Jerry Lee Lewis e gli scrupoli di un fervente cristiano

Ogni cosa che il demone del rock è in grado di offrire va pagata in tragedie. Jerry Lee Lewis sta registrando il brano più celebre e decisivo di tutto il suo repertorio, Great Balls Of Fire, quando si ferma e lascia tutti di stucco. È indeciso se continuare a dar vita a una mal celata celebrazione a Satana o abbandonare ogni cosa e tornare in chiesa a piangere ai piedi della croce. Dopo una lunga discussione con Sam Philips, il boss della Sun Record, lui decide di andare avanti e la sua vita cambia una volta per tutte. Viste però le numerose disgrazie che costellano la sua carriera, Jerry Lee si convince presto che gli aiuti per la realizzazione del suo sogno di sfondare nel mondo della musica arrivino dal basso e non dall’alto.

Nato in casa a Ferriday, Louisiana, in un giorno di settembre piuttosto buio del 1935; si racconta che durante il travaglio un misterioso cane nero che nessuno ha mai visto prima da quelle parti guaisca per tutto il tempo intorno alla casa. I vicini tentano di cacciare l’animale ma lui corre a nascondersi e poi torna. Quando il bambino nasce, finalmente sparisce e nessuno lo vede più.

Jerry Lee impara a suonare il piano in chiesa, accompagnando i sermoni. La madre decide di iscriverlo in un college cristiano, convinta che canterà e servirà il Padreterno. Lui lo fa a suo modo con una versione boogie woogie a dir poco irriverente di God Is Real. Lo espellono subito.
Nel 1954 esce con il suo primo disco e due anni dopo viene scritturato dall’etichetta Sun per la quale incide “Whole Lotta Shakin’ Goin’ On”. In poco tempo diviene l’idolo dei teen-ager.
Jerry Lee Lewis è il primo a martirizzare il proprio strumento durante le esibizioni sul palco: si accanisce contro quello che musicalmente è il simbolo dell’austerità e della tradizione, il pianoforte, fino a incendiarlo. Questa sua sfrenata irriverenza artistica gli procura il soprannome di “Killer”.
L’anticonvenzionalità del suo stile, il modo che ha di incalzare il pubblico con un martellamento quasi brutale sulla tastiera (punping piano), esprimono bene la sua carica irresistibile. Lui dice spesso di avere il diavolo in corpo quando suona e molti lo prendono sul serio dopo averlo visto all’opera ma, in realtà, è un’indole da satiro compulsivo coadiuvata da una bella dose di amfetamine.
Questa tendenza a voler buttare giù le barriere del moralismo va bene per la musica ma inizia a ritorcerglisi contro quando la estende alla vita privata. Sposarsi per la terza volta ancora prima di ottenere il divorzio dalla seconda moglie e soprattutto scegliere di unirsi alla cugina tredicenne Myra, è una mossa suicida a livello discografico. Impossibile da accettare per la mentalità generale dell’epoca, la cosa si ripercuote presto in modo assai pesante sulla carriera del pianista, al punto da portarlo quasi alla disoccupazione. Anche Elvis se la fa con una certa Priscilla di quattordici anni, ma si guarda bene dal dirlo in giro. Jerry Lee vorrebbe essere altrettanto discreto però la cosa salta fuori, i giornalisti lo sputtanano e lui non trova di meglio da fare che tenere il punto con la consueta spacconeria. Nessuno però vuole più ascoltare i dischi di un“bigamo pedofilo” così Lewis è costretto ad annullare il tour in Inghilterra e riconoscere di essersi infilato in un mare di cacca senza neanche togliersi prima le scarpe.
Lo abbandonano tutti. Come se non bastasse, nel 1962 uno dei suoi bambini affoga nella piscina di casa a soli tre anni.
Nel 70, dopo aver divorziato da Myra a causa della sua foga sessuale indomabile, Lewis sprofonda ancora di più nel vizio. In più, un altro suo figlio Jerry Lee Lewis Jr., muore in un incidente stradale.

Una sera, durante la festa per il suo quarantunesimo compleanno punta una pistola contro il suo bassista, Butch Owens, credendola scarica, lo colpisce al torace e per poco non lo manda all’inferno in anticipo. Neanche tre mesi dopo lo arrestano perché sorpreso a gironzolare con un arma in pugno, attorno alla residenza di Elvis. È invitato regolarmente dal Re, ma le guardie non lo riconoscono e, quando gli chiedono il motivo della visita, lui estrae la pistola e dice di essere lì per uccidere sua maestà, dimostrando così a “lorsignori” perché gli abbiano affibbiato il soprannome di Killer! Gli scimmioni di Presley non lo trovano divertnente, chiamano la polizia e lo fanno arrestare.

Jerry Lee Lewis ha ballato sul fuoco e bruciato i cuori delle platee ma questa vita è ormai un incendio in cui rischia di finire carbonizzato e ci va vicino soprattutto nell’81, a causa di un’ulcera.
Dopo il divorzio da Myra, si sposa altre quattro volte. Delle sue numerose mogli, Jaren, muore affogata nel 1982 mentre è in attesa di divorziare da lui mentre un’altra signora Lewis finisce in overdose da metadone, nel 1983, dopo neanche tre mesi di matrimonio.
Il successo torna inaspettatamente nel 1989 grazie al film Great Balls Of Fire, basato sul libro della ex moglie Myra e interpretato da Dennis Quaid e Winona Ryder.
Nonostante tutto, che ci crediate o no, è ancora vivo.