Sto contattando tutta la mia lista amici. Vomir in tour in Giappone. Live di fronte la stazione di Shinjuku. E noi? Noi abbiamo paura.
Mentre nel resto del mondo si fanno concerti noise, qui la gente ha paura di toccare le bande rosse del mixer. E mentre in Finlandia per dire non si teme di sparare un clistere su un immagine di Gesù, qui c’è gente che ancora arrossisce quando sente dire Porco Dio. Ma porco dio davvero.
Mo qualcuno asserirà che stiamo valicando un confine che neanche la buon costume fotti prostitute potrebbe chiuderci un occhio. Peccato che le stesse persone che lo dicono sono quelle che stimano e hanno nella propria collezione dischi di artisti famosi per:
-Omicidi
-Abusi sessuali
-Razzismo
-Apologia del nazismo
-Testi con chiaro incitamento all’odio di religione
-O alla misoginia
-O all’alcolismo
Perché se uno ti dice ‘uccidi i cristiani’ fa meno paura d’una shpalmata sulla faccia di Gesù; tranne GG Allin. Lui poteva shpalmarla su tutti. Poi una volta hanno anche bruciato una croce accanto a me durante un concerto. Così, giusto per dire.
Che è divertente tra l’altro sentirsi dire ‘no questo è troppo estremo per me’ e poi chi ha parlato ha nella collezione di vinili un disco dei Last Day Of Humanity. No dai, i metallari non sono così istruiti.
Il 3 Aprile tra l’altro ho eseguito il primo live con il mio progetto hentai noise, una roba tra l’altro di cui non ho mai parlato su Sdangher. Non volevo che qualcuno pensasse che uso il nostro blog per promuovermi, ma poi mi sono detto ‘tanto non ci legge nessuno’.
Una bella esperienza? Sì. La rifarei? Forse. E il pubblico? Si fotta. È vero che sono partito e ho continuato imperterrito con un hentai di sottofondo, però quando mi hanno detto ‘il pubblico si è spaventato’ ho pensato ‘davvero? Fantastico!’
E mi sono anche trattenuto, perché ho avuto problemi con i volumi. Se avessi solo raggiunto per poco quello che realmente volevo, allora cosa sarebbe successo? Qualcuno avrebbe pianto? Mamma aiuto, quel cavallo mi ha insegnato cosa è la pornografia giapponese, e mi sono sporcato le mutande della crema bianca che bevi sempre quando papà gioca con la sua bambola con il tuo buchetto, anche se preferisce quello marrone di Samanta.
E ne discutevo col padre cavallo, perché i miei articoli del resto parlano sempre d’un nitrito condiviso, in cui dicevamo della paura italiana a sperimentare, perché se in America nel ’96 per dire la Relapse produceva Pulse Demon di Merzbow con la dicitura Noise, in Italia nel 2018 ti chiedono ancora ‘sì, ma scusa tu che genere fai?’, e su bandcamp leggi ggente che usa il tag noise quando appena la chitarra inizia a fischiare… comunque fanno ‘nononononono, che poi l’amplificatore si rompe’. M’è successo una volta in una sala prove e mi sono trattenuto dal rompergli io a lui la faccia. Testa di cazzo ignorante che si crogiola nella propria ignoranza.
L’ignoranza si nutre facilmente di se stessa, basta tenerla a stecchetto a luoghi comuni e acqua.
E quando accendi la tv, e parte The Voice, la Scabbia dice di essere Metal e fanno la cover di Rovazzi e J-Ax è tipo ‘sorella bro sister, te sei una grande, be in my gruppo faygo’ vai a cercare nel comodino quella pasticca di cianuro che conservi per le grandi occasioni.
Ma solo una volta ho realmente rischiato d’ingoiarla; quando ho discusso con gente che vuole fare noisecore, ma poi quando suona sul palco punta a essere i nu Napalm Death. Perché anche la scena punk del resto è più sofisticata. Fanno tanto gli alternativi…
Una sera di natale ho suonato con la chitarra e un amplificatore portatile di fronte a un non pubblico, graffiando meglio che potevo le orecchie degli (s)fortunati passanti, mentre qualcuno m’urlava ‘non sai suonare’, senza comprendere che io non volevo appunto suonare, e stavo solo imitando malamente gli Hijokaindan e Glenn Branca.
Ho sempre voluto sperimentare, fin da quando ho capito che io su quel palco non ci so stare e lui non mi farà mai salire. Incapacità? Tanta; infatti non ho mai detto di saper suonare, ma anche come rumore preferirei essere seduto per terra con una decina di persone che mi accerchiano invece che freddamente distante.
Non potrò mai aspirare a essere il nuovo Ful Of Hell, per citare il nome che più mi ha demoralizzato questi giorni, perché quando senti chi è più bravo di te (chiunque) ti demoralizzi, fissi lo strumento e urli ‘non potrò mai salire lì sopra’. È anche vero che sono povero come la merda e non posso permettermi neanche un quarto delle loro strumentazioni. Datemi un basso, un muff, un delay e io vi darò… ve l’ho già detto che sono povero come la merda?
Fissi, fissi lo strumento, poi un amico ti fa: ‘e chi se ne frega. compra un megafono e io mi porto dietro due pezzi della batteria’. E tu chiedi dove suoneremo, e lui ‘boh, in giro, fuori dai locali’. Perché la fiamma del grindcore e del noise non è quella alimentata dal vile denaro dei tour, ma dalla passione dei musicisti, le band che sognano anche loro di scappare da questa prateria e lasciare un’emozione, che può essere qualsiasi, ma unica.
(Indossare le mutande in faccia, ecco cosa mi manca)
Poi oggi più che mai mi sento stimolato, perché mentre qui devo sorbirmi gente che sbava manco fosse sceso il clitoride della madonna per gli Incantation a Bari, Romain Perrot porterà il suo Vomir in Giappone. E io qui ad ammazzarmi di seghe sui double oral orientali. Che comunque consentitemi, un double oral giapponese deve essere a prescindere il sogno proibito d’ogni uomo.
Ciò che però più mi ha allarmato, ciò che più m’ha sorpreso, ciò che più m’ha colpito è scoprire il suo shit folk.
Conoscevo parte dei suoi progetti, che non sto qui a citare, ma NON ricordavo minimamente lo shit folk. Mi si è aperto un nuovo mondo. Ero fermo a Seth Putnam con i suoi Impaled Northern Moonforest, ma siori… questo è oro.
E se non è abbastanza sappiate che suonerà live di fronte alla stazione di Shinjuku, con Necromist (come detto a inizio articolo) fino a quando la polizia semplicemente non arriverà dicendo ‘di nuovo tu… e stavolta ti sei portato pure le lumache dall’Europa’.
Nel mio piccolo mondo fatto d’illusioni voglio continuare a drogarmi di cambiamento, credere ‘anche io ce la posso fare’ e demoralizzarmi quando guardo il mio conto in banca e rispondo ‘mmm ancora vuoto’.
E allora vado in camera, prendo quella chitarra acustica malandata a cui non vengono cambiate le corde da quando fu comprata… credo dieci anni fa… e tiro quelle corde, le tiro più forte che mai, sognando le strade e le facce di chi coprendosi le orecchie si allontana e lasciare così un’emozione, che può essere qualsiasi, ma unica.
See you in street space metalheads.