Trick or Treat – Re-Animated

Io che parlo di power metal, anzi io che parlo dei Trick Or Treat ha senso come Luca Turilli che discute su quanto anche Rapsody debbano qualcosa a From Enslavement To Obliteration. In fondo tutti dobbiamo qualcosa a quell’album, io l’acufene.

Insomma, teeeempo addietro, ma veramente tanto, ma di certo non vado a controllare la cronologia, il Ceccameo mi ricorda che i Trick Or Treat hanno pubblicato Re-Animated. Anzi, mi ricorda che esistono…

Segue un flashback temporale che neanche un tè indiano della memoria sarebbe stato capace di darmi e una notte mi sono svegliato sulla tazza del cesso dicendomi: ma io sto disco l’ho sentito già in anteprima a Lucca Comics! E ricordo ancora com’è andata, certo.

(I fatti narrati possono non corrispondere alla realtà e non me ne frega niente se non siete d’accordo con la mia opinione)

*bip bip* – seguono bestemmie perché la linea durante il Lucca Comics è più ballerina d’un piccione fatto di crack.

*bip bip*

-E finalmente la linea funziona, oh do cazzo stai?!
-Io sono al Japan Town, stanno per suonare i Trick Or Treat, vuoi venire?

Guardo i miei amici, qualcuno annuisce con entusiasmo. Uno si strappa le mutande. Dalla finestra al solo sentire il nome una tipa ha lanciato un reggiseno in fiamme.

-Dobbiamo pensarci.

Arrivati sotto al palco ho avuto poi un altro flashback ancora

*segue concerto che non vi annoio, dai*

Insomma, è uscito Re-Animated, e nello stesso periodo ho visto le pubblicità di Duets – Tutti cantano Cristina. Coincidenza?! Io non credo..1.1!.1.1!

Le proposte ricordo sotto al palco erano anche buone, oh certo non mi aspettavo qualche classico di quelli che conosco solo io, ma i risultati sono stati discutibili. Insomma ci provarono già gli Animetal USA a fare sta pagliacciata, ma con le sigle giapponesi e indovinate? Nessuno se li ricorda, perché prima di loro avemmo i Powerglove con il loro power metal strumentale…

E prima ancora di loro molte band che facevano cover dei giochini giapponesi che tanto piacciono ai bambini, che comunque qualcosa ci… ok mi hanno lasciato nel cuore…

E prima ancora i cazzo di ANIMETAL GIAPPONESI CON IL CAZZO DI EIZO SAKAMOTO ALLA VOCE.

Finiti i video, parliamo del vero argomento: c’era bisogno d’infognare il già infognato metal con un disco di sigle dei cartoni animati? Ni.

È facile insultarlo facendo gne gne con le cornine, io ascolto solo vero metallo, non sti tipi che si credono simpatici e vincono facile cantando le sigle dei cartoni di quando eravamo bambini, perché gli piace vincere facile sfruttando l’effetto nostalgia in un genere composto da nerd che tanto compreranno il disco perché si raspavano sulle tette di Miss Dronio all’epoca di Yattaman  (l’abbiamo fatto tutti).

Ok, questa ve la concedo, però non è tutto merda ciò che è power, ma è solitamente merda ciò che è italiano.

Ok, prima d’un linciaggio, guardiamoci in faccia come fossimo seduti a una tavola, sbronzi al punto da essere filosofi, e ripensiamo alle sigle scritte da Giorgio Vanni e Cristina D’avena. È inoppugnabile che le lyrics non abbiano molto senso, anzi ne perdono ancora col passare degli anni.

Quando ero piccolo, dopo essermi rasato la barba, mi sedevo di fronte il televisore con mia madre che urlava ‘diventerai cieco’; non avevo ancora scoperto la masturbazione, quindi doveva pur dare la colpa a qualcosa, no? Insomma, mi sedevo e sopratutto appena tornato da scuola  sintonizzavo su Telenorba per guardare Ken Shiro, Jeeg robot, Mazinga, Devilman con i mutandoni e altri, lamentandomi di cose assurde tipo ‘perché il sangue è nero?’ – ‘ma se al tipo è esplosa la testa, perché oscurano lo schermo?’  – ‘ma perché gli alieni odiano tanto il Giappone?’ – ‘ma perché Godai non la smette di rasparsi su Kyoko e apre un cazzo di harem con tutte quelle donne che manco Rocco ha mai visto in vita sua? Cioè, deve solo schioccare le dita’. Lo ammetto, lo odiavo un po’.

Non dimentichiamo la Domenica mattina, prima del catechismo, sintonizzati su Italia 1, mentre in settimana c’erano fissi Dragon Ball e… la memoria mi si è bucata. Ma Italia 1 ha mandato altro a parte Dragon Ball? Ah già Saylor Moon; visto tutto tra l’altro, ma non ricordo il finale.

