La Tsunami pubblica le confessioni di Nergal e non censura ben due bestemmie inserite nel testo. Stefano Ricetti, papà di Truemetal, si domanda se fossero così necessarie al nutrimento della drammaticità testuale. In effetti, sì. La veemenza di una bestemmia è innegabile e in un lavoro di traduzione non si dovrebbe mai optare per delle censure ma attenersi all’originale. Comprensibili i dubbi e le riserve del caso ma non è certo l’insulto a Dio la cosa più offensiva presente nel libro/intervista al signor Behemoth. L’episodio della bibbia strappata è anche più violento e insopportabile di un’oscenità detta a intercalare. Avrebbero dovuto glissare pure quello? Viene in mente la censura di Ultimo Tango a Parigi di Bertolucci. Anche lì è stata omessa dalla versione finale una scena in cui Brando diceva una bestemmia. Io dico bestemmie quando sto per venire, specie se prima del previsto (o magari quando sono molto molto eccitato). Se censurassi le bestemmie a letto non godrei come godo. Ultimo Tango sarebbe stato molto più godurioso con quella bestemmiona, secondo me. Per fortuna nel film di Marco Bellocchio L’ora di religione, la scena in cui un personaggio urla una serie di irriferibili insulti a dio e alla madonna sono resi integralmente, senza trucchi di sfocato sonoro o ellissi.
Anche io sto leggendo il libro di Nergal e devo recensirlo per Classic Rock. Sono all’inizio e ancora non ho raggiunto la parte di cui parla Ricetti. Mi sorprende di più la Tsunami, pronta a dare risalto alla recensione e rispondere in polemica, consapevole che il popolo metal sia molto più per la bestemmia che per un neo-censore insospettabile come Ricetti. In tutti i casi la rissa metal che noi pratichiamo da anni sta entrando anche nelle spire di Truemetal. Già il post alla prendi i soldi e scappa sui Destruction nel sito e ora questo. Sono cose che fanno bene alle visite. Sempre. E alle vendite, vero Tsunami?