Eroi – Anche i metallari hanno un codice morale

In questi giorni sono successe due cose davvero intollerabili per il mondo del metal: Nick Catanese, ex-braccio destro di Zakk Wylde nei Black Label Society è stato condannato per aver molestato via internet una quattordicenne; Ozzy Osbourne ha offerto la sua attenzione giornaliera prima di un concerto al fan pronto a sborsare la modica cifra di non ricordo quante migliaia di euro. Grande biasimo e condanne infuocate dai metallari italiani! Non so come la vedano negli altri paesi ma da noi queste sono cose che non possono essere accettate. L’avidità e la pedofilia non sono le maniere degne dei metallari figosi. Vanno oltre il limite di iconoclastia e anticonformismo auspicato dal popolo borchiato.

Vista da fuori, sta cosa sembra un po’ incredibile. Nel senso che il mondo oltre la cortina di metallo non crede che noi capelloni, drogati, satanisti, blasfemi, molestatori, sfigati morti di passera, siamo così austeri in certi frangenti.

Eppure è vero. Per prima cosa i nostri paladini non devono in alcun modo approfittare del proprio successo metallico e specularci sopra: questo è il vero motivo della morte dei Metallica nei cuori della gente che una volta li venerò e portò alla gloria.

Ozzy, accettando di mettere sul mercato un po’ del proprio tempo prezioso in modo assai prezioso, ha mostrato i limiti della propria coscienza. Va bene drogarsi fino a non capire più una merda, va bene alcolizzarsi fino a pisciarsi addosso, va bene divorare teste di colombe e di pipistrelli, va bene deflorare monumenti nazionali ma farlo per soldi no, cazzo.

Perché noi metallari accettiamo tutto da lui, anche di vederlo in vestaglia da donna che piscia sulle mura di Fort Alamo alle 4 di notte, e se l’ha fatto a causa delle proprie dipendenze va bene, se invece è tutto programmato e pagato da MTV, no!

Noi del metal siamo di manica larga per quanto riguarda l’abuso di droghe. Ignoriamo che gente come Zakk Wylde, con la sua barba e la sua bottiglia bene in vista sia uno sponsor imbattibile per la cirrosi giovanile e non facciamo caso che comportandosi in modo così indulgente verso se stesso possa mettere in serio pericolo la sua salute. Il suo medico ha detto che nello stato in cui si trova, ogni birra potrebbe essere per il suo fegato il proiettile decisivo di una roulette russa. Eppure ci ridiamo su, scuotiamo il capo e beviamo alla salute (!) di Zakkyno bofonchiando rockkenroll!

E questo perché agisce contro se stesso, rifiuta la realtà barbosa e convenzionale, se la beve e fanculo il domani. Per il buon metallaro è accettabile massacrarsi, ma a rate, non tutto insieme all’arma bianca.

Ma dire che uno fa qualcosa di male a se stesso e nessuno ci rimette significa ignorare che in realtà la verità è quella che diceva John Donne: nessun uomo è un’isola del cazzo. Che poi lui abbia teorizzato la giustezza del suicidio è un altro discorso, non divaghiamo!

Ubriacarsi non è un male. Farlo di continuo può essere accettato se la natura ti da comunque ragione. Vedi Lemmy. Ok, ma chi parla così non ha mai avuto un padre alcolizzato. E Zakk è papà! Quando le figlie lo vedranno su un letto d’ospedale con il corpo prosciugato tipo Etiopia e una pancia gonfia di liquido e pittata di reticoli sanguigni in corsa su quel povero ventre, allora vi ci vedo a dire ancora rocckerolll!

Nick Catanese ha perso la testa per una quattordicenne. Si parla di una chat bollentissima in cui la bimba si è vista mandare i genitali del chitarrista e un sollecito ad assaggiarli dal vivo. Io sono padre. Zakk Wylde anche. Lui poi conosce Catanese dal 1997 e rotti. Deve pensare alle volte in cui l’ha sorpreso a fissare sovrappensiero sua figlia Haley o come si chiama. Lei ora avrà 23-24 anni, fatevi due conti.

Io e Wylde da genitori, insieme pensiamo che Nick abbia gusti sessuali riprovevoli però è ingiusto giudicare un uomo solo da un errore. D’accordo, ce ne sono di imperdonabili ma cazzo, la vita di un individuo non può essere semplicemente un suo errore. Va punito, certo, ma spazzarlo via da tutto ciò che è stato, rimuoverlo dai ricordi, dal cuore di chi l’ha applaudito e amato sotto a un palco non è fattibile e nemmeno giusto.

E poi… Vi piacciono Jerry Lee Lewis? Chuck Berry?  Ecco, loro ai tempi dei grandi sballi di cose così con le minorenni ne hanno fatte anche di peggiori.  Jerry Lee si sposò la cugina di 13 anni! Berry fu arrestato per aver avuto ripetuti rapporti con una quattordicenne e anni dopo pagò non so quanti soldi per aver messo le telecamere nei cessi femminili del suo ristorante. Non ditemi che negli anni 50 le donne di 13 anni sono le 30enni di oggi. Non fate ste sottilizzazioni sceme. Ecco, costoro sono la base del nostro genere preferito. Rimuoveteli, se potete!

Non sto dicendo che il rock and roll dovrebbe giustificare le molestie ma che questa gente è umana e in quanto tale sbaglia, è avida, è lussuriosa, pervertita e bastarda, come tutti noi.

Tranne che per chi è metallaro.

Per il metallaro la cattiva condotta va anche bene, ma entro certi limiti. Nessuno riprova per le baldorie sessuali dei W.A.S.P. e anche nel caso in cui una ragazza finisca per denunciarli sostenendo di essere stata stuprata da loro, c’è sempre un’aria strana intorno alle discussioni: del tipo, volevi fa la groupie e mo pedala!

Ma il punto qui non è se sia giusto o sbagliato il comportamento dei nostri eroi. Il punto è che gli eroi veri non sono quelli della Marvel. Gilles De Rais fu un audace condottiero al servizio di Giovanna D’Arco e poi il più terribile serial killer pedofilo di tutti i tempi, per dirne uno. A volte noi metallari sembriamo bambini. Noi, sì. I nostri eroi muoiono e ci sconvolgiamo. Li arrestano e inorridiamo. Ma in quale cazzo di mondo viviamo? Allora ha ragione Joey De Maio a trattarci come fossimo degli idioti di dieci anni!