Sapete qual è il bello dell’infanzia? L’innocenza. Io non l’ho mai avuta. Sono sempre stato un pervertito che aspettava la scena delle tette al vento, anche in DORAEMON. PURE FOSSE STATA SUA SORELLA. E l’innocenza fa rima con ignoranza. Ignoravamo le sigle giapponesi, perché erano ‘inadatte al popolo italico’, come i manga che muovevano i loro primi passi… venivano stampati al contrario per adattare la lettura creando minchiate assurde. In Giappone ad esempio sono tutti mancini.

Poi una mattina inizia la 2nd serie di Ken Shiro.

Dove cazzo ho vissuto fino a questo momento? Allora è questo il suono degli ormoni. Scusate, vado un attimo ad asciugarmi le lacrime.

Che stavo dicendo? Ah si, le sigle dei CARTONI ANIMATI oggi fanno cagare. Il Giappone ha perso punti attualmente, non avremo più roba del calibro di Cowboy Bebop, Wolf’s Rain, flcl, Serial Experiment Lain, Ergo Proxy; non lo nego, era solo una scusa per condividere musica decente. Ma cos’hanno in comune tutti questi titoli? Il rock. Ok, sono anni ’90/’00, però wow, che annate. E noi? Ah noi avevamo…

Quindi ecco la mia domanda ai trick or Treat: Era necessario?! Era fottutamente necessario?

E l’album non è neanche brutto, perché testi a parte, ricordi a parte, ci sono momenti in cui sul pullman scapocciavo e la gente cambiava posto pensando fossi indemoniato e invece volevo solo dimenticare che anche oggi morivo domani e mi aspettava ancora un lavoro che odio.

Un difetto madornale di Re-Animated però lo devo riconoscere… è troppo lungo. Un’ora e quattro minuti per diciannove tracce, di cui credo una buona parte facilmente rimovibile dalla memoria. Esempi? Batman, un copia incolla della versione originale. Grazie al cazzo, complimenti. L’ascolto solo per disperazione, per capire perché mi fa cagare, e non dico per il testo. È orrenda, metal o non metal. Anche i cinque samurai. Ecco, a mio modo di vedere l’ordine della track-list segue un criterio preciso; hanno lasciato il peggio all’inizio in un crescendo generale in cui la conclusione è consegnata a PEGASUS FANTASY, la versione originale giapponese della sigla dei Cavalieri dello Zodiaco, che però si dimostra anche come una tra le più deboli. A livello vocale non ci siamo proprio. Massimo rispetto, ma anche no, per la scelta azzardata, ma Erabu Yurie (cazzo è?) ci sta come la pepata di cozze sul gelato al puffo.

Poi fatemi essere ripetitivo, ma gli Animetal l’hanno fatta meglio.

Oh ma quanto sono noioso. Dai su, sentite Eizo Sakamoto e non ditemi che vi fa salire un brivido lungo la schiena durante il coro.

Il problema non sono i Trick Or Treat (giusto un 10% dai) o il genere (un altro 10%), ma i pezzi. Nei momenti ‘originali’, quello in cui succede qualcosa tipo…

Ma per forza dobbiamo fare la copia carbone di sta merda? Aspe che improvviso un assolo qui e tu strizzi le palle lì, e finiamo con un sorchino. Alla gente piacciono i sorchini.

è anche un ascolto decente.

Però un uomo, che tra poco compie trent’anni, e sì purtroppo ha sentito ognuna di quelle sigle, anche rifatte dai Gem Boy, non può e sottolineo NON può pretendere di essere felice ascoltando la sigla di Diabolik.

È vero che però quando ho ascoltato Ken il Guerriero…

…versione Trick or Treat…

Ti guardi dietro le spalle ricordando il bambino che fosti, seduto difronte il televisore a tubo catodico, chiedendoti perché le morti erano censurate e il sangue era nero mentre ripetevi a memoria la sigla.

Poi quand ascolti la versione Animetal…

In conclusione, dal vivo non mi piacciono per niente e per quanto riguarda le sigle dei cartoni animati, non solo partono con anni di ritardo (cosa a cui non possiamo dare una colpa, del resto e che diamine), ma utilizzando il materiale sbagliato. E a niente serve il cercare di pulire l’onta cantando UNA sola vera sigla originale, quando del resto sei orgoglioso di avere nella tua set list Let It Go.

Potevo anche dargli un voto decente, ma mi hanno ricordato che qui su Sdangher i voti non esistono e questa non vuole essere una recensione, almeno non una fine a se stessa, quindi se siete nerd, vergini, sui trent’anni e credete ancora che i migliori CARTONI ANIMATI erano quelli che davano su Italia 1 (cornine al cielo), non vi fermo; basta che mi togliete l’amicizia facebook dopo ok?

Per tutti gli altri…

I fazzoletti. Dove cazzo ho messo i fazzoletti.