Ogni due anni circa esce la notizia che Lars Ulrich non ha mai avuto grande interesse per la tecnica della batteria. Ogni cinque o sei anni Varg dice di non essere mai stato qualcosa che è stato: nazi, pansessuale, hobbit, terrorista, incendiario, assassino, chitarrista e così via. Ultimamente non è mai stato nazi. E giù i commenti.
Nel primo caso Lars è palesemente un batterista indolente che ama soprattutto mandare fuori tempo James Hetfield. Il mistero se sia mai stato in fissa con Neil Peart e Bill Bruford o Charlie Watts e Larry Mullen non c’è mai stato. Lui ambisce a suonare come Lars del 1988, il ché è tutto dire. Ogni volta che prova si rende conto di essere una pippa e allora si deprime. Appena James si accorge di questo fa cenno a uno della crew di lanciare sulle pelli una manciata di scarafaggi schifosi che Lars odia a morte, ed ecco svelato il segreto del suo stile. Bum! Bum-bum! Bum-bum-b-bim!
Negli anni 80 Lars Ulrich ha tentato di gareggiare in virtuosismi con Dave Lombardo e ha finito per schiantarsi col doppio pedale dentro un locale di spogliarelliste. E ci sono voluti tre anni per non farcelo più tornare. Lars Ulrich è IL cattivo esempio per i ragazzi che vogliano seriamente imparare a suonare la batteria. Non c’è scuola di musica dove non sia appeso un poster di lui con un set di freccette a lato. Non fate come Lars. Applicatevi, studiate il vostro strumento o finirete ricchi, famosi e incapaci di giustificare tanta fortuna se non snobbando un buon livello tecnico.
A parte gli scherzi, Lars (come Kirk Hammett, Jimmy Page, Slash, e tanti altri grandi nomi) ha rappresentato un punto di riferimento per una generazione. Alla fine degli anni 80 era citato tra i migliori batteristi nei referendum delle riviste metal. Oggi gli stessi votanti di allora si divertono a smerdarlo su facebook.
Varg Vikernes invece è tutto e niente. Quando una cosa gli procura attenzione lui dice di essere quella cosa. Se vede che l’attenzione cala, allora lui nega di essere mai stato quella cosa. Sfacciato, incoerente, folle, tutto e nulla, purché se ne continui a parlare. Quest’uomo ha inciso due scorregge in croce, ammazzato un musicista di talento, scontato un tot di anni in carcere e ora trolla il mondo via internet. E noi siamo qui a godercelo ogni giorno, come è giusto che sia.
Sdangher! nutre per entrambi un profondo affetto. Senza di loro, avremmo problemi a pubblicare qualcosa ogni giorno. Anche Metalitalia prova la stessa gratitudine ma non lo dice perché è un portale e i portali non parlano, girano.