Grind Bastards Vol.10

Per questa recensione vorrei ringraziare il mio amico Lorenzo della Skull Dungeon, non perché il disco sia di uno dei tanti gruppi da lui supportati, ma perché mi voglio complimentare per la grande cultura musicale.

Grind Bastards è una serie di compilation prodotte dalla Grind Freaks, la quale propone con cadenza annuale dal 2007, compilation atte a rendere conscio il pubblico della scena musicale estrema giapponese, non limitandola al solo grindcore. Pare strano, ma ancora oggi c’è gente che a sentire ‘metal giapponese’, limita le sue masturbazioni mentali a procaci donne eterne diciottenni assalite da tentacoli, e uomini femminei al limite del glam rock. Quale ignoranza penso dietro questi discorsi, quando è vero che l’oriente ci ha regalato una delle scene punk più ricche della storia. No dai, se non avete mai sentito il punk giapponese non avete motivo di esistere secondo me. Famosa è la mia difesa a spada tratta della musica orientale e la serie Grind Bastards è ora mia arma primaria in virtù di questa mia dottrina.

Parlando dell’ultimo volume, che ciò non implica che poi parlerò in un secondo momento dei precedenti, posso dire trattasi d’una scorrevole ora, in cui si scoprono e si risentono nomi tra blasonati e novizi alla scena.

Non sta a me certo dire quale sia più eccelso, e quale poteva starsene a casa, perché i gusti so’ gusti e anche quel gruppo alternative metal con la voce idol fuori luogo può trovare il suo pubblico. È bello anche sentire una cover dei Nausea (Cybergod), ben interpretata seppur non certo al pari dell’originale.

Giuro conoscevo solo due nomi, anzi tre, perché i War Master mi avevano acceso una lampadina, e infatti…

È una compilation e va presa come tale. Non aspettatevi l’album dell’anno, ma una scusa come un’altra per quelle serate in cui volete fare gli intelligenti e far sapere che non ascoltate solo metal trve occidentale, perché gli occhi a mandorla no cazzo mi fanno schifo tranne che nei porno perché poi il segone su Maria Ozawa o Asa Akira non si nega mai’.