Life Metal è un disco dei Sunn O))) pubblicato l’Aprile 2019 dalla Southern Lord
Ricordo gli anni passati, quando se dicevi a un metallaro che ti piacevano i Sunn O))), innanzitutto te li pronunciava male e poi aggiungeva qualcosa tipo “ma quello è solo rumore”. Poi i tempi sono cambiati, e oggi a quei metallari i Sunn O))) continuano a non piacere, però sono arrivati gli hipster e i post metaller che hanno rivalutato la band come rivoluzionaria nel genere (qualcuno forse si è ricordato anche degli Earth, ma non mi fiderei molto di quella gentaglia).
Ora qualcuno sicuro dirà che sono un tipo prevenuto, che sparo stronzate e che lui ascoltava i Sunn O))) prima di me. Ben venga, ti faccio un applauso. Ora torna nel tuo piccolo orticello, che qui sei alle porte della stalla Sdangher dove vigono due regole fondamentali: 1.Io ho ragione. 2.Tu hai torto.
Ricordo ØØ Void, forse il disco dove più si sente il basso, forse l’unico dove c’è veramente il basso. Che cazzo ne so io, tanto questi nel retro del cd possono scriverci ciò che ci vogliono, che a mastering finito l’hipster di turno dirà pure che sentendo il disco al contrario puoi percepire chiaramente Stephen O’Malley che ti dice di andare in chiesa a pregare Gesù bambino.
E poi niente, un continuo ripetersi, vivere di rendita, fingere di scrivere dei pezzi in studio che poi sono solo lo stesso riff di ØØ Void mixato in modo diverso, tanto chiunque pur di non ammettere la propria ignoranza, continuerà a urlare “io c’ero quando uscì quel disco e vi dico che mi ha rivoluzionato la vita”. Certo, peccato che su facebook in quel periodo in cui uscì il suddetto album andavi urlando che più pesanti dei Pantera c’era solo il tuo pene.
Non ho un bel ricordo dei dischi successivi. Salvo solo Black One. Intendiamoci, Flight of the Behemoth è un buon lavoro per molti, ma per me chiamare Masami Akita è stata una pessima scelta. L’ultima volta che lo ascoltai pensai “se volevo sentire Merzbow, mi sarei scaricato un suo album”. Ma si sa che la collaborazione figa rende, e quante ne hanno fatte. Ve le ricordate?
Altar con i Boris, che considero siori un ottimo disco, ma essendo collaborazione posso anche considerarlo parte della discografia Sunn O)))? Oppure Boris? Appunto. Non è americano, non è giapponese. Solo lui sa se i porno vanno censurati o meno. Ergo, buon disco ma non può essere solo loro.
Con gli Ulver (quelli non più black metal, e che non mi piacciono) in Terretrials e Scott Walker (R.I.P.) in Soused, morto quest’anno perché voleva sicuramente aiutare la band con una promozione tipo “sono morto per ricordarvi ho fatto un album con i Sunn O))). Quindi, se comprate il nuovo disco, prendete anche quello con la mia collaborazione, così mia moglie con le royalties si paga le rate del funerale”.
Tre anni a condividere solo live album, come se a qualcuno fregasse qualcosa dei live album. Però aspetta… loro live suonano tracce esclusive, roba improvvisata al momento, musiche che nascono dall’imprevisto di una mano che cazzeggia sul manico. Cazzo, devo andarmi a scaricare gratis quei millanta live di cui voglio negare l’esistenza, tipo live in De Kreun, Kortrijk, Belgium.
Un album breve, valutato poco e male dalla massa, Kannon, da non confondere col Canon… o Kanon. No, questo è un monolite nero tanto corto che sento ancora i fan lamentarsi che l’abbiano pure suddiviso in tre parti, invece di farne una lunga il triplo.
Oggi, anus domini 2019 mi sono deciso di ascoltare di fila per una benedetta volta Life Metal, e devo dire… ci sono ben due cose sbagliate in questo titolo. Primo dov’è la vita? Secondo cosa centra quest’album con la vita del metallaro. Manderò un messaggio privato a Hildur Guðnadóttir, la cantante/violoncellista in questo disco della quale mi sono appena innamorato appena ho visto una sua foto tipo ora.
Secondo me sapevano che quelli di Sdangher avrebbero recensito il loro disco, allora cosa fare per imbonirseli? Passargli della biada di qualità gratis? Il numero di cellulare di Hildur? Il disco in formato fisico aggratis? No! Chiamare non solo la prima traccia Between Sleipnir’s Breaths, ma farla iniziare e concludere con dei nitriti di cavallo.
E poi niente, è il solito disco dei Sunn O))), col basso però mixato così male che oramai credo fingano di registrarlo, perché tanto le chitarre sono così sotto tono che pensano non serva più. E io invece vorrei ricordargli che le loro note più grevi sono state toccate solo in ØØ Void, mentre tutto il resto al confronto appare power metal. Esagero? Me ne fotto.
Nel mio cuore vince la conclusiva Novæ, sopratutto nella sua conclusione in cui prima le chitarre ci disorientano nei feedback, ci cullano improvvisamente con un halldorofono dai toni cupi, ma plumbei e leggeri e poi ripiombiamo in un incubo fatto di riff mai aritmici. Perché chi vi ha sempre detto che i Sunn O))) suonano a cazzo e non seguono una ritmica, rispondetegli che non è colpa loro se non sanno impostare il metronomo alla velocità del bradipo morente.
In conclusione un disco da far ascoltare al proprio hipster di fiducia, col nome della band cancellato, così che dopo averlo criticato manco gli aveste spiegato quanto è figo il risvoltino senza calzino… o era col calzino, va beh decidete voi. Insomma dicevo, dopo che gli avrete stuprato le meningi con questo disco, avrete modo di sputtanarlo negli anni facendogli notare che in fondo di musica non ha mai capito un cazzo.
Per tutti gli altri, chiedetevi:
vi piacciono i Sunn O)))? Allora questo disco fa per voi.
non vi piacciono i Sunn O)))? Allora perché cazzo mi avete letto fino a ora? Per farmi un pompino free?