Nel 1969, mentre le altre rock band si esibiscono gratis a grandi raduni in nome della pace e dell’amore, i Rolling Stones si dedicano a tour miliardari negli USA, attitudine non molto popolare tra i giovanissimi e che presto qualche giornalista spinto volle rimarcare. E così, per mettere a tacere le critiche, la band organizza un festival dove esibirsi senza compenso in testa a una scaletta di grandi nome come Jefferson Airplane, Santana, Crosby, Stills, Nash & Young e altri ancora. Ecco, grazie a quel dannato festival di Altamont, California, il sogno di Woodstock finisce nel sangue e nella polvere dopo appena quattro mesi.Gli Stones si sono fatti largo nell’ambiente del Rhythm & Blues inglese reinterpretando in chiave più acida e aggressiva i cavalli di battaglia di Howlin’ Wolf e altri artisti del Delta Blues. Non una gran vita ma in fondo quello che interessa a Mick, Keith, Brian, Charlie e Bill è suonare e divertirsi.
Fino a che un lungimirante manager non vede in loro i perfetti antagonisti di quei ragazzi gioviali e dall’aria tranquilla che si fanno chiamare gli “Scarafaggi” e mandano fuori di testa le ragazzine come non accadeva dai tempi di Elvis!
Quello che i Beatles NON sono, lo saranno gli Stones: brutti, sporchi, cialtroni, delinquenti, tossici, violenti e ingestibili. La loro musica trasmetterà sensazioni disturbanti, contraddittorie. Saranno così guasti che nessuno si sognerebbe di far suonare le loro canzoni a una festa. Non è tanto facile da credere ma il gioco riesce e nel giro di poco tempo, quei cinque scalcagnati che venerano il vecchio blues diventano le rock star più temute e invidiate del mondo. Basta il sapiente lavoro di un manager spregiudicato e un sinistro riff di tre note.
Satisfaction, tratto dal disco Out Of Our Heads è un successo clamoroso negli Stati Uniti. I giovani americani vanno fuori di testa come dice il titolo riportando ai livelli di isteria di Tutti Frutti e Great Balls Of Fire
Il disco Aftermath (1966) e ancora di più Their Satanic Majesties Request (1967) lasciano affiorare in maniera inequivocabile l’aspetto sulfureo e oscuro dei Rolling Stones.
Da lì a parlare di patto con il diavolo in cambio del successo ci vuole poco e la band non fa nulla per dissimulare simili rimandi, anzi, tende a flirtarci su. In Beggar’s Banquet del 1969, Jagger scrive addirittura un brano che dà la parola a Satana in persona. La canzone è Sympathy For The Devil e Lucifero usa gli Stones per vantarsi con l’umanità di tutti i suoi più grandi trionfi, esortando e minacciando la gente a consegnare le proprie anime a lui nell’eterna dannazione.
A una simile provocazione bisogna aggiungere gli arresti per uso di sostanze stupefacenti, gli scandali sessuali e gli strani interessi per l’occulto che Jagger ostenta sempre di più. In particolare il cantante è ossessionato da un racconto dello scrittore gallese Arthur Machen intitolato La polvere bianca e non perde occasione per inserirlo nei suoi discorsi sull’importanza di conoscere la natura delle sostanze che si assumono.
Come se non bastasse, Brian Jones, da molti considerato l’unico vero genio del gruppo, muore in circostanze mai chiarite. Ufficialmente è un incidente: un uomo ubriaco e drogato che annega nella propria piscina durante una festa. Per molti è omicidio, magari organizzato da Keith e Mick, giusto per saldare il debito con qualcuno molto… ma molto in basso.
Nei dischi successivi alla morte di Jones e dopo Altamont, gli Stones non cambiano registro: le tematiche affrontate sono ancora incentrate sul male, la morte, l’odio, i serial killer e il vizio. Il pubblico segue il truculento corteo carnascialesco che mettono in scena, quasi a irridere il tracollo della rivoluzione leziosa, l’utopia vegetale degli hippies.
In un certo senso Altamont è l’omicidio di un movimento, di un sogno. Dopo aver preteso Brian Jones, “anima” della band, adesso il diavolo vuole quella di una generazione intera. Per mantenere l’ordine durante il festival gli Stones chiamano gli Hell’s Angels, sapendo benissimo chi sono e cosa possono aspettarsi da loro.
Quei balordi molestano e picchiano gli spettatori con pertiche e catene in una progressione di violenza che porta all’accoltellamento di Meredith Hunter, un giovane che gli Angels hanno giudicato troppo turbolento.
Hunter muore perché le misure sanitarie offerte dall’organizzazione sono inadeguate. Lo scenario caotico è lo stesso di Woodstock solo che mentre lì ci sono giovani nudi che danzano e si abbracciano felici cantando inni alla gioia di vivere e del volersi bene, ad Altamont gruppi di teppisti picchiano uno spettatore disarmato fino a fargli perdere conoscenza e intorno gli altri hippies si mettono in cerchio a guardarlo massacrare e nessuno interviene!
Dopo quel festival, gli Stones vedono la fama di satanisti ritorcerglisi contro e quando la cosa inizia a pesare anche sulle vendite, da bravi uomini d’affari sdrammatizzano le loro simpatie per il lato oscuro e non eseguono per un bel pezzo Sympathy For The Devil. Sarà un caso ma dopo questo voltafaccia a Satanasso, non raggiungeranno più gli stessi livelli artistici del periodo 1967-1971.