Fine Anni 70, la tempesta punk imperversò un po’ ovunque squarciando di fatto le tele agli amplificatori dei vecchi titani Hard Rock che dovettero adeguarsi oppure estinguersi nel nuovo corso. A Los Angeles la scena era piuttosto scarna a parte Van Halen con quel chitarrismo “nuovo”, quasi adamantino… sicché si udì par la prima volta parlare vagamente di Heavy Metal. Dall’altra parte dell’Oceano si scatenò la NWOBHM mentre presso L.A. il giovane Randy Rhoads, allora nei Quiet Riot. Il ragazzo calava il suo bagaglio di chitarra classica nell’harem elettrico del Glam Rock con riferimento al suo idolo di allora, Mick Ronson, ragno da Marte.
Poi c’era lo sfortunato Jimmy Bates (rip)
che suonava negli Stormer. Tra Eddie e Randy forse tecnicamente era proprio Jimmi il migliore del trio (purtroppo era già mezzo calvo !).
Ma a parte loro, dicevamo, ci stava ben poca roba a L.A. e nemmeno il famigerato punk vantava grandi numeri… X e Germs potremmo citare, ma giusto loro.
La prima “vera” formazione dei Blizzard of Ozz di Randy fu di fatto un gruppo “britannico”, con Lee Kerslake “The White Bear” alla batteria e Bob Daisley al basso, entrambi veterani di Huriah Heep e Rainbow. E fu quella formazione a registrare i primi due album-capolavoro di Ozzy solista, avanti la tragedia del marzo ‘82, quando Randy disgraziatamente morì.
I primi Eighties furono gli anni dei Mötley Crüe, la versione ‘macho’ delle Dolls di New York e non è un caso che sia Frank Feranna che Steven Duren militarono entrambi nei London… (ehm, volevo dire Nikky Sixx e Blackie Lawless).
Proprio allora i neonati Metallica strimpellavano le prime cosette nel garage del benestante-borghese dilettante bassista Ron McGovney quando coinvolsero – grazie ad un’inserzione su un giornale locale – il rosso crinito chitarrista di nome Dave Mustaine, ex Panic (sua oscura band adolescenziale; si legge che siano praticamente quasi morti tutti per disgrazia!).
Sia prima dell’avvento del Web condiviso che dopo, tanto è stato e fu scritto, quindi ritengo la mia introduzione pressoché banale e superflua in quanto, qualora cerchiate con google scoverete tutto, dal povero Jimmy Bates, (morto anni orsono di infarto) che comunque, con quel suo look certamente non da adone tipo Robbin Crosby (rip pure lui causa AIDS!) dei Ratt mal si sarebbe coniugato con l’Hair Metal ottantiano; troverete Bob Daisley bassista australiano, erede alle four strings del mostruoso Gary Thain (rip) degli Heep, che più di una volta tirò su le braghe a Ozzy (malgrado tutto, anche in Bark, dove suonò quel Jake E. Lee giovane promessa alla chitarra); scoprirete che Blackie sostituì il leggendario tossico di origini avellinesi Johnny Thunders (J.A. Genzale) nelle morenti Dolls per poi dare forma presso L.A., prima ai Killer Kane, passare poi ai London quindi ai suoi WASP. Così pure saprete che il giornale locale di annunci, da cui Ulrich scovò Testa Rossa Mustaine da Lars Ulrich, era il Ricycler…
Di fatto i primi MetallicA con Mustaine diedero origine sulla West Coast al filone del Thrash Metal: tutto sommato una NWOBHM velocizzata da un’iniezione di nitro punk… poi la volta di Frisco e Burton, un po’ di concerti alla grande, il rocambolesco viaggio su un furgone scassato (…tra nebbia e ghiaccio ascoltando Venom per finire fuoristrada in testacoda!) alla volta di New York per registrare il primo album.
I primi mesi del 1983 furono di fatto caratterizzati da due eventi fondamentali: l’arrivo attorno ai primi di Febbraio del neppur ventenne Yngvie Malmsteen al LAX a sue spese, tramite un rocambolesco volo da Stoccolma, su invito da Mike Varney (evento che diede origine al fenomeno a venire del guitar-shredding con i vari Becker, Tafolla, Gilbert, Moore, Friedman, Fredianelli, Stump, Howe, Vai, McAlpine e pure il sottovalutato Toby Knapp… ma questa è altra storia).
