Ministry

Ministry – Amerikkkant e l’Apocalisse è un cono gelato anni 90 rimesso in catalogo dall’Algida per la gioia dei palati più hipster!

I Ministry oggi, al tempo di Donald Duck Trump, delle guerre a un nemico invisibile con bombe meganoidi; i Ministry al tempo in cui l’industrial metal è solo un’altra sotto-etichetta congelata in una serie di stilemi precisi, definiti. I Ministry oggi come fosse ieri e non più domani. Ascoltare un disco di questa band nel 1992 voleva dire calarsi in un viaggio allucinante nell’Apocalisse prossima ventura. Se oggi provate a sentire Psalm 69 o Filth Pig a occhi chiusi, potete vedere le torri che crollano, i nuovi popoli affamati, la masturbalife di internet e tutto quello che è il neo-veleno sociale che sta svuotando le strade ed estinguendo la razza occidentale.

Se invece sentite Amerikkkant vi accorgete che siamo in una specie di revival dei bei tempi in cui i Ministry erano profeti e il mondo metal pendeva dalle loro labbra. I blues della macchina di pezzi come Twilight Zone o Victims Of A Clown, non spingono a guardare il futuro ma il presente che sa di passato. I Ministry usano le stesse armi contestatarie già investite su Bush Senior, Bush Jr, sul Medioriente, sull’alienazione collettiva. E sono armi avanzate alla guerra del Golfo, vengono dallo stesso arsenale. Ancora colpiscono ma il mondo ha maturato una scorza più dura. Ha incasellato i Ministry in una specie di sottocultura dietrologa e sfigaiola fatta con i sample e le chitarre Groove.

In Amerikkant ci sono momenti riusciti, come Wargasm, Antifa e la title-track, ma è un po’ come sentire Brave New World e dire che Ghost Of Navigator e Nomads sono bei pezzi. Rispetto a cosa? Agli ultimi dieci anni prima del ritorno di Bruce Dickinson? Ovvio che al confronto dei grandi classici della band di Harris, quei pezzi ormai rappresentano degli innocui rigurgiti. E sarebbe anche giusto onorare e rispettare la vecchiaia di questa grande band, tornando ai Ministry… ma poi uno ci pensa e dice: sono i Ministry, cazzo. Non stiamo parlando di Rob Zombie o Marilyn Manson. Questa è gente che aveva una connessione internet con l’Inferno prima della fibra ottica. Non esiste un passato per loro, c’è solo il futuro. Abbiamo bisogno che ci dicano oggi cosa accadrà nel 2025, non limitarsi a sbertucciare un ridicolo, ennesimo, presidente fascista al potere con dei campionatori e fare i Ministry. Ecco, i Ministry non devono fare i Ministry ma esserlo. Sempre.