Melissa Monet. Tra tutte le attrici che la rete ci permette di guardare è lei che colpisce la mia fantasia. A vederla non sembra neanche granché. Se la mettessimo in fila al fianco di Alexis Texas, Valentina Nappi o la bon’anima di Shyla Stylez, lei sembrerebbe la truccatrice di scena. E invece è un’attrice con una lunga carriera alle spalle, nata nel 1964 a New York, segno cancro. 54 anni e mostrarli tutti ma è da qui che inizia il bello. Munita di gran fondoschiena, la signora si difende ancora. Ottima per ruoli di professoressa repressa, matrigna incestuosa e soprattutto virtuosa cicerona delle scene lesbo.
Melissa ha una recitazione tecnicamente decisiva per l’orgasmo. Il film più famoso che ha fatto si intitola proprio così: Orgazmo e non è un caso. Durante le scene di sesso etero infatti è proprio quello che la rende irresistibile, oltre al fisico realistico e per nulla pompato da qualche trucco plastico o botulinico. La Monet infatti inscena alla grande l’orgasmo in tasca, tirando indietro gli occhi fin dentro il cranio, abbassando il tono di voce a ottave da portiere di notte svegliato all’improvviso, e vibrando tutta come un decespugliatore, senza lasciar per la strada un particolare fondamentale di veridicità: la tensione delle piante dei piedi, con gli alluci che spingono verso l’alto quasi a voler intervenire per un appunto al regista.
I partner sono talmente avvinti dall’interpretazione dei suoi travolti e infiniti orgasmatron che neanche eccedono con la penetrazione, sia in vigore che per quantità. Ci vanno piano, di rispetto. Spesso poi Melissa, nei ruoli con uomini di colore si mostra umile e ripete loro di non tollerare peni giganti, di temerli, implorando i mandinghi di non sventrarle la papera che lei non è abituata. E loro ghignano e partono lancia in frasca senza riguardo alcuni ma appena lei scatena il suo sinfonismo clitorideo ecco che i maschioni si lasciano abbagliare e si fermano quasi, o stantuffano con sempre più delicatezza, vinti da un senso di riverenza per la donna che gode che la gode.
Quando interpreta ruoli etero, Melissa Monet è quasi sempre dominata, trascinata, è la donna verace che ha avuto poca fortuna e scarsa esperienza ma una volta superata la menopausa ha modo di rifarsi e si lascia masticare da maschioni spaccareti e trivella divani. Nei ruoli con donne invece è lei la dominatrice e le ragazze, solitamente più giovani e timidelle si lasciano possedere, guidare e strafottere da lei, ferma, possidente dei suoi fianchi polposi e le cosce solide.
Melissa Monet è il realismo che fa impazzire. Il suo viso sa di notti irrequiete, vita stressata e troppi caffè. Il suo corpo è sensuale e burattinesco, sospinto e devastato, ma con tatto. Libera orgasmi dalla vagina come spettri da vecchie magioni vittoriane, con un senso epifanico, divinatorio e conciliante verso il mondo della natura che alla fine vince sulla nevrastenia casalinga.
L’orgasmazione è quasi solo mimica. Il viso e il fiato trattenuto raccontano più di mille urla.