humanicide
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Humanicide – Il ritorno dei Death Angel è thrash + metal!

Humanicide è un album dei Death Angel uscito nel 2019.

Acciaio e ferraglia, che bello, oggi ho un lavoro meraviglioso davanti a me! Mi è arrivato da recensire qualcosa di veramente figo. Tanto che ho messo da parte il mio ultimo, instabile, prototipo da collaudare pur di sentirlo subito. Perché? Ma per il nome che ho letto sulla copertina, per altro splendida. Ritrae dei simpatici cagniolotti assassini in cerca di preda, con fauci in bella vista e chiaro sguardo killer. Il disco si intitola Humanicide e loro sono nientemeno che… rullo di tamburi… i Death Angel!

humanicide

Le buone notizie arrivano sempre quando meno te lo aspetti, e un album dei Death Angel è sempre un’ottima news. Non mi aspettavo certo un lavoro tanto curato e complesso dalla cara vecchia thrash band, che ha contribuito molto a creare, con gli altri mostri sacri degli anni ottanta lo stile tipico della Bay Area.

Gruppo da sempre dotato di capacità innovativa, i Death Angel si sciolsero nel 1991 per varie ragioni, non ultimi seri problemi di salute del batterista Andy Galeon. Dopo il meraviglioso Act III, terzo disco in studio della band il gruppo si reincarnò nei The Organization. E tornarono in circolazione con il monicker originale nel 2001. Della reunion non fece parte Gus Pepa, sostituito da Ted Aguilar. Più agguerriti che mai ripresero da dove avevano lasciato, dando alle stampe diversi dischi di buon livello, dei quali l’ultimo è Evil Divide del 2016.

Humanicide

E ora rieccoli con questo Humanicide, lavoro thrash dal timbro deciso e dal carattere forte. C’è molta energia, questo è il primo punto a favore di un disco che conferma i Death Angel tra i grandi del genere. Non mancano i riff “a spirale” classici del Bay Area style, sui quali si librano le melodie di Rob Cavestany.

In alcuni momenti, tuttavia, i suoni giocano su corde differenti.

Esempio lampante è la bella I Come For Blood, tanto brillante quanto immediata, che riporta in superficie una certa anima Punk alla base del Thrash delle origini. In maniera diversa anche Alive And Screaming ha in qualche modo molti riferimenti alla tradizione.

La musica cambia con Revelation Song, che strizza decisamente l’occhio a sonorità più Heavy Metal, sembrando quasi un pezzo altrui più che un lavoro targato Death Angel.

Di tutte le dieci tracce, l’unica canzone che mi ha lasciato perplesso è la bizzarra Immortal Behated. Bella, ma c’entra davvero con gli altri pezzi? Non che questo possa cambiare il mio giudizio complessivo su Humanicide, anzi. Non esiterei a consigliarlo a tutti gli appassionati di thrash e zone limitrofe!

Parola di centauro!