Mentre l’altro evento dell’anno fu segnato dallo spinoso divorzio dei promettenti Metallica dal chitarrista Dave Mustaine, i primi di Aprile.
Mustaine fu davvero allontanato dalla band mentre il suo sostituto Kirk Hammett degli Exodus di San Francisco si preparava a raggiungere gli altri, visto che era già da tempo stato messo all’erta riguardo all’eventuale cambio di formazione. Dave fu preso letteralmente a calci nel culo indi scortato fino alla stazione dei bus da Hetfield. E tra sbornie e rancore da smaltire, il Rosso iniziò a buttar giù idee e nuovi riffs. Scartata l’ipotesi di unirsi a una band promettente e tornato a L.A., per sbarcare il lunario Musty iniziò a lavorare in una sorta di call-center, mentre si rivolgeva a tale Brian Lew, un tape-trader che gestiva una fanzine underground personale titolata Whiplash (e che vantava qualche buon contatto nel giro musicale del novello Heavy Metal californiano. Brian aveva già fatto un po’ di propaganda per i Metallica l’anno prima, e fu lui, poco tempo dopo, a proporre “Megadeath” come top band esordiente dell’Anno 1983.
I Fallen Angels furono la prima creatura di Mustaine con Robbie McKinney. e/o Robert “Cromwell”, un chitarrista piuttosto interessante graduato al GIT, più un ragazzotto di Beverly Hills, tale Matt Kisselstein al basso. Tra tutti loro però non si scatenò alcuna alchimia. Occorre però dare credito a McKinney di aver contribuito a suggerire una serie di licks di chitarra per una futura song che sarebbe poi diventata Looking Down the Cross presente nel primo album e di aver presentato a Mustaine la fidanzata di allora, la celebre Diana (Aragon), quella di Wake up Dead!.
Furono altresì sondati alcuni batteristi, ma allora scovare un buon drummer a L.A. era l’ultimo dei problemi, piuttosto Dave cercava assolutamente un cantante idoneo per i suoi riffs. Siamo ai primi di Luglio del 1983 quando avvenne il fatidico e celebre incontro con David “Junior” Ellefson in compagnia allora del compaesano Greg Handevidt.
Dave e Greg venivano dal piatto Minnesota, stato conosciuto allora in America grazie solamente all’inane Walter Mondale, alla volta di quella sfavillante stellata Hollywood dell’allora celebrato Presidente Ronald Reagan. I due ragazzi erano a L.A. per studiare musica e farsi largo nella scena.
Risulta ormai un assunto arbitrario addirittura storico la nascita dell’arcinota band HM Megadeth come primo nucleo, proprio in quell’occasione tra i monotoni tocchi di basso di Running with the Devil del primo Lp dei Van Halen, il vaso sul condizionatore, le birre, le sigarette…ec. ec., tutto sta su entrambi le biografie dei due Daves, piccolo e grande.
In quello stesso frangente temporale ci fu tale Terry Wolf che, piuttosto dubbioso del progetto, provò comunque a cantarvi senza successo; il tipo narra che la band provasse in una piccola stanza sopra un ristorantino dello Strip (Sunset) e che Mustaine vivesse lì vicino in uno studiolo musicale.
Fu la volta di Lawrence Renna aka “Lor Kane” che prese il posto a Mr. Wolf, un tipo stile Nikky Sixx, alto e allampanato, con gli occhialoni neri, che Mustaine descrisse fieramente come “un drogato”. Pare fosse stato proprio lui, Lor Kain, a suggerire il nome Megadeath, tratto dal celebre volantino antinucleare del Senatore Dem Alan Cranston, morto da tempo:
“The power of megadeath can’t be rid”
La teoria che Mustaine abbia levato di mezzo la “a” per la cabala di 8 parole, 8 coricato a mò di lemniscata simbolo di infinito, parrebbe un tantino astrusa o bizantina se preferite, semmai gli vennero in mente i Def Leppard!
