Gli sfoghi vandalici provocati dalla musica di Bill Haley avvengono sia in patria che nel vecchio continente. Fino alla mastodontica rissa di Berlino e il tumulto alla stazione di Waterloo. A Londra i giornali descrivono la grande tensione tra la folla stralunata e impaurita al cospetto di Bill Haley e i suoi Comets.
Il successo di Bill Haley è legato al brano Rock Around The Clock, brano portavoce di un disagio generazionale dagli elevati connotati ormonali. Simbolo di violenza giovanile e ribellione, la musica dei Comets diventa per un po’ l’emblema di un nuovo mondo.
La band continua a tenere i piedi in cima alle classifiche di vendita con See You Later Alligator ma la festa dura ancora per poco. Nuovi interpreti, assai più scatenati e lascivi, calcano la scena facendo strada al nuovo grande re Elvis.
Per Bill Haley e i suoi ragazzi non resta che una vita routinaria, gestita in modo dignitoso per tutti gli anni 60 mentre l’alcol si impossessa sempre di più di lu. Povero cowboy attempato, con un occhio solo e l’aria inoffensiva.
Bill Haley e il Sixties Revival
Dopo un temporaneo ritiro in Messico, negli anni 70, Haley tenta di rilanciarsi cavalcando il “Sixties Revival” ma fallisce. Gli è sempre mancato il fisico per il genere. Non bastano i milioni di dischi venduti in passato a fargli guadagnare credibilità tra le nuove generazioni.
Nel 1979 però si toglie la soddisfazione di suonare davanti alla regina d’Inghilterra. Peccato che subito dopo gli venga diagnosticato un tumore al cervello, notizia che lo costringe ad annullare una serie di concerti in Germania.
Bill Haley non vorrebbe ancora andarsene, proprio adesso che le cose sembrano riprendere a girare. Ha in mente un sacco di cose. Vuole scrivere la storia della sua vita, farla diventare un film. Gli piacerebbe incidere un nuovo album, ma neanche due anni dopo muore.