Black Lucifer Rising è un disco di Controlled Death, prodotto dalla Deathbed Tapes
Sono convinto che a questo mondo non esiste persona che abbia sentito tutti gli album, compresi side project, di Masami Akita, in arte Merzbow. La sua discografia è così immensa che è impossibile starvici dietro, figuriamoci poi aver sentito tutto. Non fai in tempo a concludere che so l’ascolto della laptop era, che ti ritrovi bombardato da almeno altri cento dischi usciti solo quest’anno. Ma cosa centra Masami Akita con la recensione che sto facendo? Poco e niente, però lui non solo è l’artista più prolifico nella scena giapponese, ma anche punta dell’Iceberg della suddetta scena; bazzicata da molti, ma compresa da pochi.
Chiunque vi dica che è fan dell’oriente e non riesce a nominarvi almeno tre nomi diversi da Merzbow, allora cambiate amico. Masonna per dire forse è uno trai più conosciuti, ma quanti possono dire di aver sentito ogni album di questo artista? E quanti sopratutto possono dire di aver sentito ogni disco di Yamazaki Maso?
Io stesso ammetto di conoscere solo parte della sua discografia, più qualche side project tipo Fliyng Testicle (tutt’ora il mio preferito). Un giorno mentre giro su instagram mi appare la cover di questa nuova uscita, Black Lucifer Rising, targata Controlled Death e prodotta su musicassetta dalla Deathbad Tapse.
Di primo acchito penso all’ennesimo nuovo progetto noise, ma noto tra i vari commenti e tag il nome di Yamazaki Maso. Vuoi vedere che…
Tempo cinque minuti e sono nella camera della vergogna a fustigarmi la schiena con violenza usando il frustino della vergogna. Mea culpa per aver abbandonato ogni tipo d’informazione. E pensare che io il signor Maso lo seguo pure su Instagram.
E come ha fatto a sfuggirmi poi Controlled Death, la summa di generi che più apprezzo?
Partirei col dire che Black Lucifer Rising non solo tiene fede al nome dell’album e del progetto, ma è al di fuori di qualsiasi cosa potessi aspettarmi. Al di fuori perché conoscendo il signor Maso non mi sarei mai aspettato un disco power electronics dai toni death industrial, sopratutto nel lato A della cassetta, quasi a strizzare l’occhio alla scena nostrana per il minimalismo dei synth, ma dai suoni aggressivi.
Black Lucifer Rising è persino al di sopra di ogni mia speranza, perché lo ammetto, mi aspettavo roba di qualità ma non qualcosa che riuscisse a spiazzarmi. Al secondo ascolto mi sentivo tipo “fantastico”, un emozione che con l’avanzare dell’età centellino come l’acqua per un cactus.
Una ventata d’aria marcia, già sold out nella sua edizione limitata: forse la gente è stata attratta dalla trovata del teschio in omaggio. No dai, lasciarsi sfuggire questo disco è un insulto a chi crede di ascoltare ogni genere musicale, e poi ha le crisi epilettiche se il mixer tocca le bande rosse.
Il Signor Maso con Controlled Death si riscrive completamente da zero, passando dai live aggressivi d’un minuto, ai sintetizzatori taglienti rubati a qualche fanatico della scena industrial/power electronics passata.
Non aspettatevi un album ritmico, perché di ritmo c’è solo il ticchettio dell’orologio della morte.
Citando Mr. Maso durante la produzione della suddetta cassetta:
He told me “make death image” and “i make cursed sound” and kept saying “more art”.
Se per voi questa non è arte, mi sa che allora ho sbagliato lettori.