento.

Lo richiamo dopo un mese e scopro che non c’è niente da pignorare e ancora mi arrabbio perché nel mentre l’azienda ha avuto il tempo e il modo di fare nuove spese, di sostituire mia moglie con un’altra dipendente (?) e così via. L’avvocato mi ha fatto notare che non è lei a prendersela comoda, i tempi della legge sono questi, siamo noi ad aver lavorato 8 mesi a gratis.

“Come cazzo ti permetti di dire una cosa del genere?”

Che cosa ne sai tu perché uno si riduce a lavorare 8 mesi gratis e subire minacce, stress a non finire e umiliazioni? L’avvocato mi ha attaccato il telefono e lì mi sono sentito sideralmente solo. Aveva una giornata piena, forse gli giravano di molto i coglioni, era indaffarato e per fortuna che io stavo al cellulare e non nella sua stanza, altrimenti avrebbe avuto davvero parecchie rogne in più per tornare a casa.

Dopo tre mesi di attesa della disoccupazione che non arriva, abbiamo chiamato l’Inps e loro ci hanno detto che non risultano la denuncia al titolare e la lettera di dimissione. Non è possibile, siamo andati al patronato il giorno stesso del licenziamento e abbiamo inviato anche quei documenti, come cazzo è che non gli risultano e soprattutto perché non ci hanno inviato qualche messaggio di avvertimento?

Stamattina ci siamo rivolti al Patronato

E loro ci hanno assicurato che essendo un licenziamento per giusta causa loro hanno dovuto per forza inviare quei documenti ma che è impossibile ora accedere alle copie di quegli allegati. In poche parole bisogna che lunedì andiamo direttamente all’Inps e gli portiamo questi cazzo di fogli in fotocopia. Piccolo dettaglio: lunedì è pasquetta. Tutto chiuso. Nel mentre l’avvocato chissà per quale motivo ci ha domandato di portare la busta paga di dicembre 2014. Non la troviamo più. E l’azienda o meglio la vecchia denominazione è ufficialmente fallita.

Questo è il paese in cui vivo, otto mesi che non mi pagano, vattene se non ti sta bene. Me ne vado dopo un esaurimento nervoso e ne passo due in malattia e tre da licenziato senza prendere un centesimo. Risultato? Loro sono aperti e io chiuso per lutto. Magari adesso è la volta buona che mi denunciano pure per diffamazione, perché uno non può neanche permettersi di scrivere la verità, altrimenti finisce che paga i danni per violazione della fottutissima privacy.

Anche Max e Mauriz, i due ragazzini impossibili del libro di Wilhelm Busch compiono atti di violenza nei confronti degli animali (le tre galline e il gallo della povera vedova Bolte) che grazie a una trappola ingegnosa, due fili incrociati che tengono alle estremità legati quattro bocconcini di pane conducono alla morte il piccolo pollaio: le esche si impigliano su un ramo e lì spirano i pennuti in bella schiera. La signora Bolte si dispera, visto che il gallo e le galline erano il suo orgoglio ma poco dopo libera i corpicini e li mette a cuocere. I due delinquentelli ribano i polli con delle canne da pesca passate giù nel camino e la Bolte poi se la prende col cagnolino di casa, accusato di aver mangiato lui tutto il cibo.

Nel terzo scherzo il Sarto Bock finisce in acqua dopo che i due monelli segano la tavola che attraversa il torrente su cui dovrebbero passare i suoi clienti. Le oche lo traggono in salvo e una volta a casa, infreddolito fino all’osso, pensa la moglie a riscaldarlo, con un ferro da stiro bollente pigiato sul suo petto.

Quarto scherzo: il maestro Lampel ama fumare e i due discoli mettono dell’esplosivo nella sua pipa. Quando l’uomo torna dalla messa, dove ha suonato l’organo, si risolve tutto in una tremenda esplosione.