Sull’assedio a Grande Inverno – Game Of Thrones #3
Se leggete questo articolo vi esponete al rischio spoiler, fatevene una ragione e non frignate dopo. Tanto se avete cominciato sapete che continuerete a leggere, quindi finiamola di tergiversare. Io cercherò di mantenere la sorpresa su ciò che potreste non sapere, ok?
Ebbene sì, siamo arrivati all’assedio alla fortezza di Grande Inverno, dove tutta la saga durata ben otto stagioni ebbe inizio.
La scorsa puntata si chiudeva con la canzone Jenny delle Vecchie Pietre, come detto nel mio precedente articolo portata in musica da Florence + The Machine , che riprendeva quella cantata da Podrik durante la serata, in occasione della elevazione a cavaliere di Brienne di Tarth.
Lo sa bene chi ha letto i romanzi di Martin dai quali la serie è liberamente tratta, che quel brano narra la vicenda di Duncan Targarien, erede di Aegon V, colui che sposò Jenny delle Vecchie Pietre fregandosene bellamente del patto che lo voleva a impalmare la figliola di Lyonel Barathion.
Ah, questi Targarien farfalloni, proprio come Rahegar e la giovane Lyanna, genitori del bel John (e tanto lo sapevano tutti, su).
Bene, con Brienne cavalierata e tutti gli altri che fanno gli amichetti e simpaticamente si preparano alla battaglia, ecco che succede ciò che ci si aspettava: arrivano gli Estranei.
Zitti zitti nella notte eccoli a fronteggiare prima la carica dei Dotraki con le spade incantate (no, non ve lo dico, lo vedrete all’inizio della puntata) balzando fuori dalle tenebre come paure nascoste e quanto mai reali.
In anni di film e serie contenenti assedi, non ne ricordo un altro tanto violento e disperato quanto quello di Grande Inverno nella terza puntata di GoT season 8. C’è di tutto, davvero, dai draghi in lotta che sapevamo sarebbero arrivati, alla morte più spettacolare di tutte e otto le stagioni (sì, avete indovinato, sono cattivo e non vi dico chi è) che mi ha davvero lasciato lì a commentare “Grande! Grandissima!”
Ci sono momenti disperati, colpi di scena al limite dell’apoplessia, scene di tensione notevolissima (Arya nella biblioteca, sola coi mortaccini ferocissimi che la cercano e per di più disarmata, per dirne una che mi ha lasciato col fiato sospeso).
Ci sono sacrifici volontari commoventi, in grado di far piangere a dirotto anche la Daenerys sempre più iraconda e dura a cui ci avevano abituati ultimamente.
Frasi celebri? Vince quella di Arya, che dopo aver dato un coltello di vetro di drago alla sorella Sansa si sente dire “Non so neanche come si usa” ed ecco che lei risponde: “li infilzi con la punta”. Applausi.
Arya io l’ho sempre adorata, sappiatelo, da quando era piccola e pestifera. Quindi, in questo episodio, del quale non avevo letto spoiler alcuno, sono stato praticamente annichilito almeno due o tre volte dal terrore di vederla con occhi luminosi e faccia smorta.
Nel parapiglia si intravede persino Ghost, il metalupo sopravvissuto alla sfortunata cucciolata trovata dai ragazzi Stark nei primi episodi della prima stagione, che dimostra di essere uno dei personaggi più longevi di GoT; che non è poco vista la morìa a cui siamo stati abituati da tempo.
Allora, lo spoiler non ve lo faccio su chi schiatta, troppo facile, vi dico però che, a dispetto di tutto, sia il re del Nord che la regina dei Draghi salveranno le penne, il che li rimette nella scomoda posizione di essere entrambi eredi al Trono di Spade.
Come si fa adesso? Pari o dispari? Morra cinese?
E il Lich King? Oh scusate, il Night King?
Si vede anche lui, simpatico come sempre, chiacchierone come non mai e, scopriamo oggi, anche bellamente ignifugo.
In un certo momento si trova addirittura faccia a faccia con un imperturbabile Bran difeso solo da Theon (che dimostra di avere le palle benché castrato) ma non vi dico altro.
Insomma, con una regia pazzesca, dark come mai prima d’ora a memoria di appassionato di fantasy, La Battaglia di Grande Inverno ci porta a vedere un massacro senza esclusione di colpi.
Gli Estranei si gettano a corpo morto (scusate il gioco di parole) tra le fiamme e che si accalcano gli uni sugli altri sino a raggiungere le sommità delle mura di Grande Inverno, facendoci temere per la fine della vita in tutti i Sette Regni.
Un massacro tale da far esitare persino Sir Clegane il Mastino, vi dico, quindi sapete cosa aspettarvi.
Cosa accadrà ora? Intanto aggiorniamo il concorso “indovina la salma” che questa settimana ha visto una drastica revisione della classifica visto il quantitativo di cadaveri freschi di giornata!