froci

I froci al rogo e la necessità della morte

In questo articolo si parla di froci. Potrei dire gay ma sono contro le inibizioni. Specie quelle lessicali.

Stamani ho visto due ragazze che si baciavano. Erano molto giovani, avranno avuto quindici-sedici anni. Mi trovavo a Bracciano, davanti alla saracinesca abbassata di un negozio di alimentari. C’ero io, il vecchio Mario e un cliente di una certa età. Prima di proseguire dovete capire bene di questi due. Mario è un tipo sull’ottantina. Consegna roba commestibile con il suo furgone. Lavora così da cinquant’anni. Sul groppone ogni giorno ha 300-400 km. In un mondo economicamente sano dovrebbe stare in pensione, seduto su qualche panchina o al tavolo di un bar, con in mano alcune carte e sulla punta delle labbra una briscola. E invece sgobba peggio di me. Nonostante questo il vecchio Mario è un uomo sempre allegro, gentile, paziente.

L’altro vecchietto è un cliente del negozio. Ogni mattina arriva prima che apre e si mette a fare due chiacchiere con Mario o altri autisti in attesa. Sempre allegro, pure lui. Vivace. Sapete, di quegli anziani che si tengono aggiornati e parlano di social e di politica, spandendo nell’aria cellule morte e cinismo popolaresco.

Noi e loro, i froci

E poi ci sono io. Un satanista metallaro, un feticista romantico, bravo padre di famiglia e lavoratore indefesso. A volte senza il prefisso inde. Solo fesso. Noi tre abbiamo smesso di parlare appena ci siamo accorti di quelle due adolescenti. Una spingeva contro il muro l’altra. Si baciavano.

Io ho pensato queste cose. Non mi eccitano. Sono troppo sbarbine. E poi non so… Sembrano carine e basta. In quel modo di baciare con le labbra a culo di gallina, c’è tanta timidezza e inesperienza, impaccio. Però che bello vedere due post-bambine che si amano davanti a noi post-umani. Alla fine il mondo è migliorato se riescono a farlo senza aspettare i quarant’anni e mandare all’aria una famiglia messa su come un castello di bugie.

Mario ha pensato qualcosa. Il vecchietto al suo fianco pure. Non so cosa gli abbia detto il cervello a quei due. So però cosa hanno detto loro a proposito delle ragazzine sbaciucchianti. Ero presente e lo so. Dall’alto della loro saggezza di ottantenni hanno esclamato: che vergogna. Questo in coro. Poi Mario ha aggiunto, “mai vista una roba del genere” E l’altro guardandoci serio ha concluso: “Sono sempre di più, ormai!”

Io annuisco in modo serio e poi ci rifletto. “Chi è sempre di più?”

I froci, dice Mario sollevando le spalle.

The Ass Invaders

La vergogna. La novità. L’aumento dei gay.

Arriva Robbie. Lui ha cinquant’anni e va sempre in barezelletta. Il negozio è il suo. Saluta tutti simulando una scorreggia con la bocca e poi tira su la saracinesca.

“Forse Robbie può illuminarci sull’argomento” dice il cliente anziano.

“Quale argomento?” dice lui.

“Mario sostiene che i froci sono in aumento” dico io.

“Uh, non me ne parlare. Sapete, ai froci io gli darei fuoco!” Robbie guarda negli occhi me con aria di sfida. Occhi azzurri, grandi e puliti come il mare di Sardegna. E dentro quel placido sguazzare dell’iride non c’erano corpi in fiamme. Ma sulle labbra e in mezzo alla fronte sì.

Il vecchio Mario. Il cliente anziano. Il maturo Robbie .

Credo sia questo che mi fa apprezzare la morte. Porta via vecchi uomini con vecchie idee.