In realtà non dovrei neanche scriverla questa recensione, poiché in ritardo di ben ventidue anni. Però non è normale scrivere su Google: Corrupted – Paso Inferior recensione, e trovare come unico risultato Metallized. Mi tira il morale più a terra di come quando vado su Pornhub, scrivo Evil Angel, e mi ritrovo come risultati giusto due clip nuove da cinque minuti senza Joanna.
E dopo anni ad aver combattuto per la causa, al punto che vado in giro per concerti con la loro maglia (grazie Giulio), ho pensato “ma qualcuno qui da noi se li è mai veramente calcolati, a parte quei quattro drogati che frequento?”. Ho paura della risposta.
È vero che per tirarsi in vena un disco come Paso Inferior, il loro debutto ufficiale, ci vuole una forza di spirito che neanche i coniglietti suicidi hanno nei loro giorni di gloria.
Ricordo ancora quando lo feci sentire a un mio amico. Andò a dormire con l’mp3 in loop. Il giorno dopo si svegliò con un’emicrania tale che vomitò le colazioni dell’ultimo weekend nel cesso mentre pregava Dio per una morte rapida e indolore.
Ma cos’ha di speciale questo disco per me? Tutto. Tutto al punto che se mi trovassi su un’isola deserta e potessi ascoltare un solo disco, userei questo per tagliarmi i polsi.
Pensate al drone, ma cercate di dargli una ritmica. Pensate a venti riff diversi, ma usatene solo tre più un quarto random per far credere alla gente che sia successo qualcosa. Non fate live, non fate interviste, però non mettetevi a inseguire la gente con un fucile come i GISM.
Prendete una striscia d’uranio impoverito e stendetela sul disco e specchiativici, per vedere quando fate schifo.
Immaginate che la guerra, nella vostra mente, non sia mai finita, ma solo allungata in un interminabile feedback d’urla infernali.
E mentre magari qualcuno cerca ancora di suonare qualcosa, uno dei tre chitarristi dei Maiden s’è bloccato con la chitarra di fronte all’amplificatore a giocare con i pedalini senza pizzicare le corde.
Siamo sicuramente nelle fasi finali di Eldorado, perché cantano rigorosamente in spagnolo.
Se l’inferno avesse una colonna sonora, il rumore della guerra competerebbe con questo disco, tra i titolazzi preferiti del demonio.
Non c’è altro modo per definire il disco se non doom metal, altrimenti dobbiamo scendere in sotto generi ma ve ne prego. Si tratta di un capolavoro da pazziare. E mentre scrivo sono, credo, al centosettantacinquesimo ascolto.
Lo so di non aver detto nulla ma Paso Inferior si può esemplificare così:
Poche idee in croce, feedback infinito, le urla dei bambini che muoiono, la colla che brucia i neuroni, la povertà che avanza, la morte che chiama, il miglior disco doom metal di sempre.
Olores ratos en el paso inferior