Amici satanici, satanassi e satanofili, c’è un problema che ho iniziato a scorgere lungo il mio cammino, vale a dire quello dello studio. Tutti coloro che diventano satanisti se lo sentono dire spesso: studia! Studia! Va bene, ma cosa studio? Dopo la Bibbia satanica che percorso culturale dovrei seguire? Ci sono corsi universitari? C’è una giuda on line? Un tutor? No. Non c’è niente.
Perché la verità è che una volta finito di leggere il libro del grande sacerdote della COS, in cui tutto è chiaro, definito, divertente, suggestivo e stimolante, poi c’è un gran vuoto. Si può ingurgitare l’intera opera di Anton LaVey ma non è che oltre alla Bibbia sia riuscito ad aggiungere chissà cosa. Il Compendio Demonii, libro scritto dai satanisti per i satanisti? Sì, ho letto anche quello e nonostante sia un testo utile, comunque poi lascia il lettore ancora nel vuoto. E adesso cosa leggo, si chiede. Le vie davanti si spiegano innumerevoli. C’è la filosofia, la scienza, l’occulto, la matematica, la letteratura, la poesia, la botanica, l’astronomia… Satana è in ogni campo ma va cercato e occorrono anni e anni di false stradine, di sottotrame e vicoli ciechi. Bisogna rimboccarsi le maniche e mettersi a studiare, quindi.
Il problema che può capitare a chiunque, come si è presentato a me, è che a un certo punto l’entusiasmo per aver trovato Satana si esaurisce e la vita di tutti i giorni torna ad assorbire la mente e il cuore e ci si lascia sprofondare indietro senza rendersene conto. Errore! Errrrrrore! Non bisogna permetterlo. Dal momento che si è diventati satanisti molte delle vecchie regole sono saltate, il mondo in cui ci troviamo non è più quello di prima. Se si smette di tenere alta la concentrazione sulla nuova filosofia si finisce per dimenticarla e ci si ritrova di nuovo nel vecchio mondo, con le vecchie regole… o almeno ci si aspetta che sia lo stesso vecchio mondo e le stesse vecchie regole ma non è più così.
Le regole sono nuove e dentro di noi non dobbiamo scordarlo. Pena: il dolore più profondo. Dovere di un Satanista è spingersi sempre avanti, crescere, cambiare. Solo tenendo sempre presente questa cosa si può affrontare effettivamente la realtà. Diventare satanisti è come scegliere di cavalcare un drago. Per gestire un simile bestione sputafuoco occorre una profonda consapevolezza e una tenace fierezza. Se per pigrizia o distrazione ci si lascia regredire al livello del vecchio conducente di utilitarie usate che si era prima della rinascita, il drago presto finirà per disarcionarci, calpestarci e ridurci un ammasso di carbone.
Padrecavallo ha nitrito.