Cultura fisica! Metallo! Se la prima associazione che vi viene in mente leggendo questo incipit è la ghisa dei dischi, NON proseguite la lettura. Ma forse non c’é effettivo pericolo continuare a sbirciare l’articolo, almeno per quelli di voi che hanno provato, anche in passato, a”farsi il fisico”.
Andiamo per ordine. Ci sono legami tra la “cultura fisica” e la “cultura Heavy Metal”? La risposta é NI.
Ni perche’ in origine le due cose si trovavano esattamente agli antipodi. Prendiamo come culla del Metal quei meravigliosi anni 70, quando Arnold stravinceva qualsiasi concorso e dominava per ben 7 volte Mister Olympia.
E poi c’era il famigerato mondo del rock and roll…
Dapprima, a inizio anni 70 con Black sabbath, Led Zeppelin, Deep purple (citiamo solo i colossi ovviamente, così non ci dilunghiamo troppo) per arrivare, sul finire sempre degli stessi con l’esplosione del punk/rock (gli effimeri Sex Pistols, i Ramones, i Motorhead, The Dead Kennedys) e, come saprete, tutto cio’ che è stato suonato in questi anni ha convogliato la musica verso ciò che dapprima chiamarono Nwobhm, poi Thrash.
Ora, immaginatevi i personaggi. Tony Iommi e Ozzy, Jimmy Page, Richie Blackmore, Rob Halford, Johnny e Dee Dee Ramones, Johnny Rotten e Syd Vicious, Lemmy… Tutta gente troppo impegnata a intasarsi di acidi, eroina e ogni altro tipo di sballo per preoccuparsi del ” fisico”.
Anzi, a dirla tutta: se ne sbattevano altamente i coglioni. Sissignori, la figa tanto arrivava comunque a vagonate (perché va bene la storia del “lo faccio per me stesso”, ma sappiamo bene tutti che è una puttanata colossale, altrimenti non vedremmo sui social carrellate di foto davanti allo specchio nelle pose piu cattive o provocanti).
La fica arrivava anche dopo una nottata distruttiva e un hangover lungo 2 giorni, perciò l’immagine del musicista di quel periodo è il tisico, l’emaciato, fino all’anoressico.
Semplicemente nessuno ancora aveva pensato a un nesso tra questi due mondi. I musicisti davano una immagine di se trascurata e consumata (escludendo i sex symbols come Plant o Gilmour). Lo stereotipo del metallaro (fan) contemplava due possibilità: essere un ciccione metallaro
o essere un metallaro secco.
Abbiamo dozzine di esempi da videoclip, film, cartoni animati, di ragazzetti emarginati, bullizzati, costantemente in disparte, armati del mitologico Walkman Sony con cui si rifugiavano nel loro mondo fatto di riff, strilli, rullate e volumi assurdi.
Oppure (l’opzione piu tragica) il metallaro era unto, sporco e cattivo. Cosi avevamo il ragazzotto sovrappeso nei video dei Twisted Sisters che “Wanna Rock”, lo sfigato (seppur belloccio) liceale di Morte a 33 giri, o il cattivo in canotta nera (ciccione, manco a farlo a posta) bracciali borchiati e stivali nell’epilogo di Creepshow 2 di George Romero/Stephen king.
Se siete arrivati fin qui, starete pensando: “Beh, allora di che cazzo stiamo parlando? Metal e fisico? No” Ma è qui che il NO, diventa un NI.
Saltiamo agli anni 80. Il panorama musicale cambia radicalmente: dalle basi di partenza di cui sopra scaturisce il primo, neonato, seminale movimento Heavy Metal. Tutto si appesantisce, diventa piu’ veloce, piu’ rumoroso, piu’ potente, piú tecnico. Tutto PIU’.
A questo cambiamento però, almeno all’inizio, non corrisponde un cambiamento negli attori principali, ancora dediti come i loro predecessori a droghe, alcool, sesso promiscuo, orge, rituali… ok, forse esagero. O forse no. Comunque, dicevamo che il terremoto Heavy metal esasperò potenza, velocità, cattiveria…
Le chitarre cambiarono forma e diventarono “Axes”, Asce, proprio come un’ascia brandita da un barbaro grosso e cattivo. Quelli piu datati di voi ricorderanno di sicuro il film di animazione del 1981 dal nome emblematico: Heavy metal (e relativo remake del 2000).
Tratto dall ‘omonimo fumetto americano, questo cartoon trasuda tette in corpetti di cuoio sadomaso, addominali, spade, asce, culi in perizoma di pelle,violenza e sesso. Il Metal incontra Conan il barbaro. E se fino ad allora la massima (e forse unica) espressione fisica in ambito musicale erano stati i due fratellini Caiafa dei Misfits (Doyle “Frankenstein” e Jerry Only) da qui in poi i legami tra muscoli e Metal si fanno piu stretti.
Escono Fuori tematiche più “violente”, più epiche, più guerrefondaie, nascono i Manowar, barbari made in Usa che esasperano gesta eroiche, cantano di spade, scudi e sangue, appaiono nudi in perizomi di pelo e stivali, spiattellando in copertina la loro fisicità (neanche troppa, a riguardarli oggi).
Spunta quel testosteronico Kane Roberts (ex-Alice Cooper) che faceva il verso a Rambo; sono celebri le sue copertine in canotta con la chitarra a forma di mitragliatore mentre orde di groupies impazzite lo tastavano in Rock Doll.
