Jig-Ai, perché il porno orientale è anche europeo!
Il maiale è servito. I Jig-Ai vengono considerati uno tra i gruppi pornogrind più importanti del genere. E se il genere fosse commerciale ai livelli del pop loro sarebbero gli U2 che s’ingroppano la Katy Perry di turno a turno. E non aspettatevi i grandi riff intricati neanche foste finiti in un discorso progressivo sulla musica d’avanguardia tra gli zoticoni del Sud Africa. Pensate a dei maiali gutturali sparati a non ho capito quale ottava mentre il basso super distorto suona ripetutamente la quarta corda droppata in A.
Caro djent ho trovato il tuo acerrimo nemico. La sola differenza è che il pornogrind non è noioso come te e non usa bassi a quindici corde per usarne… una?!
Jig-Ai e il suicidio rituale
Che senso ha poi comprarsi uno strumento con quaranta corde per usarne solo una? Il pornogrind l’ha capito, tornando tornato ai classici con il minimalismo del moderno. Più all’avanguardia di così.
Con buona pace ai fan degli Ultimo Mondo Cannibale, ma i Jig-Ai sono una spanna sopra tutti… per me.
Il Jig-Ai era un tradizionale metodo di suicidio rituale praticato dalle donne in Giappone per mezzo del taglio della vena giugulare, con un coltello tantō (una lama di 15-30 cm) o kaiken (di 15 cm). Spesso veniva nascosto prima dell’atto sotto la cintura (chiamata obi) del kimono.
Grazie wikipedia.
Jig-Ai e i Metallica
Ora Jig-Ai è anche il nome del loro primo album. I testi… se esistono… credo… dovrò chiederlo a loro un giorno per accertarmene, girano attorno a un macabro humor e il mondo dei guro hentai. Sapete no, tipo i porno disegnati solo che ti si alza quando iniziano a fottere l’intestino tenue e il bulbo oculare. Almeno questo dicono le loro copertine, ricolme di ragazze sventrate e trasformate in orinatoi neanche fosse Kasumi Toilet dei 2 Minuta Dreka.
Loro sanno che c’è un mercato dietro e ne hanno costruito il proprio impero. Il primo album è un culto per appassionati dell’underground. Il secondo Katana Orgy ne sancisce per sempre l’entrata nei grandi del grind & gore.
L’Obscene Extreme Fest non è più solo un sogno ed eccoli a condividere i grandi palchi con i grandi nomi. Soldi, droga e prostitute non sono più un utopia. Riescono persino a ispirare un gruppo giapponese, i Go-Zen. Ebbene sì, i nostri Cechi ispirano la nazione che è loro musa ispiratrice.
Mi dispiace, si fottano Metallica & Music Business questi hanno vinto tutto. Katana Orgy detiene tra l’altro il mio titolo personale di album pornogrind più divertente mai fatto. Ebbene sono quanti… sette anni che lo ascolto e ancora non mi annoio. Il basso è un bazooka pronto a esplodere in ogni momento. Un trio di ragazzi che suona ciò che gli piace con la forza dirompente di un’armata da fondamento di massa.
Il declino del sole nascente
Rising Sun Carnage esce nel 2014, anno tra l’altro che segna la loro entrata in un tour mondiale con i Cripple Bastard. TOUR MONDIALE. Vanno anche in Giappone, dove alcune fonti mi confermano che hanno fatto incetta di fighette pixellate.
Fatevene una ragione non è la censura: proprio che ce l’hanno così: pelosa e quadrata. Il successo ha dato alla testa e gli ascolti non vincono la battaglia del tempo. Rising Sun Carnage, dopo la terza volta che lo risento mi sono già scocciato.
Che abbiano già sparato tutte le loro cartucce migliori? Forse no. Forse avevo troppe aspettative; parlavamo comunque di ben sei anni di attesa. La produzione ha lasciato molto a desiderare, fin troppo fredda se confrontata al calore del passato.
Nessun cambio di casa discografica, sempre la Bizarre Leprous Production, colpa quindi d’un cambio di tecnologia che ha minato i lavori di mixaggio e masterizzazione. Non posso aggiungere altro. Se dovessi consigliarli a un amico gli direi comunque di recuperare tutti e tre i dischi a occhi chiusi, sedersi e tirarselo fuori prima di avere un erezione. La prima volta sembrerà che un elefante gli abbia posato i testicoli in faccia fino a fracassargli il cranio, al mio amico. Poi ci si abituerebbe. Gruppo seminale nella scena metal, il cui unico difetto forse è che cazzo non suoneranno mai a Sanremo.