Pure Greg Handevidt fece parte della banda almeno nel periodo estivo del 1983, come seconda chitarra, mentre il batterista, tra una nutrita serie, fu un tale Richard Girod, rimpiazzato prontamente da un altro balordo di nome Dijon Carruthers. Greg se ne andò per gli stessi problemi di alopecia relativi al vecchio “Jimi” Bates e anche perché pare avesse la ragazza incinta a Jackson nel Minnesota; lo ritroveremo ancora in una misconosciuta band sempre del suo Minnesota: i Kublai Khan, autori dell’album Annihilation (stile rude speed-thrash ma solo per patiti del genere) del 1987, indi, se volete ancora sapere di lui, intraprese una breve carriera militare, poi pare lavorò per un’agenzia di pompe funebri mentre ora risulta un affermato avvocato nel suo paese di provenienza.
A detta dello stesso Handevidt (e non solo) allora fu registrata una tape presso un piccolo studio di vecchi conoscenti di Mustaine, nella zona di Huntington Beach, dove un tempo era vissuto, e fu adoperato un otto piste per otto canzoni embrionali, un misto di riffs tra Metallica e prima roba Megadeth – una tape assolutamente introvabile il cui originale potrebbe ora valere migliaia di bitcoins. Di sicuro cantò Mr. Lor Kane, mentre la batteria fu suonata da Dijon Carruthers, di cui tratterò poco più avanti, sebbene, come confessato e sostenuto dallo stesso Mustaine in una delle sue prime interviste sul Metal Forces inglese #12 (1985), di batteristi nella nascitura band perlopiù provarono e/o ne ruotarono addirittura una quindicina durante quel breve lasso temporale.
Questa era la possibile tracklist:
1. NO TIME (la prima versione di Set the World Afire presente nel terzo album del 1988 nonché usata nel 1984 come apertura dei concerti nel primo minitour nella Bay Area), anche conosciuta come Megadeath);
2. EYE FOR AN EYE (?);
3. SPEAK NO EVIL (la prima versione di Looking Down The Cross);
4. WHEN HELL FREZEES OVER (…ovvero The Call of Cthulhu, strumentale presente nel secondo album dei Metallica dell’84);
5. THE GAMBLER (…forse Devil’s Island, tra i primi riffs messi giù nel dopo Metallica… ma con logica scelta di dubbio!!?);
6. HEAD LOCK (…forse Rattlehead o The Skull beneath the Skin);
7. YOU KNOW WHERE TO GO (…forse Hook in Mouth (?);
8. CHOSE YOUR MASTER (?).
Mentre nel repertorio di allora erano riportati altri tre pezzi conosciuti come :
9. HEAVEN KNOWS (?);
10. HAIR PIN TRIGGER (…forse My Last Words, conosciuta inizialmente pure come Next Victim);
11. SELF DESTRUCT (…trattasi di Mary Jane presente nel terzo album del 1988 So Far, so Good…so What! sebbene Junior la indichi erroneamente con The Skull beneath the Skin).
Alcuni riff potrebbero essere riconducibili a materiale presente in Ride the Lightning o addirittura Master of Puppets, laddove Mustaine ha sempre sostenuto che Leper Messiah era in origine strutturata su riff suoi e si intitolava The Hills Run Red.
Dijon Carruthers fu dunque un altro personaggio curioso che militò nella band per qualche mese durante l’estate del 1983; figlio d’arte, poiché suo papà era nientemeno che Benito “Ben” Carruthers di Quella sporca dozzina, feroce donnaiolo e accanito potomane che morì in giovane età causa cirrosi epatica, mentre il suo fratello maggiore Caine suonava allora il basso negli Untouchables, band storica di soul losangelino.
Djion, spacciatosi per ispanico, è di fatto un meticcio, o un creolo se preferite, molto alto di statura e pure un discreto batterista ispirato da Ian Paice e da Cozy Powell. A lui Mustaine ha dato credito del testo “assassino” di Black Friday (la cui fase embrionale stava in qualche titolo nella lista di songs di cui sopra…)
Djion sparì in breve tempo, ma ritroviamo un suo profilo in una oscura band demenziale di L.A. più tardi nella seconda metà degli Anni Ottanta, tali Psycho Capone. Suo fratello però nega che nelle foto reperite lui sia davvero Lui (per via delle stature dei membri della band che non combacerebbero…). Ora pare sia diventato un santone indu o qualcosa di simile… non pervenuto!
Non era ancora terminata la ricerca di un cantante adeguato dopo Lor kane che qui si fa spiraglio una possibile breve collaborazione con John Cyriis, allora nei Vermin (poi negli Abattoir e Agent Steel) più un oscuro chitarrista (sostituto di Greg Handevidt) di nome Brett Michael Phillips, le cui tracce si perdono in un paio di 7ʺ datati 1987 di una misconosciuta band losangelina di puro metal in vago stile primi Judas Priest, i Final Dawn.
