squirting

Cytherea me spiccia casa – Parliamo di squirting!

La mia estenuante ricerca del punto G è felicemente giunta alla fine. Dopo notti insonni, tentativi andati a male, torcicolli, risvegli ansiosi il Cecca ce l’ha fatta. Sì è impegnato, si è documentato, ha studiato e alla fine ha raggiunto il suo scopo: poter gridare “vienimi addosso” senza per questo sentirsi meno virile. Finalmente posso dire che Cassieardolla Elaine Story me spiccia casa.

Oltre a cercare sui libri, chiedere alle amiche, guardar filmati su youporn, spulciare ogni angolo del web, il miglior modo per trovarlo è…cercarlo sul campo. Ovviamente  la prima volta è stata un insuccesso, dopo un’ora circa di tentativi abbiamo desistito e continuato nel solito modo. La seconda volta è andata meglio e qualcosa è uscito scivolando giù, come un fiumiciattolo ma non avevamo ancora afferrato il movimento giusto da fare ( ho poi imparato che questo fenomeno prende il nome di gushing). E, infatti, la terza volta non ci siamo riusciti. Il quarto tentativo è stato sublime.

Cercherò quindi di aiutare anche voi nella vostra ricerca, con parole e immagini semplici anche se questa volta non ho potuto avvalermi della consulenza delle mie guru Samonga e Anuska, perché, non ci crederete, ma loro, il punto g, ancora non l’hanno trovato. Badate bene, vi avverto, l’orgasmo clitorideo vince come sensazioni 10 a 1. Nulla può superare quel calore che piano piano vi esplode dentro. Il clitoride ha una reazione in salita: il primo tocco è piacevole e i successivi sono via via sempre più eccitanti fino a raggiungere l’orgasmo.

La reazione del punto G invece  è ondeggiante, oscilla dal dolore al piacere, da un estremo all’altro. L’orgasmo attraverso la stimolazione del punto G secondo me assomiglia più all’orgasmo maschile, proprio in termini di sensibilità, di terminazioni nervose e di durata. Anche se devo dire che l’uomo una volta venuto rimane lì mezzo tramortito mentre per noi il gioco può durare ancora delle ore. Ma torniamo a noi. Vi ricordo che solo una donna su dieci ne ha anatomicamente la possibilità e che per farlo succedere la maggior parte delle volte si ha bisogno di una stimolazione manuale e vigorosa.

Inoltre dovete avere una complicità tale per cui nessuno dei due ( o tre o quattro…) possa sentirsi umiliato da questa eventualità. All’uomo deve piacere l’idea di venire  schizzato e la donna deve potersi sentire libera di farlo. Il famigerato squirting è espulso dall’uretra, lo stesso canale da cui viene espulsa  l’urina, ma numerosi studi hanno dimostrato che non si tratta di sola pipì ma anche di un liquido secreto dalle ghiandole di Skene, o spugna uretrale, o prostata femminile), e se la tua ragazza non ha un completo controllo del suo PC (muscolo pubococcigeo), ci sono possibilità che eiaculi tutto su di te arrivando allo squirting.

Ma cos’è questo punto? Non è un punto. Punto. È un area che alcuni medici definiscono “ zona di sensibilità tattile-erotica sulla parete anteriore della vagina”, altri lo chiamano “ massa di tessuto erettile”  e lo associano alle ghiandole di Skene  che circondano l’uretra femminile. Dov’è? Eh, se vi potevo fare una cartina era facile vero? E invece posso solo darvi delle indicazioni, che ovviamente non valgono per tutte le patate. Comunque, se la vostra lei è sdraiata a pancia in su, il nostro amico G dovrebbe essere  a circa 3-5 cm dentro la vagina sotto all’osso pubico. Se spingete dovreste vedere il buchino dell’uretra che vi manda bacini. Addirittura quindi, potete inserire solo falangina e falangetta, nemmeno tutto il dito e dovreste sentire una zona più ruvida.

Devo ricordarvi di lavarvi le mani, tagliarvi le unghie e lubrificarle bene prima di usarle? No , vero? Comunque iniziate sempre con un solo dito prima con l’indice e poi se non sentite alcuna increspatura con il medio. Considerate che a  mano a mano che la vostra lei si eccita la zona si gonfierà e sarà più riconoscibile, quindi prima di tentare qualsiasi penetrazione siate sempre sicuri che  sia pronta, umida e aperta per voi.

Quindi, dicevamo, inserite un dito con il palmo rivolto verso l’alto e via…comincia la scalata del mount Everest: con fermezza e ritmicamente accarezzate quel punto rugoso, battetelo, fate come Tony, il dito del bambino di Shining. Lo so che lo state mimando e con la vocina “Etrom… Etrom… Etrom… Etrom… Etrom… Etrom… Etrom… Etrom… Etrom! Etrom! Etrom!”.

Passiamo alla fase due. L’eccitazione cresce e possiamo inserire due dita, l’indice e il medio per penetrare lo stesso punto.  Intanto posate il palmo della mano sul clitoride e muovete la mano su e giù in modo da avere una stimolazione sia interna che esterna.

Ecco, allora… adesso succede qualcosa di magico. Hai stimolato il punto G per una decina di minuti dovresti iniziare a sentirlo gonfio, quindi preparati ai fuochi d’artificio.  Lei comincerà a sentire come un fastidio, ma se imparerà a riconoscerlo saprà che dopo quel pizzicorio iniziale ( simile a quando dovete fare pipì e avete la cistite) avverrà la magia.

Un’altra posizione della mano può essere quella dell’uomo ragno quando spara le ragnatele (medio e anulare dentro alla vagina, indice e mignolo appoggiati alle labbra, palmo a battere sul clitoride) e il movimento deve essere sempre quello, avanti e indietro a stimolare sempre quella zona lì. Il tocco sarà vigoroso, poco delicato,  anzi…molto poco delicato. Il punto G non è delicato come il clitoride, richiede molta più pressione: considerate che le pareti della vagina ( all’interno pe’ capisse) non sono sede di numerose terminazioni nervose:  i due terzi superiori della vagina sono  più sensibili alla pressione che alla manipolazione ( punto A…forse ne parleremo un’altra volta…), mentre  attorno all’ingresso della vagina, l’innervazione è più ricca e quindi è molto più sensibile alla manipolazione. Il punto G sta lì, solo nel deserto, né in alto, né in basso, in attesa di essere scoperto e di gonfiarsi sotto i vostri polpastrelli poiché spesso si inturgidisce soltanto quando viene stimolato.  Respirate e mantenete un ritmo costante e una stimolazione vigorosa.

A questo punto, non so cosa altro dirvi. La chiave del cuore della vostra donna è lì, nascosto da qualche parte. Se riuscirete a trovarlo diventerete “ l’uomo che le ha fatto fare quella cosa”, l’unico, l’inimitabile. Raccogliete la sfida, sfoggiate lo sguardo più badassico che avete e andate a soddisfare la vostra donna. Prima però mettete una traversa tra il materasso e le lenzuola.