Sheila e Kesha Ortega sono due gentildonne venezuelane che quando recitano insieme fanno impazzire il mondo. E questo perché sono consanguinee. Sorelle. Vere sorelle intorno allo stesso uomo, che si litigano come graziose cagnette l’osso molliccio maschile, per la gioia del fortunato attore di turno e di noi spermatori occasionali.
Le sorelle Ortega hanno cinque anni di età, una è dell’83 (Sheila) e una del 1989 (Kesha). Sono nate a San Antonio de Los Altos, centro abitato del Venezuela noto per lo sviluppo demografico e il bassissimo tasso di criminalità. Molto che vene frega di ste menate, vero? Ma qualcosa dovrò pur scrivere per dare la parvenza di un articolo alla mia sbrodata copulografica.
Le sorelle Ortega sono molto somiglianti tra loro ma hanno caratteristiche tecnico-tattiche ben definite che ci permettono di distinguerle. Sheila porta gli occhiali e Kesha no. La prima sembra più materna e ridanciana, l’altra invece è un pochino più umbratile, meno piena e popputa della maggiore, ma decisamente più dinamica nel twerking candle (questa è una definizione originale mia, intendo l’agitare il culo nel caratteristico modo delle sud-americane, ma farlo durante lo smorzacandela) e ha un’aria più perversa e maliziosa. Sheila sembra una molto più docile e tranquilla. Probabilmente in un’ascensore bloccato per ore sarebbe lei la prima a cui rivolgerei la parola per mitigare l’imbarazzo. Ma Kesha mi attrarrebbe molto di più e lo dissimulerei solo perché sono scemo.
Anche Rocco ha provato l’Ortega minore e a quanto sembra si diverte un mucchio. Lei a un certo punto scandisce chiaro “mi piace moltissimo!” mentre lui la sculaccia esortandola al piccolo trotto pelvico. Un grande momento mitopoietico, come solgo dire quando prendo troppo Depakin. Sheila invece è già entrata nel rango anagrafico delle Milf, di conseguenza sempre più spesso la vediamo ricoprire ruoli di matrigna perversa e o madre naturale tendende all’iconoclastia famigliare.
Purtroppo, ho notato che delle due, Kesha è quella meno incline al parossismo orgasmico, durante le sue scene. Non viene mai. O se viene non lo fa capire. E una volta, durante una sequenza di squirting, dove in teoria il piacere dovrebbe essere “provato”, sembra quasi seccata e allontana la mano del tipo (che vuole dargliene ancora) appena fatti i primi schizzi. Come a dire: basta così, rivoglio il mio consueto contegno.
Di buono però c’è da dire che Kesha è più bella da vedere, e imbattibile sul piano estetico quando fellatia. Credo di non esagerare se dico che finire in quella bocca sia paragonabile alla tangenziale peccaminosa che conduce nell’ano stesso di Satana.
Se non le avete ancora provate, fatevi sotto.