Comunque, dopo l’estate del 1983 la coppia di fatto dei due Daves era ancora alla ricerca sia di un cantante, che di una seconda chitarra e pure di un buon batterista. Probabilmente John Cyriis provò qualche volta con loro ma considerato il bizzarro personaggio (risulta nativo brasiliano a tutti gli effetti giacché il suo vero e probabile nome sarebbe João Campos), e, visti i suoi precedenti tra golden showers infuocate su un ritardato diciassettenne in Arizona, e i vaneggiamenti su misteriosi ominidi verdi dell’undicesima dimensione che tormentano gli umani quantisticamente & quotidianamente, viene in effetti da dubitare parecchio che Megadave potesse dargli una possibilità. Tuttavia non è un mistero che il suo chitarrista fidato Juan Garcia (Abattoir, Agent Steel) abbia provato un paio di volte allora con i neonati Megadeth i quali invitarono pure entrambi i due chitarristi dei primi Dark Angel (Jim Durkin e Eric Meyer) a unirsi alla band in occasione delle prime scorribande alive avvenute nella prima metà del 1984.
Infatti proprio il batterista scelto in tardo autunno 1983 proveniva da quel giro: Mr. William Lee Rauch, il cui surname fu sempre scritto erroneamente come “Rausch”.
Esisteva un buon giro di batteristi allora presso L.A. tra le nascenti bands di thrash poi death metal. Tra tutti c’era Gene Hoglan che iniziò a suonare nei Wargod, prima band della bella chitarrista Michelle Meldrum, poi moglie di John Norum degli Europe (morta prematuramente a 39 anni intorno al 2008, causa tumore al cervello). Poi c’era il leggendario Dave Lombardo negli Slayer e quindi tutta una serie di drummers minori che ruotavano nel giro dei Dark Angel e degli Abattoir tra cui proprio Lee Rauch.
Tanto per fare ancora qualche nome: Mike Andrade (primissimi Dark Angel) Bob Gourley per tempo negli iniziali Slayer prima di Lombardo, Jack Schwartz nel disco di esordio dei Dark Angel quindi negli eccellenti Holy Terror di Kurt Colfert che poi comparve pure nel primo album degli Agent Steel come Kilfert.
Lee Rauch, tecnicamente un risoluto pestatore dalla enorme batteria Tama (vedi foto sopra) fu protagonista della gazzarra di tutte queste bands agli esordi, dove la gente andava e veniva da porte girevoli. Quando fu assoldato dai Megadeth fu immediatamente preso di mezzo con il soprannome di Jughead (testone, cabezon, insomma cazzone). Celebre l’episodio quando Mustaine gli diede da bere un discreto quantitativo di whiskey o bourbon in una sorta di biberon o clisterone che fosse, in compagnia di Paul Baloff degli Exodus, riducendolo in coma etilico!
Siamo a fine 1983 quando la sala prove della band fu spostata nel quartiere di Lincoln Heights presso East L.A., precisamente da Curly Joe’s Studios, un postaccio che nelle ore notturne, specie nel fine settimana si trasformava in una sorta di mix fra Titty Twister e Blue Oyster Bar con depravati, schifosi e pervertiti da tutte le parti; capitò che i ragazzi furono inseguiti da una branco di sodomiti con maschere da maiale e nel parapiglia Lee si ruppe un piede proprio quando doveva essere inaugurata la stagione dal vivo dei Megadeth; tuttavia suonò ugualmente e a quanto è stato riportato, egregiamente.
Fu allora che venne registrata la prima demo tape ufficiale di tre pezzi dal titolo Last Rites pubblicata più volte in passato con quella formazione a tre, dove Dave Mustaine si decise finalmente di cantare, visto l’ennesimo tentativo fallito di trovare un cantante decente. A proposito di ugole, l’ultimo della serie era stato tale Billy Bonds, emulo di Robert Plant come da suo personale curriculum, ma che si era presentato all’audizione vestito come una baldracca e imbottito da un quantitativo tale di eroina da non riuscire neppure a biascicare il proprio nome.
