Nile: periodo di siccità in vista?

Ieri (mentre scrivo) leggo la notizia che Dallas Toler-Wade lascia in via definitiva i Nile, quando manca poco all’uscita del nuovo album, già pronto a dividere il pubblico in due fazioni, neanche tre, perché dischi di tale portata portano la ggente, quella con due G, i metallari quelli con due L in due distinte famiglie, come già Shakespeare fece nei suoi drammi, scegliete voi quale, magari uno senza negri. No scherzo dai, a me piacciono i cioccolatini.

Nsomma, sarà cosa tipo ‘O Dallas o Dalls, perché non sei più nei Nile? Perché hai rinnegato l’unica cosa che hai saputo fare per vent’anni, per lanciarti in una crisi di mezza età artistica per non si è capito quale cazzo di ragione?’. Poi vai a vedere e, magari è una roba come per Barnes che se ne è andato dai Cannibal, perché tipo un giorno l’hanno lasciato chiuso in un cesso senza carta igienica per due giorni.

Su facebook un amico mi chiede se Dallas ‘apparirà’ tra i credits del suddetto nuovo album e io… booooh. Capiamoci, i tempi stringono, la Nuclear Blast necessita d’un discho Nile a cadenza triennale e Dallas lascia il gruppo proprio in periodo di grandi registrazioni. Il suo sostituto, tale Brian Kingsland, viene annunciato assieme all’addio del suddetto con tanto di foto della nuova formazione. C’è qualcosa di marcio nel Nilo, e non sono certo gli stronzi scaturiti dallo scarico fognario li a due passi.

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Si sa, i Nile non sono più il gruppetto death metal delle origini, per i pochi metallari che vogliono fare i sapientoni senza per forza di cose ascoltare progressive metal.

Discorso medio del metallaro tipo: Te mi vuoi dare dell’ignorante? Ma lo sai che Karl Sanders s’è scopato una mummia?

Certo non è vero, ma la possiamo aggiungere alle migliori frasi per zittire il tuo amico stronzo. Tutti abbiamo un amico stronzo. I Nile erano gli amici stronzi di Dallas, altrimenti spiegatemi come cazzo è possibile che loro annunciano l’addio alle scene del collega dopo venti cazzo di anni di carriera usando già una foto della nuova formazione! Mi state pigliando per il culo, o meglio sta cosa è stata decisa a tavolino da tempo e siccome il tempo è denaro, dei miei sentimenti non vi frega? Io ho pianto. Beh tecnicamente non ho proprio pianto, ho solo menato una bestemmia che ha diviso il Nilo come neanche Mosé riuscì con la sua verga. Na scappellata divina, dissero i posteri.

Quindi a cosa è dovuta la mia rabbia? A pensarci bene la mia è più delusione, nel vedere non solo un pilastro d’un gruppo da me molto apprezzato, anche se mai al 100%, facciamo più 84,763248%, mi sono chiesto… e mo cosa cazzo mi devo aspettare dal nuovo album? Le mie prospettive sono calate di colpo, l’interesse nullificato, e quel retrogusto di tradimento, sapete? Accetto a malincuore la sua scelta giustificandola anche, mi trova di buon quarto oggi, ma il cerotto è stato tirato via in un modo così sbagliato. Dallas se ne è andato, ma ecco già pronto il suo sostituto. Ok… anche io la settimana scorsa ho cambiato le pile al telecomando, ma le ho trattate più umanamente.

In conclusione è in momenti come questo che capisci che qualcosa è cambiato, e non parlo solo del fatto che ho trovato dei peli bianchi in una zona del mio corpo che proprio no, li no dai. Io sto invecchiando male, ma i gruppi lo stanno facendo peggio. E se è vero che dalla scena tripla A non m’aspetto più dischi magistrali, sguazzando nell’underground come una mosca sul letame, è disarmante infine vedere la freddezza come avvengono cose che in passato erano più intime.

Forse è la mia memoria a fare cilecca, ma è vero che in passato, prima di mettere una foto su facebook per pubblicizzare ‘il nostro nuovo chitarrista’, un gruppo viveva assieme al suo pubblico il piccolo ‘lutto’ delle scelte artistiche dei suoi componenti. E forse sì, sono io stronzo, legato come un reduce della guerra a un passato che ho vissuto poco e male, però oggi ripenso anche a quando è stato ‘cacciato’ in via definitiva Lombardo dagli Slayer. Qualcuno se lo ricorda? Una bambinata di quelle che neanche con i miei amici alle medie. Certo questo non è il caso, ma ripeto… è spudorato vedere come l’addio d’un amico dopo vent’anni di carriera sia stato usato altresì come catalizzatore per l’annuncio/pubblicità/cifaccioibigmoney sul nuovo album, ove ancora adesso non ho capito quanto Dallas abbia messo del proprio.

PS: Anche se non sono mai stato un loro fan, lo stesso giorno ci ha detto addio in un modo più tragico (purtroppo) la bassista delle Kittie Trish Doan.