Mi si crede quando dico che non so come iniziare questo articolo? M’è venuto il blocco dello scrittore, non so cosa dire, ho perso il txt con l’intro che scrissi qualche giorno fa. Dove cazzo l’ho messo? Fanculo, l’ho perso. Ed era anche un intro decente, mi si creda. Che faccio allora? Metto nero su bianco quello che mi passa per la testa fino a quando riprendo il filo del discorso, come fossi in trip per un acido.
L’altra volta un mio amico mi fa: ‘dovremmo mettere su un gruppo grindcore e usare la batteria giocattolo’. Una persona (a)normale risponderebbe ‘cazzo sì, immagina che boiata facciamo. Ci applaudiranno direttamente con i branzini sulle natiche’, ma io no, ti devo distruggere i sogni come con un bambino africano con l’AIDS. ‘Guarda che l’hanno già fatto’.
Nella musica underground gli ascoltatori, secondo me, si possono racchiudere dopo aver scremato le sotto categorie, in due macro categorie: gli esperti e chi ascolta gli esperti. Nel mentre apprendo e amplio le mie conoscenze in (non) musica grazie alla rete 2.0, ricca di news inutili, trovo confortante potermi affidare e confidare nel momento del bisogno in persone che l’underground l’hanno raschiato, scopato, amato, forse anche violentato, spargendo questo seme di saggezza a poveri stolti come me in piogge di bukkake non troppo calde e senza quel retrogusto acido.
Gli LSD Mossel hanno bazzicato per le bacheche online di molti pischelli, ma pochi hanno mai approfondito quel live in cessi pubblici. Come può un gruppo di tale caparbietà suonare in un cesso pubblico e non su un cazzo di palco come quello dell’Agglutination? Forse, e dico forse, perché loro stessi sono i primi a non prendersi sul serio; scegliendo la via della musica lo-fi a ogni costo decantata con una tale saggezza che io non crederò mai alla frase ‘ma tanto questi non sanno suonare dio boia. sta uccidendo la chitarra. Dio cane’.
Gli LSD Mossel sono due fratelli, Rudy e Roel Mossel, i quali iniziarono timidamente nel 2004 colpendo… barche. Sì, non me lo sono inventato, giuro che sto traducendo la loro biografia rubata a un blog spagnolo. Comunque qualche mese dopo Roel comprò la sua prima batteria giocattolo, e Rudy decise di aggregarsi a lui, scolarsi qualche birra assieme, per poi dirsi ‘creiamo un cazzo di gruppo experimental toycore’. E certo, se i Meshuggah hanno dato origine a millanta gruppi che campano di big palchi suonando in codice binario, perché loro non possono andare… che cazzo ne so, un qualsiasi evento big della minchia ad aprire il concerto agli Slayer del cazzo oggi o i Metallica dei miei coglioni domani? Non sono abbastanza trve? Hanno anche la chitarra di Spongebob.
Produzioni random alla buona fortuna di cdr, cassette e dvd. Multi way split con gruppi di grande calibro come Agathocles, Sete Star Sept, Kebab. Cazzo, ho appena scoperto che esiste un gruppo chiamato Kebab.
Parlando del loro stile, cosa ci si deve aspettare? Abbandonate ogni speranza o voi rompi coglioni che ascoltate progressive di qualsiasi genere o forma. Vi piacciono i Dream Theater? Nessun problema, io ho molti amici gay.
Seppur l’amplificazione sia di dubbio livello (è un micro amp quello o un 10 watt alimentato non so come?), e la batteria sia… dai un cazzo di giocattolo, è da apprezzare come la produzione delle registrazioni riesca a mantenere un sound eccelso, al pari d’un demo fatto in un cesso pubblico ben attrezzato. Loro definiscono il proprio sound uno wankercity-mossel-style. Che cazzo vuole dire? Nulla e tutto. Ci puoi trovare il senso della vita, come un cazzo di niente perché è bello scervellarsi sulle cose per sprecare la propria vita. Infatti mi hai letto fino a qui quando potevi andare che so, su youporn e masturbarti. No dai, meglio leggere le mie troiate. Grazie.
Io sfortunatamente sono riuscito a sentire poco dei loro cd, mi si creda se dico vere rarità. Tra le tante cose esiste persino un dvd del loro leggendario tour mondiale in cui alcuni estratti sono ammirabili su youtube, anzi ora scopro disponibile per INTERO su youtube.
A volte ti sparano il riff grindcore/noisecore, altre d’improvviso parte il phaser, il riff rallenta e finisci tra le erbe aromatiche inneggiando alle divinità del doom. Seppur di scarsa qualità strumentale, non si può fare a meno d’apprezzare le grandi capacità dei due fratelli, alfieri d’una componente dimenticata nella musica odierna: la passione.
Mentre parlo, anzi scusate scrivo, di sottofondo ho il video youtube sopra citato che inserisco a fine articolo di cui a tutti consiglio anche solo l’ascolto, o una approfondita visione. Certo come detto quell’amplificatore forse forse sarà solo 5 watt (però cazzo si sente, l’avranno microfonato?) e la batteria so due pezzi giocattolo legati tra loro con lo scotch, infatti il suono non rende ai massimi. Le pelli si rompono al primo accenno di blast, che dico… appena le tocchi con quel tocco mai troppo grezzo. Artisti di strada i cui pezzi all’orecchio più attento si ripetono, perché dopo tanta improvvisazione nasce anche una voglia di creare. I fratelli si supportano, le voci non sono microfonate e il pubblico si ferma attonito pensando ‘questi sono bruciati’. LSD, questo è il segreto.
Quando rallentano, se posso dire la verità, mi piacciono di più, perché il phaser da allee improvvisazioni un tocco da trip in acido che non centrano un cazzo, ma assieme ammalia l’orecchio.
Questo mi portal alla memoria quando sentii la prima volta Maniaorgan, che come molti progetti noise m’ha insegnato che non tutto debba per forza essere qualcosa da rimanere confinato in un disco.
Ascoltare gli LSD Mossel su cd riduce l’effetto che questo stesso progetto vuole essere. Durante un intervista hai Bullshit Market ricordo questi spiegarono che ‘il rumore è anche una questione di visuale. se non sei capace di stimolare il tuo pubblico anche a livello visivo, hai fallito’. Infatti paghiamo fior di quattrini per vedere i nostri beniamini suonare difronte a noi s’un palco invalicabile se no uno della security ci caccia a pedate fuori. Questi però s’impegnano per lasciare nella retina del pubblico un ricordo discutibile. Ancora devo dimenticare il cantante degli Absu che abbandona le pelli per indossare un gilet (cucitogli sicuro dalla nonna), e lanciarsi in strane movenze mentre cantava un testo che tanto ‘amico, tanto tra acustica e scream non capisco cazzo dici’.
Visuale. Ecco cosa sono gli LSD Mossel, una musica nata per i palchi piccoli, le strade, rubare il lavoro ai vu cumprà. Il tour in Parigi integra questo mio pensiero insano di cui ho perso il filo. Gli LSD Mossel sono stati il progetto experimental che più non solo ringrazio il mio amico per avermeli fatti conoscere, ma ancora oggi tengo come maggiore fonte d’ispirazione per ogni forma delle mie future arti visive. Non sono i grandi strumenti a fare grandi i musicisti, ma sono i musicisti a fare grande la propria musica.