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I Tragedy vanno al cinema e niente sarà più ugggguale!

 

Tragedy Goes To The Movies è il nuovo album dei Tragedy, uscito nel 2019.

Non si sa moltissimo di loro. Hanno preso il nome da un pezzo dei Bee-Gees. Dovrebbero essere americani. Sono ben nascosti dietro i loro mascheroni e gli pseudonimi super-assurdi: Disco Mountain Man, Mo’Royce Peterson, Andy Gibbous Waning, Garry Bibb, The Lord Gibbeth e un certo Lance.
Equini e giumente ecco i Tragedy, che dal 2012 fanno uscire album (con quello in uscita sono 6) che solo dai titoli sarebbero imperdibili: Death To False Disco Metal, We Rock Sweet Balls And Can Do No Wrong – A Metal Tribute To Bee Gees.I Tragedy fanno versioni metal di brani storici della discomusic. Fino a qui nulla di speciale. Siamo abituati a sentirne di ogni. I metallari poi hanno sempre bisogno che qualcuno gli traduca in grammetallica la musica che metal non è. C’è chi ha sentito Bach solo con la doppia cassa sotto e chi ha scoperto Frank Sinatra, i Beatles e Michael Jackson attraverso i tributi organizzati da Bruce Kulick in chiave heavy. Punto.

I Tragedy sanno suonare da paura. E anche qui è una cosa abbastanza scontata. Le comedy band, le parody band e tutti i gruppi che vogliono divertire stravolgendo gli schemi esistenti, hanno una padronanza degli strumenti ineccepibile. Questo non solo per suscitare l’irresistibile paradosso adorato dai metallari: ehi, fanno i cazzoni ma so’ forti! C’è una cosa che nessuno vi dice: suonare roba che pigli per il culo il mondo richiede una notevole bravura tecnica. Non è una passeggiata.

Quello che distingue però i Tragedy dalla maggioranza dei gruppi come i Tragedy è l’energia che trasmettono. Ogni disco di cover di pezzi non metal in versione metal, persino quello dei Children Of Bodom che reputo il migliore di tutti gli esempi del genere, finiscono per annoiare. L’effetto sorpresa dura poco, le risate si esauriscono presto e ciò che rimane è la canzone già famosa con un po’ di watt in più.

Beh, vi assicuro che in un album come Tragedy Goes To The Movies questo non succede. Oltre all’assemblaggio curioso e divertente, per esempio quello tra Motley Crue e Saranno famosi in Fame! (trascinantissima) o i Poison e Dolly Parton in 5 to 9 (burrosa), ci sono una marea di citazioni seminate ovunque e una tenzione festaiola che ho sentito solo nei migliori lavori degli Steel Panther. Per dire, vi sfido a trovare nel 2019 un brano più potente del binomio in apertura: Aquarius/Let The Sunshine In. 

Sul serio, vi sfido. Ci trovate di tutto, i Manowar, Helloween, Bee Gees (quelli sempre) in 4 minuti e venti da mandarvi a puttane la colonna vertebrale meglio di quanto farebbe una sexy bomb della Salaria.

E non è che state lì a penare, “ah sì, questa la conosco, sta su quel film… No, vi godete la musica e pensate, i Tragedy… Tragedy rulano come pochi, questi Tragedy… uh, devo scopare subito con i Tragedy in cuffia, sarà fantastico”. Cose così.

I Tragedy sono genuinamente folgorati in der cranio e questa loro caotica euforia la trasmettono brano dopo brano con un’attitudine tosta da morire. Non ci sono cali o manierismi in Goes To The Movies. Ogni riff, solos, coros, melodias, hanno una potenza costante e contaminatoria. E questo senza mai aggiungere una nota a quanto già esista sul mercato. Le grandi canzoni metal sono ovunque, ma in mano ai Tragedy si trasformano in qualcosa che fa bene alla pelle.

Abbiate fiducia, i Tragedy spaccano.