Sicché la band era finalmente pronta per le prime escursioni alive quando fu ingaggiato alla seconda chitarra il figlio dello sceriffo, Kerry King degli Slayer, di cui era appena uscito il primo album Show No Mercy ma la band era ancora in cerca di un contratto discografico decente. Siamo nei primi mesi del 1984 e le date di quei concerti furono quelle a seguire per un totale di sette serate tutte quante incentrate nella Bay Area, dove il nascituro Thrash Metal stava andando davvero forte.
1. 17/02/1984: Concerto al Ruthie`s Inn, Berkeley con Abbatoir & Trouble.
2. 19/02/1984: The Stone, San Francisco con Abbatoir.
3. 22/03/1984; Ruthie`s Inn, Berkeley, con Death Angel.
4. 14/04/1984: Ruthie`s Inn, Berkeley con i Blizzard.
5. 15/04/1984: The Keystone, Berkeley.
6. 16/04/1984: The Keystone, Palo Alto.
7. 18/04/1984: The Stone, San Francisco con gli Steele.
Qui è interessante notare come la scaletta dei pezzi contenesse già l’ossatura di buona parte dei titoli comparsi in futuro dei primi due albums della band e parte del terzo, magari con un titolo differente (tipo Quicksand) che divenne poi Into the Lungs of Hell ed il classico pezzo di apertura degli shows, ovvero (The Arsenal of) Megadeath poi Set the World Afire nel terzo album del 1988.
Dopo il mini-tour del 1984 sia Kerry King che Lee Rauch abbandonarono la band: il primo per tornare nei suoi Slayer mentre il secondo per un breve tempo fu assunto dai Wargod, quindi sparì misteriosamente sui monti a cercar se stesso ma con parecchie bottiglie di Liquor, a quanto pare. Ora Lee vive nell’Ohio, precisamente a Lakeview dove pesca, ha un account facebook e pare una persona gentile e disponibile malgrado abbia avuto parecchi problemi di salute in passato, probabilmente causati dall’alcol. Credo ancora sarebbe perlopiù doveroso da parte della ormai vecchia zietta Mustaine e del suo socio di sempre pretino-rockstar Ellefson riconoscergli “qualcosetta” per quello che fece per la band a quei tempi, poiché pare evitino accuratamente di tirare in ballo il suo nome, forse per una questione di royalties mai conferitegli.
Verso l’estate, dopo le prime esibizioni dal vivo parecchio acclamate nel mondo underground di allora, giunse, tramite il devastato primo manager della band Jay Jones (rip), il nuovo batterista Gar Samuelson (rip), che essendo di scuola jazz, indirizzò i Megadeth verso nuove e curiose coordinate musicali, desuete al Metal di allora, rendendoli di fatto unici nel loro genere. Però Lui, al pari del magnifico Jerry Nolan (rip) nelle New York Dolls circa un decennio prima, portò pure l’eroina nella band.
Allora per un po’ di tempo i ragazzi suonarono come semplice trio e qui sotto la lista dei concerti:
1. 24/10/1984: The Waters Club, San Pedro con Exciter e Witch.
2. 31/10/1984: The Stone, San Francisco con Exodus e Possessed dove si può udire dal vivo la song allora titolata“Blood & Honour” poi “Wake up Dead”.
3. 02/11/1984: in qualche club di San Francisco non specificato.
4. 03/11/1984: Ruthie’s Inn, San Francisco con Exodus, Hirax & Legacy.
5. 24/11/1984: Mabuhay Gardens, San Francisco con i Death Angel.
Il fatidico anno si chiuse con paio di serate presso New York ma già con il supporto del nuovo acquisto avvenuto fine Novembre 1984, il valente chitarrista Chris Poland, già compagno d’armi (in particolare di spade) di Gar Samuelson nei The New Yorkers, gruppo improntato sul jazz-fusion che suonava perlopiù roba dei e/o alla Weather Report.
6. 28/12/1984: L’Amour, New York, a supporto di Slayer.
7. 29/12/1984: L’Amour, New York, bis della prima serata sempre con Slayer.
Alfine i Megadeth, con quella nuova formazione, e tra mille controversie legate al budget ridotto e sperperato buona parte in droghe pesanti, entrarono in studio per registrare finalmente il loro primo popolare album Killing is my Business …and Business is Good! che uscì per la Combat a circa metà dell’anno seguente, 12 Giugno 1985.