Riflessione senza senso d’una giornata senza senso su una scena senza senso

Manco così tanto da qui che quando ho riaperto la pagina mi hanno chiesto ‘e te chi cazzo sei? Nome, cognome’. Cavallo di nome. Goloso di cognome. La vita vera, quella fatta dalla strada che percorri ogni giorno a piedi chiedendoti ‘ma chi cazzo te lo fa fare’ mi ha letteralmente rubato ogni ambizione, seduto sulla veranda senza appoggiare il mio sedere, perché lo squat è il nuovo modo di sedersi, ascoltando Tommy Cash sognando fredde notti con una bottiglia di birra tenendomi al calduccio tra l’alcol e una tuta dell’adidas. Porco il clero regalatemi una vita, anche se finta, purché sia patinata come una porno star tra una scena anale e una vaginale.

Come sprecare una Domenica, e pensare al niente che non ho fatto. Più nichilista di me in sto periodo potete trovare solo una salma al cimitero. Scherzo, sono allegro come una pasqua, non vedo l’ora infatti lo crocifiggano che per almeno tre giorni non mi sfragana i maroni. Una cosa sapeva fare di buono nella sua vita, il vino, e non s’è manco aperto un’ enoteca. Almeno al san metallo il cicchetto del vino è a buon prezzo, anche se dopo quella semi-intossicazione il rosso non riesco più a digerirlo. Solo ad annusarne l’odore vomito come in un party americano, quello dei film che sono più veri della finta vita scolastica di chi condivide le proprie foto su un social network, uno a caso tanto fanno tutti schifo.

Dicevo come sprecare anche il proprio tempo con le centinaia di migliaia di milioni di nuovi ascolti che impestano la rete, e io il massimo che ascolto solo sempre i soliti dischi. Di nuovo, che suona come fosse uscito dieci anni fa, ma con una produzione di due settimane nel futuro, posso consigliare a occhi chiusi il nuovo dei Cut Up, che alla fine sono i Vomitory con un nome diverso che devono rifarsi il culo per salire su un palco medio stabile, ma che comunque per un fan del death metal a cui gli svedesi ci hanno abituato per anni, certo questo è il disco del mese. Non dico anno, che siamo solo ad aprile e poi qualcuno mi fa: ‘questo già parte con i pronostici’. Non ho mai giocato al totocalcio per due semplici ragioni: il calcio mi fa schifo al cazzo, e non ho mai vinto niente al di fuori dei miei (in)successi.

Lo stesso non posso dire dei Milking the Goat Machine, che porca madonna capisco le influenze black metal, ma tornate a mungere capre in Sardegna cazzo. Certo, ti diverti a fare il verso del cinghiale in calore tra un riff black e quello slam, anche se vorrei dire che il pericolo di rimanere ingroppati da un purulento maschio cinghialoide è alto, ma sarà sempre più gioioso d’un album incapace a mio dire di superare ben più di trentatré virgola cinquantasei ascolti di fila.

Un ascolto che per me invece è stata una reale sorpresa sono stati i Satanismo Calibro 9. Non nego, perché non ho vergogna di dirlo, di avere un pene grosso così. No aspettate, ho sbagliato angolo delle confessioni. Volevo dire che ogni giorno scopro di avere lacune in musica più grandi della mia stempiatura, ma ehi nessuno nasce con i capelli puliti, quindi voi siete gli ignoranti. Ma dicevo, per farla breve, dopo i Satanismo Calibro 9, il black metal per me è un genere per fighette.

Ma cambiando totalmente discorso, in un inversione a u che tipo ci faranno il nuovo capitolo di Fast & Furious al riguardo. Non chiedo venia per le mie assenze, perché quando mi devo masturbare le priorità sono altre. E non bisogna intendere la masturbazione solo come mero movimento della mano sui genitali, perché l’auto erotismo si nasconde nei meandri più impensabili, nel mio caso la musica. Non certo limitata al solo ascoltare, ma anche al creare. Esempio, l’altro ieri volevo ascoltare un disco da recensire e invece ho passato un’ora a registrare una traccia. Mi sono ritrovato nel cuore della notte a battere silenzioso le dita, mentre gli occhi mi bruciavano come il fuoco. La creatività musicale come nuova droga per gli stolti.

Ho scoperto anche che auto prodursi un pro-cdr se t’informi bene ha un costo veramente esiguo, e poi ci si lamenta perché il mercato musicale è in crisi. Con tre euro ti faccio cd, cover e ti scagazzo il bordo del cesso di tua zia mentre è fuori a fare la spesa. Raga, prezzo affare, limitato ai primi millecinquantasei acquirenti.

Satana permettendo sarò anche quest’anno all’Agglutination, seppur dico, tralasciando altri avvenimenti che se non cito è perché giustamente è inutile iniziare nuove guerre, Venom e Sodom a parte io sto ancora cercando una ragione per andarci.

Ma tu non supporti la scena!!!!1!11!!1!!

E sti cazzi, sta frase me la so sentita dire pure l’altra volta in stazione da un amico. Ma capiamoci, io per supportare la scena devo andare a ogni cazzo di evento underground? E devo anche risentirmi lo stesso gruppo per la decima volta? E magari, dico per non farmi mancare niente, essere anche felice di ascoltare un genere che non sopporto? A parte che il thrash (per citare qualcosa) mi fa scagazzare a spruzzo, tedeschi (non tutti, tipo i Kreator che palle quadrate) a parte, perché devo supportare una scena che non sento mia? Dov’è la gente quando poi ‘la scena’ chiama i grandi nomi stranieri e la sala è semi vuota? Il supporto non è solo sborsare per il tricolore sul palco, ma anche per quello dietro al palco che si fa un culo così a chiamare i nomi veri, non trovate? E no, il patriottismo vi ha reso ciechi e non vado oltre, ricottari.

Aspettate che mi sto masturbando sulla cover dell’ultimo dei Game Over. Cazzo, mi sa che vengo prima della settima traccia. Cazzo è troppo intenso, me lo sta facendo venire duro. Cazzo il thrash italiano spaccaaaaa11!1!!!1!!!!

Che poi la scena, l’altra volta sono andato a un concerto punk e mi sono divertito come un dannato. Ok che quelli la birra la usano per farmi la doccia e al primo gruppo sono già col fiatone mentre c’è chi è così ubriaco che manco si ricorda come ci si pulisce i denti, ma dio cane cento di questi secondi.

Divertente scoprire, parlando con un amico, che dopo aver condiviso una mia (unica) foto all’evento che questi m’ha fatto ‘è la prima volta che vedo il tuo viso’. C’è qualcosa di sbagliato nella mia vita, e tutto ha origine da quel maledetto video.