Nel 1972 Avanti Pistols, Malcolm McLaren ha un negozio in King’s Road che si chiama SEX. Vanta un’esperienza disastrosa come manager dei New York Dolls ma medita ancora di creare un gruppo così oltraggioso e selvaggio da poter stravolgere il mondo del rock and roll. Cerca i componenti tra la clientela della sua boutique e finisce per arruolare il complesso di cover band The Strand formato da Steve Jones (chitarra) e Paul Cook (batteria) tra gli altri. Vi aggiunge Glen Matlock al basso, un commesso del negozio; chiude la formazione con John Lydon, ribattezzato subito “Johnny Rotten” a causa della sua dentatura marcescente.
Malcolm si invaghisce di John vedendolo entrare al SEX con indosso una maglietta dallo slogan quanto mai incisivo: “Odio i Pink Floyd”. La sua faccia da internato e i capelli verdi fanno il resto.
Poco importa che non abbia mai cantato in vita sua, McLaren lo convince a diventare il singer dei The Strand. Il resto della band diserta le prove per protesta, ma il manager la spunta, come sempre.
La prima esibizione con il nome Sex Pistols è al Saint Martins College ma il gruppo viene espulso senza neanche riuscire a concludere una canzone. Molti locali rifiutano di ospitare i Pistols, data la crescente fama negativa e nonostante il discreto numero di persone che riescono a coinvolgere.
Nel 1976, dopo la partecipazione al primo punk festival della storia, a Londra, firmano un contratto con la EMI per due anni. La casa discografica brucia la concorrenza grazie a un anticipo spropositato ma se ne pente quasi subito a causa della partecipazione del gruppo alla trasmissione televisiva di Bill Grundy, finita in una pioggia di insulti e oscenità e in una campagna giornalistica nazionale disgustata contro il conduttore e la band stessa.
Il singolo Anarchy In The U.K. vende comunque parecchio, anche se molti negozi rifiutano di esporlo in vetrina e le radio lo trasmettano pochissimo.
Matlock (compositore del singolo) viene allontanato dalla band perché troppo “per bene” e soprattutto per i suoi rapporti difficili con Rotten. McLaren lo sostituisce con il primo fan dei Pistols che trova: John Simon Ritchie (in seguito noto come Sid Vicious). Il ragazzo è uno sbandato senza speranza e non sa nemmeno come si tiene in mano un basso, ma ha l’immagine giusta e l’attitudine ideale per il gruppo più depravato al mondo.
Dopo essere stati scaricati dalla EMI è l’etichetta A&M a farsi avanti, dandosela a gambe appena una settimana più tardi, a causa di una mega vomitata di Sid sul tavolo di uno dei dirigenti.
Di nuovo senza contratto la band rischia di sciogliersi. Ci pensa la Virgin a risolvere le cose, facendo uscire il nuovo singolo God Save The Queen (prodotto ma non distribuito dalla precedente etichetta). Il brano skkkkhizza ai primi posti delle classifiche. Intanto Sid inizia una rivoltante relazione con la groupie Nancy Spungen, odiata dal resto della band e incolpata da Rotten in particolare per aver iniziato Vicious all’eroina. I contrasti tra il cantante e il manager McLaren sono sempre più estremi.
Il disco Nevermind The Bollock, prodotto da Chris Thomas, esce nel 1977. Matlock viene richiamato per suonare le parti di basso al posto di Sid, troppo ubriaco per riuscirci lui. L’album riscuote critiche positive ma crea problemi a causa del titolo: “Bollock” significa infatti “coglioni” e nessun negozio osa mettere in vetrina una roba del genere per paura di ricevere multe o denunce. La situazione dei concerti non è certo migliore tanto che per suonare dal vivo la band è costretta a cambiare nome o annunciarlo poche ore prima, così da impedire che le autorità abbiano il tempo di annullare la serata.
Il tour americano a supporto del disco è un disastro e i Pistols non ne escono integri. Vicious ha sempre più problemi con l’eroina, finisce in overdose più volte e assume atteggiamenti masochistici e pericolosi sul palco, tagliandosi mani e braccia davanti al pubblico disgustato.
Nel febbraio del 1978 Rotten annuncia di essere fuori dal gruppo. Il resto della band se ne va in vacanza a Rio De Janeiro, tranne Sid che scappa a New York per iniziare una improbabile carriera solista con Nancy a fargli da manager. In Ottobre lei viene ritrovata cadavere in una stanza del Chelsea Hotel. La colpa ricade su Vicious anche se non ci sono testimoni che possano provare sia stato effettivamente lui l’omicida. Viene rilasciato provvisoriamente su cauzione (pagata dalla Virgin). I legali cercano in ogni modo di liberarlo dall’accusa di assassinio e lo costringono a darsi una ripulita.
Per due interminabili mesi Sid è costretto quindi a rimanere pulito e così, il giorno che riesce a infilarsi l’ago in vena, la dose che si inietta è troppo generosa e il suo corpo non la regge.
Muore all’età di 21 anni.
Il resto della band si riformerà più volte al solo scopo di tirare su qualche soldo.
Rotten ha sempre sostenuto che i Pistols siano stati solo una truffa ordita da quell’imbroglione di Malcolm McLaren.
Nel 2006 la band viene introdotta nella Rock And Roll Hall Of Fame. Il gruppo però declina l’offerta, inviando una lettera di insulti.