Salve, cari metallici ronzini, qui è Padrecavallo che vi scrive. Forse i più accorti di voi l’avranno notato (e forse persino i più accorti di voi non l’avranno notato) ma ho smesso di fare le recensioni. Le recensioni, oh Satana, le recensioni! Ma sul serio volete ancora leggerne? Io non ci riesco più. Si potrebbe scrivere di tante cose e invece stiamo lì a dirci come è un disco e come non è? Danzare di architettura, ricordate? Ebbene, Zappa aveva ragione. Oggi è tutto meraviglioso perché non ci serve più danzare di architettura, non dobbiamo più usare le parole per far suonare un disco. Oggi ci sono i tag, i link, i torrenti, ognuno se lo sente da solo il disco, che diamine. Personalmente mi sento come l’interprete del film di Woody Allen Il dittatore dello stato libero di Bananas. Cercate la scena su You Tube e capite cosa intendo.
Allora a noi scrittori di metal cosa rimane se la smettiamo con le recensioni? Tutto il resto, che cacchio! La frustrazione di essere metallari, le speranze metallare, i sogni metallici, le visioni di noi metallari. Questo bisogna raccontare, descrivere, comunicare, secondo me, altro che le recensioni.
Per dire, come fate voi a decidere cosa sentire? Leggete le recensio… ah, ma per favore! Siate seri, ok? Io per esempio vado su un sito torrent e scorro le charts, vale a dire gli album più “rubati” dagli utenti. Si tratta di un sondaggio automatico ed esteso a tutto il mondo. Capita che magari gli Obituary e il loro loffio, inutile parto (questa volendo è una moderna recensione) sia sotto in graduatoria al nuovo album degli Eclipse.
Chi sono gli Eclipse?
Appunto.
Gli Eclipse sono svedesi, hanno un nome di merda, un look abbastanza triste e sono la dimostrazione che senza questi due elementi non basta realizzare dischi hard rock fenomenali per raggiungere il successo. Ce ne sarebbe un altro, vale a dire il culo, ma oggi se scegli la via dei Journey/Van Halen/Whitesnake, al più finisci nella scuderia della Frontiers, quindi lasciamo proprio perdere il discorso della fortuna.
Vi assicuro che almeno dal secondo album, Second To None, fino a quello che sta per uscire, Vertigo, ‘sti tizi hanno realizzato una crema incredibile di melodie che i Dokken, gli Edguy e persino gli Europe si sognerebbero. In pratica è una cuccagna per tutti gli amanti del glam/class/AOR metal anni 80, ma la maggior parte del pubblico metal neanche sa che esistono gli Eclipse e si continua a rompere i coglioni con roba tipo gli ultimi Stryker o i Danger Cobra…
Sapete qual è il problema di oggi? Le band fanno dischi che suonano come se fossero del 1983. Ma i grandi dischi sono quelli che pur essendo datati 1983 suonano come se fossero non di oggi ma di domani! E invece i gruppi desiderano risultare datati! PAZZESCO!
Gli Eclipse riprendono il metal anni 80, dimostrano che è ancora possibile creare grandi pezzi senza sconvolgere le regole ma suonando 2017! Le produzioni sono infatti potentissime e avvolgenti. Sì, cazzo! Ave Satana Cavallo!
Sono svedesi e quindi sappiate che ci sono sempre di mezzo gli Abba, ma per tutte le briglie, se avessero avuto un management capace, se si fossero chiamati Alter Bridge e il loro cantante avesse avuto la faccia da mignotta felina di Ville Valo, adesso contenderebbero la palma di metallari più odiati dai defenders ai Ghost.
Mentre scrivo sento che una cimicie sta volando in giro per casa. Dovrò alzarmi e accompagnarla fuori dalla porta ma prima volevo concludere questo mio pezzo tornando alla storia delle charts torrent. Gli Eclipse sono un caso fortuito. La maggior parte delle volte non avete idea di quali band di merda riescano a guadagnare l’attenzione del pubblico. La cosa triste è che per capire quanto siano inutili i loro dischi basta ascoltare i primi 20 secondi.
Direte, eh, ma non si fa così, un album bisogna sentirlo tutto prima di decidere se è bello o brutto. E io spreco la mia vita per sta marea di mezze seghe che registra dischi assolutamente senza rischi e iperidentitari?
Ho anche fatto la persona seria e per un paio di settimane ho tentato un esperimento. Mi sono scaricato dieci album tra i più “downloadati” e me li sono sentiti dal primo all’ultimo. Ebbene, vi assicuro che quelli che dopo 20 secondi sembravano qualcosa, dopo un’ora si confermavano proprio quella fottuta cosa. Sembra infatti che le nuove band vogliano proprio condensare in 20 secondi tutto ciò che desiderano essere per il mondo e poi reiterarlo il resto dei 60 minuti a disposizione. E tutto questo è molto triste.
Sapete una cosa meravigliosa degli Eclipse? I pezzi già al secondo ritornello li state cantando come delle checche ipervitaminizzate ma soprattutto: i loro brani straordinari durano 3 minuti e mezzo! In 3 minuti e mezzo e vi aprono il cuore e ci urlano dentro una scarica di adrenalina che giusto la colonna sonora di Rocky IV! Alla faccia dei Fen!