Poi arrivarono: un vichingo biondo, con braccioni come tronchi, bracciali di cuoio, di un metro e 90 e oltre dal nome selvaggio: Zakk Wilde. L’Indimenticabile Henry Rollin dei Black Flag, Glenn Danzig (ex Misfits, ma solista ENORME in Danzig 3) per giungere al piu recente Greg Puciato (Dillinger Escape Plan), ai Fratelli Hoffman dei brutali Deicide, a Will Rahmer dei Mortician, al sopracitato Doyle (che piu passano gli anni e più diventa una bestia)
fino allo sciagurato Tim Lambesis qui sopra, ex vocalist degli As I Lay Dying. Una volta finito in galera per aver chiesto a uno sconosciuto incontrato negli spogliatoi di una palestra di ammazzare sua moglie dietro compenso, non ha smesso di coltivare il suo progetto-band Austrian Death Machine, tutto dedicato al grande Arnoldo e il suo cinema.
Con temi e suoni piu “duri”, servono insomma interpreti piu”duri”. Ho nominato i cartoni/fumetti, qua sopra. Probabilmente, il nesso che per primo vi sovviene tra cultura Punk/metal/Hard Rock e Gente ENORME, dopo il 1980, è quel capolavoro di nome Hokuto no ken.
Esatto, lui. Ken Shiro. Ricordo ancora (avrò avuto 5/6 anni) la prima volta che vidi l’opening con l’attacco di You Wa Shock e piu tardi di Tough Boy. Poesia pura. Quell’anime trasudava Metallo da ogni poro, a prescindere dalle musiche. Capigliature di ogni colore, cuoio, borchie e stivali come se non ci fosse un domani, moto e creste viola, acconciature fatte di frangettoni improbabili dove è possibile quasi riconoscere un Dee Snider ipertrofico dei Twisted Sister (Yudah della Gru rossa di Nanto)
un Joey Tempest pompato (Ork il rosso)
o il parruccone di un Bruce Dickinson (Shin).
Anche Rey quanto a mole e attitudine metal non scherzava.
E pure il pubblico pian piano non é stato piu lo stesso. Dopo anni, per esempio, il metallaro non é piu ghettizzato, etichettato come “strano”, o schernito sugli autobus da quelli “fighi”, come quando una maglietta degli Iron Maiden ti attirava una pioggia di cartoccetti in classe e sul pulmino. La globalizzazione e internet hanno reso piu fruibile tutto, e si può essere metallari senza dover per forza andare a Roma, perdere un intero pomeriggio in un seminterrato a cercare il vinile del 1986 degli Slayer.
Questo sì che rendeva “diversi” e “disadattati”. Però, anche se diffonde ciò che prima era “ricercato”, youtube caga anche improbabili tracklists dal titolo Motivational Music o Workout Songs. Le apriamo, e nel migliore dei casi, ci si trova pura merda. Rap, disco, elettronica, come se 50 Cents o Snoop Dog dovessero gasarmi mentre ho due manubri da 30 kg in mano.
E nelle palestre la situazione non è certo migliore: con le radio e le tv costantemente intasate da Rihanna,Tiziano Ferro, Jennifer Lopez; sfido chiunque a motivarsi sotto la rack dello squat mentre quel coglione vi dice che Marlena torna a casa. (Bestemmie)
Negli auricolari quindi cosa ci si spara mentre si spinge un bilanciere carico? Ognuno ha la sua playlist personale (se vi va, condividetela nei commenti) potrebbe essere Eric Adams che apre con un urlo in Call To Arms; potrebbe essere una Raining Blood, una Master of Puppets, una Heavy Metal Breakdown dei sempre sottovalutati Grave Digger, una Deathrider di quel pugno in bocca chiamato Fistful of Metal degli Anthrax.
E un altro milione di pezzi. Provateci. Fate una serie di panca piana o di bicipiti con Giorgia nelle orecchie. Poi fatene un altra con The Four Horsemen o Marines dei Sodom. Sarebbe come passare dal culo della Littizzetto a quello di Belen Rodriguez. La maggioranza dei metallari poi è essa stessa creativa; suona o ha suonato almeno per un periodo della sua vita.
Ed è qui che un altro legame tra Metallo e pesi arriva infine al suo apice: la tendinite! Pensavate fosse tutto rosa e fiori, eh? Invece no! Chi prima, chi dopo, a ogni metallaro palestrato capita di non riuscire piu a chiudere una Scala o raccogliere un manubrio da terra senza bestemmiare tutto il bestemmiabile. O che il solo reggere la propria Chitarra a tracolla un’ora ti stacchi il collo e ti crepi la schiena, perché il giorno prima ci hai tenuto un bilanciere piu pesante dei Venom in un compleanno al Mc Donalds.
Ma è innegabile: il metallaro nero, a torso nudo, muscolare e truce, su un palco… rende stramaledettamente bene. Per quanto abbiamo dovuto aspettare la metà degli anni 80, oggi un cantante Death metal o un chitarrista Thrash di 60 kg è meno di impatto, meno “di presenza” di quanto lo fosse 40 anni fa.
Ti viene subito in mente Johan Hegg, l’orco degli Amon Amarth, o un Gary Holt (che tiene botta anche a quasi 55 anni) e il suo compare Kerry King negli Slayer. Cattivi, brutali… Massicci. Perciò, cari sdangheri, suonate, sollevate, bestemmiate, fatevi largo a spallate nel prossimo pit degli Overkill o in un Wall of death su Strike of the Beast degli Exodus.
E ricordate una massima che vale sia su una panca, che davanti ad una testata e cassa da 100 watt: No PAIN, no GAIN.