chrome division
chrome division

Che sia ora di chiuderla con ‘sti Chrome Division?

One Last Ride, a quattro anni dal poco più che decente Infernal Rock Eternal, potrebbe essere la chiusa di un’avventura non molto significativa. Non ho mai stravisto per i Chrome Division e spesso ho espresso perplessità enormi sull’effettiva urgenza di un progetto che, arrivato al quinto disco, ancora non ha chiarito la direzione, lo stile se vuole solo perculare, celebrare o danneggiare il metal glam anni 80. Forse tutte e tre le cose insieme.

Il nuovo lavoro della band (Shagrath più altri ceffi norvegesi del giro black) è il solito mistone di rock and roll, motorhead, hard rock sozzone e Southern (o se vogliamo, visto chi suona, northern metal). Il buon impatto di So Fragile e Back In Town è innegabile e tutto sommato One Last Ride, 46 minuti di scapocci in quattro quarti, riffoni a quadrettoni e passa la paura. I Chrome Division vogliono solo regalare un po’ di spensieratezza alcolica, sudore, sommosse e tanta allegria nichilista. Shagrath ha un approccio glam che fa venire in mente un incrocio tra Phil Lewis dei L.A. Guns e Jesper Binzer dei D.A.D. in stato avanzato di cirrosi epatica, e anche musicalmente siamo lì. I’m On Fire Tonight e This One Is Wild potrebbero essere uscite da una versione con b-side inedite di No Fuel Left For The Pilgrims. You Are Dead To Me invece fa pensare ai L.A. Guns di Cocked And Loaded con una bella pera di adrenalina nella carcassa.

Con i Chrome Division non è mai grande amore, solo una buona scopata.