I Trivium a spasso nella neve pensando al culo dei Metallica

I Trivium non sono mai stati troppo stimati dal mondo metallico. Hanno fama di raccomandati fin dal tempo in cui gli Iron Maiden li portarono in tour e spesso la loro commistione di metal classico e modern core americano è stata vista con gran sospetto. Per quanto mi riguarda non fatico a riconoscergli dei pregi, sanno scrivere canzoni valide e hanno almeno un paio di dischi rilevanti da scoprire. Purtroppo negli ultimi anni sembrano essersi un po’ persi dietro a velleità commerciali (vogliamo essere i nuovi Metallicaaa!!!) davvero fuori da ogni logica di mercato.

La loro evoluzione si è incagliata dietro a queste autopressioni. In Waves, così come il penultimo album Veangeance Falls non hanno lasciato gran segni nella memoria collettiva, e anche Silence In The Snow (che però è migliore) non rappresenta qualcosa di davvero speciale. È un buon disco che parte con la titletrack, come In Waves (salvo un intro fuoricontesto degno del peggiore David DeFeis) che è anche il pezzo più moscio di tutta la lista, ancora come In Waves.

Le cose migliorano verso la metà, con due cadenzoni anche se non originalissimi e sciroppanti di groove (Dead And Gone e The Ghost That’s Hunting You) che fanno sperare bene prima del pasticcio Pull Me From The Void, brano semipower assemblato davvero male che ci molla però ai della ottima Until The World Goes Cold.

Il resto è amministrazione, qualche coretto carino e un finale senza senso e di gran banalità. Quello che scandalizza di più del nuovo lavoro Silence In The Snow è proprio la cornice dissestata che parte in sinfonia e chiude con le “chitarelle” alla Metallica.

A tal proposito aggiungo, e potete pensare quello che volete, ma a me i Trivium piacevano di più quando scimmiottavano i Metallica che ora, sempre più vicini a un proprio stile. Ma uno stile moscio e deprimente. Se non altro prima erano più divertenti ed energici.