The Devil You Know è il nuovo disco degli L.A. Guns, uscito per Frontiers Music in questo anno senza dio 2019.
Gli L.A. Guns, la band che più mi ha fatto soffrire dopo la diaspora grunge: prima si sono convertiti all’alternative con Vicious Circle (a parer mio una elegante rovesciata fuori dallo specchio della porta) e poi hanno iniziato a darsi la zappa sui piedi fino a lasciarsi dei moncherini.
Quando Tracii Guns è uscito, il resto della band sembrava destinata all’oblio definitivo e in gran parte così è stato, per quanto i due lavori realizzati con il solo Phil Lewis al comando, mi dicono dalla regia che non siano poi così malaccio.
Dicono, perché io sicuro non li ho sentiti. Me ne sono tenuto alla larga.
Sorvolando sullo sdoppiamento degli ultimi anni, con gli L.A. Guns di Lewis da una parte e quelli di Tracii dall’altra (la guerra dei poverissimi che tanta malinconia mi fece, pensando a che gran band erano tra il 1988 e il 1991) arriviamo alla reunion del 2017. Ma chi se n’era accorto?
Ero talmente demoralizzato e stufo di come la band continuava a defecare sulla propria stessa carriera che nemmeno mi ero accorto del ritorno di Tracii in formazione.
E ho ignorato The Missing Peace, come un lavoro qualsiasi degli L.A. Lewis o degli L.A. Guns. Punto. Stamani ho letto recensioni abbastanza allegrotte e magari, se proprio non trovo un’arma per farmi a pezzi, domani lo sento.
E potete immaginare la sorpresa quando, attaccando questo The Devil You Know ho notato che non è affatto la solita band rabberciata e alla deriva quella che si sente nell’opener Rage e Stay Away. Ok, non sono capolavori ma io mi aspettavo una sequela di goffe punk-glam song senza un pizzico d’ispirazione e invece mi sono ritrovato in ginocchio dopo un destro-sinistro da spaccarmi il naso e farmi volar via un incisivo.
Ho pensato: ehi, quel fottuto bastardo di Lewis deve aver beccato un giovane chitarrista che sa scrivere pezzi decenti, senti un po’ qui come girano bene ‘sti riff.
E poi ho sbirciato internet e ho scoperto che c’era Tracii Guns nella line-up. E quindi al songwriting. E anche la produzione. Che non è granché, ma pazienza.
The Devil You Know non è il grande ritorno degli L.A. Guns ma un modo dignitoso di invecchiare senza sciuparsi di polemiche e dispetti, fare torsioni stilistiche disperate o ripiegare su inutili dischi di cover.
Il tempo pesa e il gruppo sa un po’ di stantio, è vero. Le scintille di Hollywood Vampires sono impossibili. Persino Vicious Circle è superiore a questo ultimo parto, ma ci accontentiamo.
Tra omaggi a Stones, Sabs e Led Zep, qualche sghembo rigurgito anni 80 e una ballad buttata un po’ via, gli L.A. Guns camminano quasi signorilmente verso la conclusione.
Le cose potevano andare molto meglio di così, ma lasciamo perdere. Tracii e Lewis di nuovo insieme, due buoni lavori in un paio d’anni. Per una volta cazzo, voglio godermela.