Facciamo un gioco: andiamo a caccia di easter egg nel nuovo disco dei Nanowar of Steel, Stairway to Valhalla.
Io mi divertivo parecchio a farlo con i videogiochi in passato; cercare le citazioni, gli ambienti segreti, i glitch nascosti.
Recentemente ho trovato anche un profilo instagram su Bojack Horseman che condivide screen delle citazioni della cultura pop nella serie. Alcune sono così velate da costringermi a una re-visione per capire cosa cazzo mi sono perso. Una cosa che al confronto vedere per la sesta volta Evangelion è niente. Ho confuso la citazione di Eddie Murphy per una di Michael Jackson.
La prima pietra la scagliano i Nanowar of Steel, confessando che anche i Dream Theater hanno plagiato niente poco di meno che i Manowar. E io vi ricordo che Il Volo ha plagiato i Dream Theater, quindi per sillogismo il Volo è una band epic metal.
Ma se il plagio diventa omaggio? Un omaggio come quello di Fabio Lione stesso al metal in Barbie, MILF Princess of the Twilight, lui che dopo aver passato anni a essere perculato s’è deciso a prendersi il suo ruolo di diritto come MILF del power metal; seppur il vero tour mentone è sempre stato Look At Two Reels. A quando un assolo registrato dal maestro? Ma non prendiamoci troppo sul serio, altrimenti poi la gente crede io sappia anche recensire…
Una risata ci seppellirà tutti, e allora seppellitemi con questo disco; anzi no. Gli americani però avranno bisogno d’un corso accelerato per capire la comicità nascosta oltre la citazione d’un Blind Guardian a caso.
Voi dite appunto Blind Guardian, ma per me The Quest for Carrefour è involontariamente diventata la sigla del compleanno di Fedez, ma cambiato emisfero ci urleranno ‘chi cazzo è Fedez?’. Beati loro, aggiungo, perché sono ignoranti, ma la vera risata nasce appunto dalla rozzeria intrinseca in noi.
Noi siamo il trash. E se quando ascolto un comico coreano che parla di politica rimango spaesato, immagino la faccia d’un Norvegese al nome di Jerry Calà.
Se con Mastrota ci siamo riusciti, come gli spieghi Jerry Calà? Decenni di cinepanettoni, film trash di terza lega e culi al vento? Ma lo citano per soli due secondi. Tanto m’è bastato per sentire la puzza di vecchio morto.
La più ‘teutonica’ o ‘americana’ o ‘tantoquestaallesteroselacuccanotutti’ è Call of Cthulhu, una traccia che spiegare ancora oggi di cosa tratta, perché lo tratta e come lo tratta, e come spiegare la trama di nani che trombano nane obese. Parla del pessimismo metafisico provocato dall’orgasmo maschile quando è messo al confronto di quello suino. Semplice da inserire nelle playlist di natale giù nei paesi più freddi il giorno che i metallari urleranno che Natale fa schifo, ma la parmigiana della nonna è pur sempre la parmigiana della nonna.
Ma Stairway To Valhalla cos’è? È un disco divertente, prodotto veramente bene, lunghetto per alcuni, per altri invece un’ora è solo abbastanza. Dipende da quanto tempo passate a masturbarvi.
Non voglio starvi ad ammorbare con citazioni su citazioni di quale traccia cita quale gruppo, perché la caccia all’estaer egg è una cosa personale. Poi non nego ce ne siano un paio che rimbombano nella mia mente senza afferrare quale sia l’omaggio, lasciandomi in uno stato di nervoso incompleto.
Citandomi e citando, ammetto che questo non è un disco per ogni metallaro. Non è per quello che crede che il metallo è una religione inossidabile. Devi saper ridere di te stesso, capire che un ‘plagio’ è anche un omaggio. Immagino qualcuno accuserà la band di mancare d’originalità, ma se invece questa fosse una nuova sfida? La capacità di raccontare la stessa barzelletta, ma farti ridere come l’avessi sentita la prima volta? I riff ci sono, ma sono stati incollati in un epico omaggio all’epico metal.
Se la Rai riesce ancora a vivere di quelle mummie notturne, perché una band come i Nanowar of Steel, che omaggia il metal con una comicità nostrana, per qualcuno un po’ infantile, non deve essere capace anche di strapparti una scapocciata?