Senza alcun riferimento alla mia posizione di Zombie Sdanghero, ho un brutto rospo in gola da volermi levare, un qualcosa che ho sorpassato ma che, purtroppo, temo continuerà a rosicare nella mia anima come un tarlo per chissà quanto tempo. E non è detto che lo supererò in toto, forse, però ho un ottimo medicinale per farlo: la Vita, vale a dire quell’incalcolabile insieme di leggi casuali denominate Fato, mi ha offerto una seconda chance.
Era il 6 settembre 2017, ed in quel momento mi son visto distruggere tutte le mie già allora flebili certezze: non avevo più un solo cazzo di amico, ero rimasto solo, ma solo sul serio e l’unica persona che tanto mi era rimasta amica negli ultimi anni, vale a dire la mia ex ragazza che negli ultimi periodi nemmeno mi sopportava più ma era comunque rimasta mia grandissima e strettissima amica, da lì a poco avrebbe preso un volo per chissà dove. Da lei, pochi giorni dopo (il volo era in data 8) solo un messaggio WhatsApp con scritto “Sono arrivata, tutto ok.”, poi il nulla. Ho chiesto dove fosse, lei non mi ha mai risposto. Forse era davvero stanca di me, non ne poteva più. E sinceramente, nemmeno io ne potevo più di me stesso. Mi facevo schifo, non riuscivo a guardarmi allo specchio, ero per la mia indole un qualcosa di simile ad un pezzo di letame, inutile…puoi essere lì, in mezzo alla strada, ma sai che al prossimo darai solo fastidio. O al massimo sarai totalmente indifferente…credo che quell’8 settembre sia stato in assoluto il giorno più brutto, pesante ed infame di tutta la mia vita.
E voglio levarmi davvero questo rospo in gola…questo peso…la volevo fare finita.
Nella mia mente, avevo pianificato ogni cosa: come, dove, quando.
Ma per privacy posso rivelarvi solo il quando: il 9 settembre. Il metodo era qualcosa che avevo deciso fosse il meno doloroso possibile, perché avevo già sofferto fin troppo nella mia vita. Io sono purtroppo una persona sensibile, timida, troppo sensibile e troppo timida. Mi ero stancato di non poter riuscire a cambiare, nonostante ci fosse stata sempre la volontà da parte mia: in fondo, alla fine devi pure capire che non puoi mai totalmente cambiare le basi del tuo carattere, e quelle eran sempre state le mie, vale a dire timidezza ed ipersensibilità. Tutto ciò mi ha reso da sempre una persona ansiosa, irrequieta, insicura…mi detestavo. Mai come in quel momento. Mai.
Ed ora che scrivo queste cose mi manca il respiro, sento come una morsa al petto esattamente come in quei momenti, deciso ormai a porre un fine alla mia vita. Ma poi pensai “…i biglietti!”.
Due fottuti biglietti di Trenitalia acquistati online: bene, posso rivelarvi, per quanto cazzo ve ne possa fregare, che se non avessi mai preso quei due biglietti ora non stareste leggendo queste mie parole. Quei due biglietti, andata e ritorno, sono stati un’andata a senso unico di ritorno verso il voler vivere ancora, verso una speranza di salvezza a cui ora sono aggrappato con tutto me stesso. Una persona per cui sentivo effettivamente solo di essere un amico, con cui mai e poi mai avrei avuto secondi fini o cose così (…mai stato latin lover, son brutto ed ossuto, da buon Zombie), che poi ho scoperto di amare come mai avevo amato nessun altra donna. Ed eran solo i primi momenti, ma nonostante tutto era la prima volta che mi sentivo nuovamente vivo, ben più di quei tantissimi anni di relazione con la mia ex, partita neanche a farlo apposta il giorno prima. E questa cosa suona molto, ma davvero molto profetica: e siamo ben oltre dal solito motto “chiusa una porta, si apre un portone” no, qui siamo proprio ad una speranza a senso unico, benevolo, accorsa nel momento in cui ne avevo più bisogno di tutta la mia vita.
E ve lo assicuro, non è stato facile. Ho dovuto lottare come in nessun altro momento della mia vita contro me stesso, le mie paure di cui sopra, la mia estrema timidezza, la mia ipersensibilità. Temevo che costei potesse fraintendere ogni cosa, l’ho temuto seriamente, ma a quel punto non me ne sarebbe fregato nulla perché, stranamente, nella mia testa, avevo capito che in quel momento dovevo tentare un tutto per tutto all’unico scopo di salvare me stesso tramite un’energia assurda, una stranissima e tuttora incomprensibile forza di attrazione, che mi fece capire tutto e nulla allo stesso tempo.
Avevo capito che stavo facendo bene a fare quel che stavo facendo, perché quando senti qualcosa devi farti avanti e non restare mai in disparte: aveva giocato un ruolo determinante anche l’alcool, che di sicuro mi aveva dato quella spinta in più che da sobrio mai e poi mai avrei potuto acquistare. Però l’ho fatto. E ne sono tremendamente felice. Questa persona non mi ha rifiutato, anzi mi ha benevolmente accettato nella sua vita alla stessa maniera con cui io, tutto di un tratto, avevo desiderato entrasse nella mia.
Ecco l’unica cosa che ho capito, il “tutto” di cui sopra.
Il “nulla” è tutto il resto: perché questo fosse successo, perché proprio a me.
Però è successo, e sento di esser tornato davvero tra i vivi in questo momento, sempre Zombie, ma felice davvero almeno per una volta nella vita. Certo, vi è la distanza, ma quella viene annullata se vi è attrazione reciproca: “…l’amore spacca il cuore” disse uno zuccherosissimo pezzo di Samuele Bersani conosciuto tramite “Tre Uomini ed una Gamba” di Aldo Giovanni e Giacomo ormai 18 anni fa, e francamente è da giorni che penso sempre a quella frase cantata in loop, anche se mi fa schifo sia Bersani che quel pezzo.
Vero, spacca il cuore. Ma è anche vero che senza quello, alla fine scoprirai che sei morto dentro.
E non voglio più avere a che fare con quel tipo di sensazioni, ora e mai più.
Ora ho una ragione per vivere, e mi sento meno “Zombie” che mai, ma per ragioni Sdanghere rimarrò sempre lo Zombie di Sdangher. Però oh, son vivo e mi sento vivo. Tutto il resto è solo un cumulo di ossa petulanti. Ora scusate, recupero il respiro e mando definitivamente affanculo quell’affanno al petto: voglio ritornare a respirare normale perché, se vivo davvero mi voglio sentire, allora significa che non voglio aver più problemi del passato che bussa alle mie spalle. E’ difficile, certe cose non spariscono mai del tutto e ed ammesso che tu ci riesca, sarà un percorso lungo, difficile e tremendamente tortuoso…però ho qualcuno dalla mia parte ora, un antidoto contro tutti i mali che mi faciliterà di molto il compito e che non so perché ma ancora non mi sento degno di meritare.
Dovrò cambiare, ormai sono un uomo.
Un uomo. Ho una donna al mio fianco, che sento esser quella giusta. Non saranno rose e fiori logicamente, ci saranno sempre alti e bassi che potrebbero spuntare all’improvviso, comunque io sono pronto ad affrontarli. E voglio che questa sia l’ultima volta in assoluto che parlo di queste cose così .
Perché da ora questo Zombie è più vivo che mai.
Lo Zombie “Uncle Deaddy”